La tesi

Autonomia e autostrade di lusso vuote: anche Pedemontana nella relazione tossica

De Bortoli sul Corriere della Sera esorta a una gestione europea di mobilità e infrastrutture. Intanto in Regione, tra le autostrade di lusso, si celebra la Brebemi.

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La Brebemi.

L’autonomia differenziata e le autostrade di lusso, care come il fuoco e (anche per questo) deserte. Brebemi, Pedemontana Veneta e, si teme ragionevolmente, anche Pedemontana Lombarda. A teorizzare e argomentare la relazione “tossica” tra questi due elementi è la firma d’eccezione del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli in un pezzo pubblicato di recente e citato a più riprese in Brianza in questi giorni. L’ultima volta è successo nella serata di ieri, 11 settembre, ad Arcore, in occasione di un incontro su Pedemontana promosso dal Partito Democratico. A richiamare l’articolo del quotidiano nazionale, è stato il consigliere provinciale Francesco Facciuto nell’ambito di una serata che ha raccontato ancora una volta le cifre astronomiche di Pedemontana, il suo impatto ambientale, la sua inadeguatezza a centrare l’obiettivo iniziale: la connessione Est Ovest, neutralizzata dal mancato allacciamento a Dalmine.

PROGETTAZIONE EUROPEA PER LA MOBILITA’ E AUTOSTRADE PER EVITARE I DESERTI DI LUSSO

L’articolo sulle autostrade di lusso di de Bortoli per il Corriere della Sera parte da un assunto: le grandi autostrade come Brebemi hanno costi faraonici e vengono pianificate senza una visione globale, ma con uno sguardo legato strettamente ai territori (soprattutto regionali) di riferimento. Quel che avviene dietro l’angolo non si vede, non si valuta. “Percorrere la nuova Pedemontana veneta è un’esperienza piacevole. Bella, pulita, elegante – esordisce il pezzo – e, soprattutto, vuota. Poi a Montecchio Maggiore Sud si arriva sulla A4 ed è l’inferno. Addirittura due corsie interamente occupate da file di mezzi pesanti. Rallentamenti, code. Dopo Brescia Ovest, per la fortuna del milanese di ritorno, si devia sulla mitica Brebemi, ormai non più nuova e altrettanto poco frequentata, se non spesso addirittura deserta. Una rassicurante distesa di asfalto che fende il cuore agricolo bresciano e bergamasco”.

La vena critica sulla Lega pare più il risultato di una deduzione nella tesi del giornalista che una posizione politica: “Questi due progetti – scrive De Bortoli – la Pedemontana veneta e la Brebemi, cui si aggiunge l’ancora incompleta Pedemontana lombarda, sono stati per anni, nelle due grandi Regioni a guida leghista, la bandiera orgogliosamente sventolata del federalismo”. Serve una regia nazionale, se non europea, sostiene De Bortoli, nell’ambito dei trasporti e delle infrastrutture, entrambi, invece,  “tra le ventitré competenze che le Regioni potrebbero chiedere, con l’autonomia differenziata, di gestire in esclusiva. E, dunque, sarebbe del tutto opportuno, se non doveroso, che ci si chiedesse che cosa è andato veramente storto con questi progetti autostradali, costati finora complessivamente circa 9 miliardi, se ne valesse veramente la pena. E non per fare un inutile processo e individuare responsabilità e colpe, ma semplicemente per evitare in futuro il ripetersi di un errore madornale. Ovvero credere che tutto ciò che nasce dal territorio sia di per sé positivo e si possa fare anche da soli”.

IL CASO BREBEMI TRA IL J’ACCUSE DI DE BORTOLI E LE CELEBRAZIONI DI REGIONE LOMBARDIA

Tra le autostrade di lusso, la Brebemi. “doveva, secondo il progetto originario, decongestionare la A4 – ricorda de Bortoli – è ormai diventata una specie di scorciatoia bresciana di lusso per Linate. Una direttissima per l’aeroporto. Come ha scritto sul Corriere della Sera Massimiliano Del Barba, è l’autostrada più cara d’Italia. Lo scorso 8 agosto le tariffe sono aumentate del 12,11 per cento“. E ancora: “Viaggiare sulla Brebemi costa più del doppio della tratta che dovrebbe decongestionare. L’onere complessivo dell’opera è stimato in 2,4 miliardi. All’inizio si pensava sarebbe costata un terzo. Per il dodicesimo anno consecutivo, nel 2023, il bilancio si è chiuso in perdita (per 69 milioni)”. Senza contare i 990 ettari di terra sottratta alla “miglior agricoltura”.

Non aveva ancora ricevuto, forse,  il giornalista de Bortoli, l’invito di Regione Lombardia, A35 Brebemi e Aleatica per la presentazione dello Studio “10 anni di A35 Brebemi“. Un evento fissato per mercoledì 18 settembre, alle 10, presso il Belvedere Jannacci – 31° piano grattacielo Pirelli. Location patinata e scintillante quanto sottotitolo dell’evento, “Benefici economici, sociali e ambientali sul territorio”. Completa e insanabile discrasia rispetto alla tesi di de Bortoli.

PEDEMONTANA TRA LE AUTOSTRADE DI LUSSO

La chiosa dell’articolo di de Bortoli sulle autostrade è dedicata a Pedemontana lombarda, l’arteria a 8 corsie che dovrebbe togliere pressione al traffico sulla tangenziale milanese. Finanziata pesantemente con fondi pubblici (costerà almeno 4 miliardi di euro), è destinata a divorare parchi agricoli e terreni privati. Recita il pezzo sul Corriere: “È costata finora 2,5 miliardi. Parte degli oneri del controllo regionale — che ha rilevato anche la quota di Intesa Sanpaolo — sono stati scaricati sulle Ferrovie Nord”.

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