Lavoro

Cgil Monza e Brianza: firme record per i referendum. Preoccupano le crisi aziendali: “A rischio 500 lavoratori”

Si preannuncia un autunno pieno di sfide per il sindacato: si apre quella del consenso sui referendum dopo gli importanti numeri della raccolte firme, intanto alcune crisi aziendali spaventano. Secondo il segretario generale Walter Palvarini sarebbero a rischio 500 posti di lavoro.

palvarini cgil
Walter Palvarini, segretario generale della Cgil Monza e Brianza

Monza. L’economia, anche quella brianzola, mostra crepe difficili da non notare. Dalle chiusure di imprese storiche, fino ai numeri sulle richieste di cassa integrazione “mai così alte dai tempi del Covid”, la Cgil Monza e Brianza prova a tirare le fila sulla situazione del lavoro negli ultimi mesi in uno dei distretti produttivi più importanti d’Europa, la Brianza. “Non possiamo limitarci alla retorica delle eccellenze – ha affermato Walter Palvarini, segretario generale della Cgil nella nostra provincia, ieri lunedì 9 settembre, in una conferenza stampa convocata nella sede di via Premuda – ma dobbiamo affrontare i problemi strutturali dell’economia e preparare i lavoratori alle sfide dell’oggi e del futuro”. Sul tavolo cattive e buone notizie. Si parte dalle buone: il referendum contro l’autonomia differenziata ha fatto il pieno di firme.

Referendum sull’autonomia differenziata: superata la soglia delle firme

In 6 mila dalla Brianza hanno messo una sigla contro la Legge Calderoli, più nota come legge sull’autonomia differenziata. Firme che si vanno a sommare alle 520 mila online e altre, cartacee, raccolte in tutta Italia, ancora da conteggiare. “Immagino che supereremo il milione“, ipotizza Palvarini, che invece è certo che la cifra del milione di firme è già stata superata nei 4 referendum sul lavoro indetti dalla Cgil, che in Brianza sono stati sottoscritti da oltre 18 mila persone.

Cgil referendum
Walter Palvarini e Nico Acampora, fondatore di PizzAut, durante la raccolta firme sui referendum sul lavoro

Intanto sul referendum contro l’autonomia differenziata, il segretario ricorda che c’è ancora tempo per firmare, nonostante il quorum sia già stato abbondantemente raggiunto: “avremo banchetti fino all’ultimo giorno disponibile qui da noi, cioè fino a domenica 15 settembre”. L’obiettivo, per il sindacato, è che il quesito referendario arrivi alle urne già nella prossima primavera, anche se adesso iniziano una serie di step nel merito del quesito tra cui il Parere della Corte Costituzionale. “Sarà una sfida difficilissima superare il 50%+1 dei cittadini alle urne, ma è una battaglia giusta da fare: questa legge è dannosa per molte ragioni, e oltre a dividere ulteriormente nord e sud non va ad agire sulle reali difficoltà dei territori e guarda indietro. Le grandi sfide meritano risposte complesse non frammentarie, piuttosto ci serve un’Europa rinnovata che metta al centro il suo valore sociale, non certo che ognuno – regioni italiane comprese – vada per i fatti suoi”.

Crisi aziendali e rischio occupazionale

Sarà un autunno caldo per la Cgil di Monza e Brianza che oltre all’impegno sui referendum dovrà portare avanti la normale amministrazione. A partire dalle crisi aziendali in corso. Secondo i dati presentati dal sindacato brianzolo, circa 500 lavoratori rischiano di perdere il posto entro la fine dell’anno a causa delle difficoltà economiche di diverse imprese locali. “Già nel luglio del 2023 avevamo messo l’accento sui rischi derivanti dal rallentamento dalla produzione tedesca – prosegue Palvarini – ma non eravamo stati ascoltati, anzi abbiamo continuato a sentire in ogni convegno o dibattito che il nostro era un territorio eccezionale. È vero, è un territorio con realtà importanti e un forte tessuto produttivo, ma bisogna anche dirsi che continuare con una certa narrazione rischia di farci male. L’economia brianzola sta rallentando, ce lo dicono alcuni settori specifici, come quello metalmeccanico. Continuano inoltre ad essere molto diffusi contratti precari soprattutto per donne e giovani e sono aumentate le richieste per la cassa integrazione: la chiede circa il 7% delle imprese, un dato in crescita, mai così alto dalla crisi post-Covid”.

Morti sul lavoro, numeri in calo ma resta alta l’attenzione

E sulla grande altra grande piaga del mondo del lavoro – le morti sul lavoro – Palvarini spiega che nonostante i numeri 2024 siano in miglioramento rispetto al 2023, “ogni morte sul lavoro è inacettabile”. “È in corso – prosegue – una interlocuzione con Cisl e Uil per affrontare il tema, non solo quando questo diventa mortale”.

Palvarini: “Sfide importanti, non si può sempre rimandare le decisioni”

Non è mancata una stoccata al Governo, con cui il sindacato è molto critico a livello nazionale. “Non si affrontano i problemi legati alla produzione – commenta il segretario della Cgil Monza e Brianza. – Alcune materie, alcune professioni sono troppo strategiche affinché non si faccia un ragionamento di ampio respiro: penso alle sfide del cambiamento climatico, all’energia e alla grande partita elettronica, come quella sui microchip che fa registrare conflitti in tutto il mondo. Alcuni mestieri stanno cambiando pelle – penso all’automotive – e non possiamo girarci dall’altra parte: molte aziende chiuderanno, anche in Brianza, se non si cambia”. “Spesso – conclude Palvarini – l’unica soluzione che vediamo proposta, che forse è la più semplice, è tentare di spostare la scadenza qualche anno più avanti. E lasciatemi dire che questa non può essere la soluzione”.

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