L'anniversario

Calcio Monza, il gruppo S.A.B. compie 30 anni

Domenica scorsa, in occasione della partita casalinga contro l’Inter, lo storico gruppo della Curva Pieri ha festeggiato i 30 anni di attività con una coreografia speciale.

Lo striscione dei S.A.B. esposto per i 30 anni di attività del gruppo ultras

Quando hanno iniziato a tifare il Calcio Monza militava in Serie C. Tra i biancorossi giocavano Fulvio Saini e Christian Abbiati, Simone Erba e Alessio Delpiano: nomi che evocano tanti ricordi ai tifosi non più giovanissimi che ancora oggi frequentano l’U-Power Stadium. Il gruppo “S.A.B.” ovvero “Sempre al Bar” incide nel suo stesso nome quell’idea goliardica e scanzonata che sta alla base della sua nascita. E’ l’estate del 1994, e da una costola dell’allora “Gioventù Brianzola” si stacca un gruppo che tifa la Nazionale italiana impegnata nel Mondiale americano.

I primi anni

I risultati sul campo – su tutti la promozione in Serie B nel 1996/1997 – avvicinano altri tifosi e ultras al nuovo gruppo: sono i primi passi della storia di una realtà del tifo organizzato che è di gran lunga la più longeva nel panorama cittadino e che avrà la forza per resistere alle altalene di emozioni degli ultimi tre decenni.

Sempre presenti

Nonostante due fallimenti societari e le tante annate deludenti – culminate con le due stagioni in Serie D tra il 2015 e il 2017 – i S.A.B. sono presenti su tutti i campi del campionato, dagli stadi delle “nobili decadute” del calcio italiano (Genova e Salerno) a impianti al limite della praticabilità pensati per attività dilettantistica, viaggiando dalla Sardegna al Friuli Venezia Giulia.

Gli ultras vivono sulla propria pelle anche i grandi cambiamenti extra campo del calcio nazionale: dagli stravaganti criteri per la costruzione dei gironi in Serie C – che obbliga i supporters a trasferte più lunghe ed onerose –  agli attuali orari “spezzatino”,  che puntano a trasformare sempre di più l’esperienza calcistica nel modello dell’entertainment americano trascurando coloro che vivono lo stadio.

“In questi 30 anni, grazie alla nostra passione, la fiamma è rimasta accesa e siamo arrivati a vedere coronato il sogno di portare il Monza in Serie A. Siamo stati noi a tenere vivo l’interesse anche quando le vicissitudini societarie avevano toccato il fondo. Una luce che poi è stata vista anche da Fininvest, con la quale è stato fatto il grande salto. – Queste le parole di Fausto Marchetti, alla guida della Curva Pieri, che ha aggiunto – Per noi essere parte dei SAB è un modo di vivere: i nostri calendari sono scanditi dalle partite del Monza. La curva è di fatto per noi metafora della vita. Di questi 30 anni ricordo ogni cosa: le persone con cui condividiamo la passione per i colori della squadra della nostra città, le trasferte, i momenti più bui fino ai festeggiamenti. Sono molto orgoglioso e contento di questi 30 anni, durante i quali non sono mancate le occasioni per organizzare eventi e fare beneficenza.”

I S.A.B. hanno la scorza dura, e continuano a portare in giro per l’Italia il loro vessillo nonostante leggi sempre più stringenti sul fenomeno del tifo organizzato: nonostante i divieti di trasferta, le restrizioni alla vendita di tagliandi per i tifosi ospiti, i tesseramenti obbligatori presso le società, l’incremento dei costi dei biglietti, non manca mai il sostegno alla squadra biancorossa.

Domenica, in occasione della partita tra i biancorossi e l’Inter, il gruppo ha organizzato una coreografia di grande impatto per celebrare i 30 anni dalla fondazione: “abbiamo viaggiato, abbiamo lottato. Siamo caduti ci siamo rialzati recitava uno degli striscioni esposti dalla Pieri.

Un monito che fotografa bene anche la storia del Calcio Monza, che negli ultimi tre decenni si è sempre rialzato dopo le cadute, e che non può che essere d’ispirazione per tutti coloro che indossano la maglia biancorossa.

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