Legalita'

A Desio la scuola popolare antimafia, per una cittadinanza attiva e consapevole

L'iniziativa, promossa da un gruppo di ricercatori dell'Università Statale col sostegno di Libera, arriva per la prima volta in Brianza, con un ciclo di 7 incontri da ottobre a dicembre. La lezione conclusiva sarà tenuta dal professor Nando Dalla Chiesa.

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Arriva a Desio la scuola popolare antimafia. Nata nel 2021 a Brescia per iniziativa del gruppo di ricerca Cross dell’Università Statale di Milano in collaborazione con la cooperativa K-Pax, quest’anno si terrà per la prima volta anche in Brianza, col sostegno di Libera Monza-Brianza e di molte associazioni del territorio e col patrocinio del comune

Una proposta per tutti

Si tratta di 7 lezioni il giovedì sera, dal 24 ottobre al 5 dicembre  in 7 diverse sedi desiane, tenute da esperti e ricercatori e aperte a tutti coloro che vogliono approfondire le tematiche legate alla lotta contro le mafie.  “La scuola è per cittadini, studenti, docenti e  chiunque abbia a cuore la difesa della giustizia sociale e dei diritti” spiegano gli organizzatori. “Il contrasto del fenomeno mafioso richiede una cittadinanza consapevole e attiva: per questo nasce la scuola popolare antimafia”. Le iscrizioni online sono aperte fino al 4 ottobre. La quota di partecipazione è di 50 euro.  Il progetto è stato presentato in una conferenza stampa a Desio presso la sede dell’associazione Brianza SiCura, in uno stabile confiscato alla criminalità. 

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Portare i contenuti fuori dalle università

Con soddisfazione, annunciamo che questa quarta edizione  ha raggiunto anche la Brianza – ha detto Alessandro Siculo della cooperativa K-Pax L’obiettivo è quello di portare all’attenzione della cittadinanza alcuni contenuti che solitamente vengono divulgati in università. Lanno scorso la scuola è stata organizzata anche a Bergamo oltre che a Brescia e quest’ anno arriva in  Brianza.  Desideriamo raggiungere il maggior numero di persone per consentire a chiunque di avere gli strumenti base per conoscere questo fenomeno, radicato anche in Lombardia”. 

Desio, la Brianza e la ‘ndrangheta

Perchè a Desio“Abbiamo fortemente voluto questa edizione in Brianza perchè è uno dei territori più colpiti dalla ‘ndrangheta. – ha spiegato Ilaria Meli di Cross –  Purtroppo le mafie hanno trovato qui un terreno fertile su cui attecchire. La società civile brianzola e  lombarda ha offerto molti varchi al radicamento delle mafie. Negli anni, la Brianza è stata toccata da molte indagini. A Desio le indagini hanno rivelato  una realtà piuttosto allarmante. Ma ci sono anche tante associazioni  e realtà della società civile molto attive. Abbiamo trovato un’ottima accoglienza”.

Gli appuntamenti

Le lezioni della scuola antimafia saranno in tutto 7: le prime 4 dedicate a cosa nostra, ‘ndrangheta, camorra e nuove mafie, le altre 3 saranno specifiche per ogni territorio che ospita la scuola. A Desio si comincia il 24 ottobre alle 20.30 al circolo Briani con una lezione su cosa nostra. Interverrà il giornalista del Fatto Quotidiano Giuseppe Pipitone. Il 31 ottobre nella sala comunale Pertini si parlerà di camorra con Ciro Dovizio  dell’Università degli Studi di Milano. Il 7 novembre in sala Pertini si affronterà il tema della ‘nrdangheta. Interverrà Federica Cabras  dell’Osservatorio Cross. Il 14 novembre sempre in Sala Pertini Ilaria Meli parlerà delle altre organizzazioni mafiose. Il 21 novembre nella Sala Pro Desio interverrà Eleonora Montani dell’università Bocconi per parlare di mafia e impresa. Il 28 novembre sarà approfondito il contesto brianzolo, presso la sala del centro parrocchiale del Centro, con l’intervento di Joselle Dagnes dell’ Università di Torino e Valerio D’Ippolito già  referente del Coordinamento Libera Monza e Brianza. La lezione conclusiva sarà tenuta dal professor Nando Dalla Chiesa il 5 dicembre presso l’Auditorium del Banco Desio.

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Il sindaco Gargiulo: “Dobbiamo lavorare insieme”

“Il tema della mafia in università viene trattato molto, ma fa fatica ad uscire dalle aule – aggiunge Ilaria Meli – Il nostro obiettivo è quello di portare le conoscenze fuori dalle accademie e coinvolgere le associazioni del territorio. Siamo contenti  dell’adesione e patrocinio del comune perché questo è un percorso che coinvolge anche chi amministra.  E’ necessario conoscere, per poi agire” .
“Abbiamo accolto subito questa proposta  – ha detto il sindaco di Desio Simone Gargiulo – . Mi chiedo che cosa si può fare per affrontare questo fenomeno, violento e pericoloso.  Cosa possiamo fare noi amministratori?  Bisogna sicuramente lavorare insieme su questi temi, che non hanno un colore politico”.

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