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GP e nuovi media: la gara di Monza vale 2 miliardi di click

29 agosto 2024 | 20:15
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GP e nuovi media: la gara di Monza vale 2 miliardi di click

I social media e i giornali online sono diventati sempre più importanti per la fruizione di eventi sportivi, inclusa la Formula 1. A dirlo sono anche i numeri del rapporto “Il valore di un Gran Premio di Formula 1” della Fondazione Censis presentato oggi in Autodromo.

Monza. Al via domani al tanto atteso Gran Premio d’Italia a Monza, uno degli appuntamenti più iconici e amati del calendario della Formula 1. Monza, con la sua storia ricca di adrenalina e passione, attira ogni anno migliaia di tifosi da tutto il mondo, ansiosi di vedere sfrecciare le monoposto sul leggendario circuito italiano. E il modo di seguire l’evento sta cambiando drasticamente. Tradizionalmente, la televisione è stata il mezzo principale per vivere le emozioni della Formula 1, con le sue riprese spettacolari e le telecronache dettagliate che ci portano nel cuore dell’azione. Tuttavia, con l’avvento dei nuovi media, i tifosi stanno esplorando e adottando modi diversi per aggiornarsi e godersi lo spettacolo del GP di Monza.

L’influenza dei Social Media e dei giornali online in una F1 che attira nuovo pubblico

I social media e i giornali online sono diventati sempre più importanti per la fruizione di eventi sportivi, inclusa la Formula 1. A dirlo sono anche i numeri del rapporto “Il valore di un Gran Premio di Formula 1” della Fondazione Censis presentato oggi in Autodromo. Secondo la ricerca, infatti, i click che si sono generati durante il GP del 2023 sono stati circa 2 miliardi, con una predilezione per gli “highlights”, quei momenti imperdibili e spesso molto virali che generano traffico. Piattaforme come Twitter, Instagram e TikTok offrono aggiornamenti in tempo reale, contenuti esclusivi dietro le quinte e persino clip delle gare quasi istantaneamente. I giornali online, dal canto loro, forniscono un flusso costante di articoli, analisi e interviste che arricchiscono l’esperienza di chi segue la gara. “Questo cambiamento non è solo una questione di tecnologia, ma anche di pubblico”, ha commentato Giulio De Rita che ha presentato questa mattina lo studio.