Occupazione, pensioni e famiglie: le priorità della CISL per l’autunno

3 settembre 2024 | 13:28
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Occupazione, pensioni e famiglie: le priorità della CISL per l’autunno
Mirco Scaccabarozzi, segretario del sindacato

Le sfide dell’autunno 2024 sono molteplici e complesse. La CISL di Monza Brianza Lecco si prepara a un confronto serrato con il Governo, senza pregiudizi ideologici, ma con la ferma intenzione di tutelare i diritti dei lavoratori e garantire un futuro più stabile e sostenibile per tutti.

Monza. Con l’arrivo dell’autunno, CISL di Monza Brianza Leccosi prepara ad affrontare le sfide cruciali che il nuovo anno lavorativo porta con sé. Dopo la pausa estiva, il sindacato guidato da Mirco Scaccabarozzi ha delineato le priorità su cui concentrarsi nei prossimi mesi, con un occhio attento alle scelte politiche del Governo e all’andamento del mercato del lavoro.

Tendenze occupazionali: assunzioni in calo e lavoro precario

Secondo i dati Anpal, tra agosto e ottobre 2024, il territorio di Monza vedrà circa 18.000 nuove assunzioni. Tuttavia, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si registra un saldo negativo di 1.080 unità. Le piccole e medie imprese, soprattutto nel settore dei servizi, saranno le principali protagoniste di queste assunzioni, con un 72% delle nuove entrate previsto proprio in questo ambito.

Nonostante la crescita del numero di posti di lavoro, persistono problemi legati alla qualità e alla stabilità dell’occupazione. Solo il 31% delle nuove assunzioni prevede un contratto a tempo indeterminato, mentre la maggior parte dei lavoratori dovrà accontentarsi di contratti a termine. Inoltre, si registra una crescente difficoltà delle imprese nel reperire personale qualificato, in particolare nei settori della sanità e del turismo.

CISL sottolinea la necessità di investire in nuove politiche attive del lavoro e nella formazione, per favorire un incontro più efficace tra domanda e offerta, soprattutto per le posizioni più qualificate. “È essenziale rafforzare il sostegno alle produzioni strategiche e investire in digitalizzazione e formazione,” ha dichiarato Scaccabarozzi, evidenziando come l’obiettivo sia quello di creare posti di lavoro più stabili e meglio retribuiti.

Mirko Scaccabarozzi

Manovra economica 2025: le richieste di CISL

In vista della Manovra economica per il 2025, CISL ha chiesto al Governo di riconfermare le misure sociali, economiche e fiscali ottenute negli ultimi anni. Tra le richieste principali ci sono la riduzione del cuneo fiscale per le fasce medio-popolari e l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef. Inoltre, il sindacato chiede la continuazione della defiscalizzazione dei proventi della contrattazione nazionale e decentrata, estendendola anche ai settori pubblici, e la garanzia dell’indicizzazione delle pensioni.

Sul tema delle pensioni, CISL ribadisce la sua posizione a favore di “Quota 41” senza limiti di età e senza ricalcolo contributivo. Al contempo, il sindacato sottolinea l’urgenza di garantire un futuro dignitoso ai giovani, con misure come la pensione di garanzia e il sostegno alla previdenza complementare.

Sanità e demografia: un autunno caldo

Sul fronte sanitario, CISL è impegnata nel monitoraggio dello sviluppo dei Poli territoriali, istituiti dalla LR 22/2021, con l’obiettivo di integrare i bisogni sanitari e socio-assistenziali della popolazione. In particolare, l’attenzione è rivolta ai nuovi presidi sociosanitari, come le Case di Comunità, che dovranno diventare punti di riferimento per l’assistenza integrata.

La situazione del personale sanitario continua a essere critica, con una carenza strutturale che crea condizioni di lavoro insostenibili. Questo autunno, è previsto uno sciopero per il rinnovo del CCNL Uneba, che si terrà il 16 settembre.

Infine, la CISL ribadisce l’importanza di affrontare il cosiddetto “inverno demografico” con politiche a sostegno della famiglia e del lavoro dignitoso. “Nessuno progetta di avere figli senza un lavoro sicuro e senza adeguate reti di sostegno,” ha dichiarato Scaccabarozzi, sottolineando che la sostenibilità sociale deve essere il punto di partenza per invertire la tendenza alla crisi demografica.