Ecco la storia del brianzolo Edoardo Papini: da Monza al Messico, come principe dei mezzi di comunicazione per finanza e business. Con un’esperienza di 8 anni in Forbes Messico e due fonti di ispirazione ad alto tasso di “brianzolità”: Silvio Berlusconi e PizzAut. Una chiacchierata con Papini, 40 anni, nato a Milano e vissuto tra Vedano e Monza dove è stato tra i Giovani di Forza Italia e tra gli addetti ai paddok del Gran Premio di Formula 1, non può risolversi in pochi minuti. Nemmeno se lui è impegnatissimo e l’intervista avviene in videochiamata Brianza-Città del Messico. Papini ha una parlantina esuberante e torrenziale e ti racconta di sé travolgendoti d’entusiasmo. La finestra del suo ufficio, presso la testata di finanza “Mexico Business” di cui è direttore commerciale, si affaccia sull’intricatissima Città del Messico, il luogo che ha scelto quasi 15 anni fa, deciso a vivere l’anima imprenditoriale e finanziaria di un Paese “noto di solito più per le sue spiagge, la tequila e il divertimento”.
EDOARDO PAPINI E LA SUA VITA IN BRIANZA
“Mi sono trasferito intorno ai 27 anni – racconta Edoardo Papini – dopo studi nell’ambito delle scienze internazionali con successive specializzazioni in economia e commercio. Dopo le scuole medie a Vedano, le superiori al Collegio Bianconi di Monza, l’Università Statale di Milano, ho continuato la formazione all’estero, soprattutto in Europa. Lo sguardo internazionale mi ha sempre caratterizzato e a un certo punto ho deciso di fare un’esperienza oltreoceano”. La scelta è caduta sul Messico per due ragioni: da un lato conoscenze fatte durante gli studi hanno prospettato al brianzolo di lavorare in progetti con il governo messicano, dall’altro il giovane ha messo a fuoco le potenzialità di un Paese che per varie ragioni era in forte espansione commerciale e industriale. La vicinanza agli Stati Uniti e la presenza di colossi industriali di vari paesi la rendevano, dice Papini, la New York del mondo latino.
IN MESSICO, LE MONTAGNE RUSSE TRA SUCCESSI E SFIDE DIFFICILI
A distanza di oltre 15 anni, in Messico Papini si è costruito un nome che lo porta come relatore nelle università ma anche a comparire ospite “al Senato della Repubblica, come è successo poco tempo fa qui in Messico” (foto sopra), spiega, o a gestire grandi eventi nazionali nell’ambito dell’imprenditoria e del business. E lì, in quei contesti, Papini porta ogni volta un pezzo delle sue origini. ” Invito sempre anche le istituzioni italiane qui in Messico, la Camera di Commercio, l’Ambasciata – spiega – lo faccio non solo perché sono italiano, ma anche perché l’Italia è presente qui, dal punto di vista industriale, in modo massiccio, penso a Olivetti, Pirelli, Fiat“. Da irriducibile tifoso del Milan, ha anche organizzato la visita in Messico della squadra femminile del club calcistico milanese.
Ai suoi incontri messicani, il monzese tiene a raccontare che viene dalla Brianza, una piccola patria dell’imprenditoria italiana e un popolo che Papini descrive a tutti come “concreto e molto impegnato nel lavoro”. Gli piace ricordare in questo ambito la figura di Silvio Berlusconi, “con il quale un po’ mi identifico e per il quale ho fatto anche qualche esperienza politica tra i Giovani di Forza Italia a Monza”.
Papini si racconta con enfasi, “Io vivo di sfide – afferma – nel rischio c’è la vittoria”. Definisce le sue capacità sopra la media, si dice micidiale nell’inquadrare le persone, si paragona a Berlusconi e snocciola le parole chiave del gergo finanziario ogni volta in una lingua diversa (ne conosce sette, compreso il bulgaro, la lingua d’origine della madre). Eppure alla fine dell’intervista riesce a restituirti, con una capacità tutta latina, un lato umano e semplice che non ti aspetti. Perché nel rischio c’è la vittoria, è vero, “ma anche la sconfitta più pesante“, riconosce Edoardo Papini e non nega di averla provata. “La vita qui è stata una montagna russa, grandi risultati ma anche momenti molto duri. Sono partito con due valigie nel 2010 convinto di partecipare a un progetto con le istituzioni locali che però è decollato quasi due anni dopo. Non mi sono arreso e ho fatto bene, ma nel frattempo mi sono arrangiato, ho fatto anche massaggi a Playa del Carmen e venduto vini”. Qualche altro momento buio c’è stato e Papini ha trascorso anche un anno e mezzo da quasi disoccupato fino al prestigioso incarico attuale. Un vissuto che gli fa dire, se gli chiedi di dare un consiglio a un giovane che sogna una carriera simile: “fatti da solo, senza troppi appoggi: è un modo per conoscerti, per riuscire nei momenti bui a superare i tuoi limiti. E per imparare a pensare in grande”.
BUSINESS E INCLUSIONE: PIZZAUT INSEGNA
“In tutto questo però – sottolinea il brianzolo – va considerata la rinuncia che una scelta come la mia ti impone rispetto alla famiglia d’origine. Che è sempre lontana. E invecchia senza di te. Questa è una grande perdita che nessun successo può compensare”. E qualche profonda difficoltà il 40enne l’ha vissuta anche con la sua nuova famiglia, per via di una sindrome di cui soffre il figlio piccolo. “Ho capito che i momenti più duri che non sono mancati nella mia vita qui in Messico sono delle occasioni per capire che devo restare umano, nonostante il settore in cui lavoro e in cui ho avuto successi”. Sulla base di queste considerazioni, Edoardo Papini sta dedicando parte delle sue competenze ed energie a un filone tutto sociale: l’inclusione, nel mondo del business e dell’industria. Pur lontano dal pianeta dei social e degli influencer di massa (salvo che per Linkedin), Papini ha fondato un canale youtube che esplora la disabilità all’interno del mondo del lavoro. E prova a darle voce. “Ammetto che l’ispirazione mi è arrivata dall’esempio di PizzAut. E anche dalle parole del presidente Sergio Mattarella in diverse occasioni”. Come dire: l’italian style nelle sue migliori declinazioni.
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