Monza

Via Sacconi, ancora tensioni. Ora Lamperti replica a Sassoli: “Ha mai letto le nuove norme del PGT che porta il suo nome?”

Riceviamo e pubblichiamo la replica arrivata alla nostra redazione dall’assessore al governo del territorio del comune di Monza Marco Lamperti sulla vicenda del nuovo cantiere di via Sacconi. Lamperti replica alla consigliera regionale già assessora all’urbanistica a Monza Martina Sassoli.

Marco Lamperti

Monza. Di nuovo scintille tra l’assessore al governo del territorio Marco Lamperti e l’ex assessora all’urbanistica di Monza, oggi consigliera regionale, Martina Sassoli. Il botta e risposta continua intorno alla vicenda del nuovo cantiere di via Sacconi a Monza: la scorsa settimana Sassoli aveva replicato ad alcune affermazioni fatte dall’attuale assessore, accusandolo di “non prendersi le proprie responsabilità”. Non si è fatta attendere la replica di Lamperti che a MBNews torna a ribadire come il progetto edilizio che oggi scuote i residenti è responsabilità politica dell’amministrazione Allevi.

Il contesto

I fronti aperti sul cantiere di via Sacconi, la strada a due passi dal Parco di Monza vicina all’Hotel de la Ville, sono due. Da una parte c’è un gruppo di residenti preoccupato: il nuovo progetto dovrebbe sostituire una vecchia villetta dismessa da tempo con nuovo residenziale. A preoccupare sembra essere soprattutto la sorte di una decina di alberi secolari che i residenti vogliono salvare a tutti i costi. “Anche perché lì – racconta una residente a MBNews – ci sono diversi animali che abitano una bella vegetazione, una delle poche rimaste in una città fortemente urbanizzata”. L’altro fronte è quello politico e sta coinvolgendo l’attuale giunta, nella figura dell’assessore Marco Lamperti, e quella precedente nella figura di Martina Sassoli, ex assessora all’urbanistica oggi seduta nei banchi dell’opposizione.

Quando avevamo provato a ricostruire le sorti dell’area l’assessore Lamperti aveva spiegato alla nostra redazione che “la decisione politica che lì si potesse fare una palazzina di cinque piani era stata assunta dal consiglio comunale con il voto del PGT nel 2021”. Su questo aveva replicato l’assessora Sassoli affermando che “l’inquadramento urbanistico era stato definito dal PGT Scanagatti quando lo stesso Lamperti era consigliere comunale e presidente della commissione urbanistica” invitandolo a “prendersi le proprie responsabilità”. Una ricostruzione da cui l’attuale amministratore si discosta.

La replica dell’assessore Lamperti

“A volte mi domando se la ex Assessora Sassoli abbia la vaga idea di cosa abbia fatto votare alla sua maggioranza nel 2021 – replica l’assessore Lamperti con una nota alla nostra redazione, che pubblichiamo a seguire. – L’inquadramento urbanistico (residenziale B2 di Classe IV) fu  definito sì col PGT 2017, ma le norme che regolano questo inquadramento sono state riformate – come lei stessa dice, per altro – proprio durante l’Amministrazione Allevi dalla sua proposta di Variante Normativa approvata dal Consiglio Comunale con voto contrario mio, del Sindaco, del ViceSindaco e dell’Assessore Riva (ai tempi consiglieri d’opposizione).
La norma vigente fino alla sua Variante per questo tipo di azzonamento prevedeva un Permesso di Costruire Convenzionato per altezze tra i 18 e i 24 metri (6-8 piani fuori terra), lasciando ancora del potere discrezionale alla Giunta su questo tipo di sviluppo. Nelle nuove norme del PGT della ex Assessora si toglie il potere alla Giunta di esprimersi sul progetto (permesso di costruire semplice) se l’edificio si sviluppa al massimo per 6 piani abitabili. Il progetto prevede un palazzo di 19,65 metri. Col vecchio PGT Scanagatti-Colombo sarebbe dovuto passare dalla Giunta. Con quello Sassoli-Allevi no. La domanda che mi sorge spontanea è “la Cons. Sassoli ha mai letto le nuove norme del PGT che porta il suo nome?” Ma soprattutto “conosceva le norme del PGT che ha riformato e con cui si è confrontata per quattro anni e mezzo del suo mandato?” Comunque se quell’intervento non è passato da alcuna decisione di Giunta, ma semplicemente dagli uffici è perché regolato direttamente dalle norme targate Sassoli”.

“La verifica – conclude Lamperti – è facile e si fa con documentazione che è pubblica. Se confrontino l’art. 17.3 delle NTA del Piano delle Regole del PGT Sassoli e lo stesso articolo del PGT precedente. Lo faccia la Cons. Sassoli in primis. Anche la riforma delle premesse dell’art. 17 non ha giovato. Si è passati dalla prescrizione di tutela e conservazione delle alberature ad alto fusto con sostituzione e spostamenti solo in casi limite del PGT Colombo ad una generica tutela. Anche questo grazie al PGT Sassoli.”

 

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