Monza. Il Gran Premio d’Italia a Monza dello scorso anno ha generato un impatto economico considerevole, stimato in 142 milioni di euro, un valore che supera di circa 10 milioni le previsioni iniziali anche grazie alla presenza di diversi big spender che hanno speso in media 1.500 euro ciascuno, approfittando del soggiorno per fare shopping e dimostrando, così, che l’indotto del GP non è solo quello strettamente legato alle quattro ruote. A dirlo è lo studio “Il valore di un Gran Premio di Formula 1” della Fondazione Censis, presentato oggi, giovedì 29 agosto, all’Autodromo Nazionale Monza da Giulio De Rita alla presenza del Presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani e il Sottosegretario all’economia Federico Freni.
I numeri del GP d’Italia
La ricerca evidenzia come il GP di casa sia un volano economico per il territorio attraverso diverse voci di ricavo: l’acquisto dei biglietti ha generato 29,7 milioni di euro, mentre spese in loco, merchandising, trasporti, alloggio e ristorazione hanno portato rispettivamente 7,2 milioni, 9,2 milioni, 18,1 milioni e 32,4 milioni di euro. Poi, 300mila presenze in tre giorni; la maggior parte delle quali straniere, contribuendo in modo determinante al raggiungimento di 800mila presenze totali in Lombardia nel mese di settembre 2023. Inoltre, circa 3mila tra tecnici, meccanici, piloti e ingegneri hanno soggiornato nella zona per una settimana, apportando un contributo economico significativo all’economia locale.
L’impatto economico del Gran Premio non si limita ai giorni dell’evento, sottolinea il Censis: le ricadute a lungo termine sull’industria italiana, in particolare quella legata ai motori e alla meccanica, sono stimate in 80 milioni di euro annui. Questo effetto si amplifica considerando la capacità del GP di attrarre investimenti grazie alla visibilità offerta dalle aree VIP e dal paddock, dove molti clienti e investitori vengono invitati a seguire le gare. Oltre all’impatto economico diretto, il Gran Premio contribuisce anche alla valorizzazione del brand territoriale: si stima che il valore per l’immagine della città di Monza sia di 50 milioni di euro, mentre quello di Imola raggiunge i 36 milioni. Inoltre, la copertura mediatica dei due GP ha un valore potenziale di 200 milioni di euro, con oltre 150 milioni di spettatori live in 200 Paesi e un numero incalcolabile di rilanci sui social media.
Il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, ha sottolineato che negli ultimi sette anni, escludendo il biennio 2020-2021 a causa della pandemia, il GP d’Italia ha generato oltre mezzo miliardo di euro per il territorio, con un ritorno sugli investimenti pubblici stimato fino a 10 volte. I 57 milioni di investimenti totali, di cui 27 dalla Regione Lombardia e 30 dall’ACI, “hanno infatti prodotto un impatto economico senza pari, confermando il GP di Monza come uno degli investimenti di denaro pubblico più produttivi della regione”.
Fare di più? Ecco come i numeri possono crescere, secondo il Censis
Numeri importanti, sì, ma si può fare di più. “Anche perché non dobbiamo dare per scontato che visto che siamo il GP d’Italia siamo confermati automaticamente nel campionato mondiale per sempre”, commenta Sticchi Damiani. “Gli eventi, ad esempio – prosegue De Rita – su quello si potrebbe fare molto di più, anche immaginare una settimana del motorsport, sulla falsa riga della fashion week milanese”. Coinvolgere i grandi brand, proporre eventi collaterali di ampia portata e differenziare l’offerta anche uscendo dal classico mondo F1 potrebbe aumentare i numeri anche di molto.
Chi è intervenuto oggi in conferenza stampa – rappresentati del Governo, della regione e del comune – si è detto allineato in questa mission. “Serve un tavolo di lavoro e di confronto – chiosa De Rita. Anche solo per avvicinarsi ai numeri stratosferici di altri GP; uno fra tutti Las Vegas che, secondo le stime, genera circa 1 miliardo di impatto economico.