Milano-Mongolia in 127: il team brianzolo TiramiTu tocca gli 8mila km

7 agosto 2024 | 10:58
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Milano-Mongolia in 127: il team brianzolo TiramiTu tocca gli 8mila km
Il team TiramiTu a Samarcanda: da sx, Tarantino, Dell'Acqua, Sucameli.

Carlo Sucameli, di Muggiò, e i due amici Andrea Tarantino e Fabio Dell’Acqua hanno lasciato Samarcanda. Ecco il loro straordinario racconto di viaggio.

Milano-Mongolia in Fiat 127, il team brianzolo TiramiTu, partito il 13 luglio, ha macinato 8mila dei 13mila chilometri previsti, ha fatto tappa alla Porta dell’Inferno, un cratere che brucia da decenni nel deserto del Turkmenistan, ha lasciato Samarcanda ed è ripartito verso Dushanbe, per la parte più impegnativa del suo Mongol Rally 2024. Con la meraviglia negli occhi, la stanchezza sulle spalle e un bagagliaio già pieno di storie da raccontare.  Carlo Sucameli, ricercatore 33enne di Muggiò, con i due amici milanesi Fabio Dell’Acqua e Andrea Tarantino, 34enni, documenta le tappe dell’itinerario che prevede l’attraversamento di 16 paesi e trova il tempo per un aggiornamento ai lettori di MBNews che seguono l’impresa del team TiramiTu fin dal preparativi.

Milano Mongolia team TiramiTu

MILANO-MONGOLIA: PICCOLI GUASTI ALLA 127 VINCENZINA, ARRIVA IL “PACCO DA GIU'”

“Sta andando bene, una grande avventura – racconta via watshapp – E’ proprio da fuori di testa fare una roba così con una 127”! La 127, un mezzo degli anni ’70 rimesso a nuovo e attrezzato per l’impresa, si chiama Vincenzina e se la sta cavando egregiamente, malgrado qualche piccolo acciacco. “La macchina tiene botta – spiega da 8mila chilometri di distanza Sucameli -abbiamo danneggiato un cuscinetto della ruota anteriore destra tra Iran e Turkmenistan probabilmente per la quantità di legnate prese, non indifferente. E abbiamo spezzato anche uno dei sostegni del portapacchi. A Teheran abbiamo rotto la pompa della benzina e l’abbiamo sostituita”. Ma niente paura, gli italiani hanno sempre la risorsa del “pacco da giù”, scherza Sucameli, raccontando di essersi fatto spedire dal meccanico milanese di fiducia Marigarage il pezzo di ricambio (pompa e frizione) direttamente a Samarcanda dove Vincenzina è stata rimessa a nuovo.

Unico tasto dolente, neanche a dirlo per tre italiani, il cibo: “qui si mangia solo kebab – raccontano dal team TiramiTu – pagheremmo per avere una pasta in bianco”.  Ma poco importa quello che mangi quando a riempirti, ogni giorno,  è una girandola di esperienze che non si ferma mai, tutte straordinarie, tutte fuori di migliaia di chilometri dalla tua comfort zone. Sogno coronato: fare tappa alla Porta dell’Inferno nel deserto del Turkmenistan, un desiderio che Sucameli aveva fin dalla partenza: “Un sogno che si realizza, arrivato non gratis, dopo 7mila chilometri per strade non bellissime”. “Siamo davvero contenti di esser qui. Affaticati ma felici – hanno aggiunto i compagni di viaggio inviando le immagini – guardate che spettacolo”.

milano mongolia in 127 porta dell'inferno

Ma l’esperienza più straordinaria fatta finora in questo tragitto Milano-Mongolia è un’altra: la visita ad Ashgabat, città del Turkmenistan nota per essere quella con più marmo al mondo, “una città tutta bianca, con edifici di marmo – racconta Sucameli – circolano solo auto bianche ed è completamente deserta, sembra una città abbandonata, ci sono solo persone a prendersi cura delle piante e soldati”. Il Turkmenistan rientra tra i 10 paesi meno visitati al mondo, anche per via delle restrizioni governative e di un visto molto rigido, oltre che per l’obbligo di girare con una guida del posto. La città di Ashgabat, di matrice sovietica, ricostruita dopo il terremoto del 1948, costituisce in realtà una sorta di vetrina lussuosa, mentre il grosso della popolazione vive nelle periferie.

AVVENTURA E BENEFICENZA

Il viaggio Milano-Mongolia non è solo avventura ma ha anche un risvolto umano profondo, sia per il contatto con culture diverse, anche in paesi difficili come Russia e Iran, sia per la beneficenza che prevede. Il team brianzolo racconta di essere stato conquistato dalla “gentilezza degli iraniani, sono fantastici, ti fermano per strada per offrirti da mangiare e dirti ‘benvenuto in Iran’ “. Ora il viaggio continua con l’obiettivo di chiudersi nella capitale della Mongolia per l’ultima settimana di agosto, poi il team TiramiTu, sponsorizzato anche da Aci, farà ritorno in aereo in Lombardia, spedendo Vincenzina. Al termine dell’eccezionale avventura, non resterà solo un diario di viaggio da incantare qualsiasi lettore, ma anche un concreto sostegno a cause umanitarie: l’iscrizione al Mongol Rally prevede infatti due donazioni da 500 euro ciascuna a due diverse onlus benefiche.

Per chi volesse sponsorizzare la causa e il coraggiosissimo team brianzolo, è possibile fare una donazione. Sul profilo Instagram @TitamiTu tutte le info per donare con Paypal o Gofund.