Monza. Più che osservazioni, una richiesta di rifare tutto da capo. Il Coordinamento di associazioni e comitati di cittadini di Monza capitanato da Giorgio Majoli, chiede alla giunta di ripubblicare tempestivamente le modifiche al piano attuativo Ex Garbagnati, il grande progetto di riqualificazione urbana tra via Val d’Ossola e l’incrocio di via Monte Grappa, di cui si parla – almeno – dal 2018. Le ultime modifiche, però, sono fresche e risalgono a pochi giorni fa, al 9 luglio, per esattezza. Le osservazioni, che potevano essere inviate dal 13 al 28 agosto, non si sono fatte attendere. Ma questa volta il Coordinamento non entra particolarmente nel merito, bensì nelle modalità in cui la documentazione della modifica al piano è stata presentata. “La documentazione è scarna – commentano – manca, tra le altre cose, la relazione illustrativa che descriva in dettaglio la nuova variante al PA con tutte le modifiche tra quello vigente e quello ora adottato”.
PA Ex Garbagnati: le perplessità del Coordinamento fin dal 2018
Il Coordinamento, già nel 2018 aveva presentato osservazioni sulla ex Garbagnati dove aveva esposto numerose forti criticità relative all’approvazione del Piano. Nel mirino la grande percentuale di residenziale e la scarsa tutale del verde. “Si tratta di un pesantissimo intervento edificatorio di 82.131 metri cubi – ricostruiscono – di cui 67.347 residenziali (17 edifici di 4-5 piani pari a circa 300 appartamenti) e altri 14.784 mc con altre destinazioni (commerciali, ricettive, integrative). Tutto questo in una zona particolarmente delicata. Basti pensare che tutta quell’area è compresa nel Corridoio primario della Rete ecologica regionale (RER) nonché nella fascia di 150 metri del fiume Lambro, protetta ai sensi del D.lgs. 42 del 2004. Con il PGT approvato nel 2007 a tali immobili venne confermata la destinazione produttiva esistente (area di completamento D1) nel Piano delle regole; invece, nel PGT 2017, è stata prevista una destinazione mista, residenziale all’80% e commerciale-produttiva-direzionale-ricettiva per il restante 20%”.
Secondo il Coordinamento il rischio è anche un aumento del traffico. “Ancora oggi – proseguono – non si comprendono i motivi di quella destinazione urbanistica residenziale, considerando che la via Val D’Ossola è una strada a fondo cieco e quindi tutto il traffico generato da quell’insediamento si riverserà o a sud su via Monte Santo nel quartiere San Rocco o sulla via Borgazzi a ovest su via Toniolo, strade già oggi fortemente congestionate nelle ore di punta”.
Le recenti osservazioni: “Serve maggiore trasparenza. Chiediamo che il Piano venga ripubblicato”
A distanza di 6 anni da quel giudizio, arrivano osservazioni da parte del Coordinamento ma sono perlopiù di carattere formale. “L’avviso di deposito e pubblicazione della modifica del PA in questione, pubblicato nel sito web del Comune, non è stato protocollato e non riporta alcuna data – denunciano. – Inoltre, non è stata pubblicata nel sito dedicato ai PA in itinere la delibera di Giunta di avvenuta adozione del PA stesso; nella documentazione pubblicata manca una Relazione illustrativa che descriva in dettaglio la nuova variante al PA con tutte le modifiche tra il PA vigente e quello ora adottato e mancano tavole grafiche con la comparazione del PA vigente e quello ora adottato”.
Infine la richiesta di ripubblicare il Piano con le modifiche richieste “per una maggiore trasparenza degli atti e per agevolare la comprensione delle attuali modifiche”.
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