Guida pratica e veloce allo sconto in fattura 2024

28 agosto 2024 | 09:10
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Guida pratica e veloce allo sconto in fattura 2024

La situazione oggi è un po’ complicata. Le regole cambiano spesso e dipendono da tanti fattori

Ricordi quando lo sconto in fattura era la manna dal cielo per chi voleva rinnovare casa? Sembrava un sogno: lavori a costo zero, o quasi. Ma come spesso accade, ogni tanto le cose si complicano.

Nei paragrafi che seguono vediamo cosa è successo e come si è evoluto lo sconto in fattura negli ultimi anni.

Cos’è lo sconto in fattura e perché faceva comodo a tanti?

In poche parole, lo sconto in fattura era un modo per detrarre direttamente dalle tasse le spese sostenute per ristrutturare casa.

Era come avere un finanziamento a tasso zero per i lavori: l’impresa edile ti faceva uno sconto sulla fattura, anticipando lei stessa la parte che poi tu avresti recuperato con le tasse.

Quanto c’era il superbonus 110%

Quando, ad esempio si poteva usufruire del Superbonus 110% (che ora è diventato 70% e che nel 2025 scenderà a 65%), invece di pagare l’intera cifra all’impresa, potevi chiedere uno sconto in fattura.

Questo significava che l’impresa ti faceva pagare meno. La parte che non pagavi, l’impresa la recuperava dallo Stato.

Lo sconto poteva essere pari al massimo all’importo totale dei lavori: ad esempio, se i lavori costavano 100.000€, potevi avere uno sconto fino a 100.000€.

L’impresa, dopo averti fatto lo sconto, aveva diritto a un credito d’imposta, che poteva cedere a sua volta a una banca o ad un’altra azienda.

Un esempio pratico: Se i tuoi lavori costavano 100.000€ e usufrivi del Superbonus 110%, l’impresa poteva farti uno sconto di 100.000€. In questo caso, tu avresti pagato 0€. L’impresa, a sua volta, aveva diritto a un credito d’imposta di 110.000€ (100.000€ dello sconto + 10% di bonus).

Ora capisci perché era così vantaggioso?

Proprio grazie a queste iniziative statali, negli scorsi anni il fotovoltaico ha iniziato a registrare quella crescita di cui oggi vediamo i frutti: città come Monza, registrano un primato nel fotovoltaico, come leggiamo in questo articolo.

A proposito di Monza, conosci il Monza Fast Future? Una importante manifestazione che promuove la sostenibilità e che si concluderà il 13 e 14 novembre 2024 con un convegno nazionale che metterà a confronto realtà imprenditoriali, istituzioni e stakeholders che voliono portare avanti quel cambiamento culturale necessario per un futuro più sostenibile.

Qui puoi leggere l’intero articolo sul Monza Fast Future.

Sconto in fattura o cessione del credito: stessa medaglia, facce diverse

Oltre allo sconto in fattura, c’era anche la possibilità di cedere il credito: invece di ricevere uno sconto diretto, tu “cedevi” il diritto a recuperare le tasse a un’altra persona o a un’azienda.

In pratica, era come vendere il tuo credito fiscale per avere liquidità subito.

Sconto in fattura 2024: una situazione in continua evoluzione

La situazione oggi è un po’ complicata. Le regole cambiano spesso e dipendono da tanti fattori: il tipo di lavoro che vuoi fare, quando hai iniziato i lavori, il tuo reddito e così via. In generale, possiamo dire che oggi:

  • Non tutti possono usufruirne, poiché lo sconto in fattura è stato progressivamente sempre più limitato a determinate categorie di interventi e di contribuenti.
  • Ci sono delle scadenze da rispettare
  • La documentazione necessaria è aumentata: proprio per evitare abusi, sono stati introdotti nuovi controlli e bisogna presentare una documentazione più dettagliata.

Sconto in fattura e cessione del credito: un addio quasi definitivo

A partire dal 30 marzo 2024, le opzioni dello sconto in fattura e della cessione del credito, ampiamente utilizzate per usufruire dei bonus edilizi, sono state significativamente limitate. Questo drastico cambiamento è stato introdotto dal Decreto Superbonus, che ha di fatto posto fine a queste due modalità di fruizione delle detrazioni fiscali per la maggior parte dei contribuenti.

Le novità introdotte dal Decreto Superbonus

Il decreto ha introdotto una serie di restrizioni, riducendo notevolmente l’ambito di applicazione dello sconto in fattura e della cessione del credito. Le principali novità sono:

  • Soppressione generalizzata: a partire dal 30 marzo 2024, lo sconto in fattura e la cessione del credito non sono più disponibili per la maggior parte dei lavori di ristrutturazione, indipendentemente dal tipo di bonus edilizio.
  • Deroghe limitate: sono previste alcune deroghe per interventi specifici, come quelli in zone sismiche o per l’eliminazione delle barriere architettoniche, a patto che siano stati avviati entro il 30 marzo 2024 e rispettino determinate condizioni.
  • Regime transitorio: per alcuni soggetti (come IACP, cooperative, enti del terzo settore) è previsto un regime transitorio che consente di continuare a utilizzare lo sconto in fattura e la cessione del credito per lavori iniziati prima del 30 marzo 2024, a condizione che siano state rispettate determinate formalità.

Cosa significa per i contribuenti?

In pratica, la maggior parte dei contribuenti non potrà più usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito per i lavori di ristrutturazione avviati dopo il 30 marzo 2024. Questa novità avrà un impatto significativo sulla possibilità di accedere ai bonus edilizi e di ottenere liquidità immediata per finanziare i lavori.

Il Decreto Superbonus e la fine dello sconto in fattura e della cessione del credito

Il Decreto Superbonus, è stato convertito in legge a fine maggio 2024; puoi leggere il testo completo in Gazzetta Ufficiale , ha introdotto una svolta epocale nel panorama delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie, segnando di fatto la fine di un’era.

Quindi, cosa è cambiato concretamente?

  • Addio allo sconto in fattura e alla cessione del credito: la possibilità di detrarre immediatamente le spese sostenute per i lavori di ristrutturazione attraverso lo sconto in fattura o la cessione del credito è stata quasi totalmente eliminata.
  • Restrizioni per i crediti già acquisiti: anche per i crediti d’imposta già acquistati dalle banche, sono state introdotte nuove limitazioni, rendendo più difficile per gli istituti di credito smaltire queste posizioni.
  • Aumento della burocrazia: sono state introdotte nuove procedure e obblighi documentali per i contribuenti, rendendo più complessa la gestione delle pratiche relative ai bonus edilizi.
  • Allungamento dei tempi di recupero: la detrazione IRPEF per i bonus edilizi è stata allungata a 10 anni, riducendo la liquidità immediata per i contribuenti.

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