Desio, il ritorno di don Mirko Bellora tra i suoi “giovani” per la festa patronale

27 settembre 2024 | 09:32
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Desio, il ritorno di don Mirko Bellora tra i suoi “giovani” per la festa patronale
Don Mirko Bellora animatore della comunità giovanile a Desio dal 1974 al 1984

Il sacerdote che ha avviato e animato la comunità giovanile de “Il Centro” dal 1974 al 1984, celebrerà la messa sabato in Basilica. L’appuntamento è uno dei tanti organizzati dalla comunità pastorale in occasione della festa patronale della Madonna del Rosario.

Un concerto, uno spettacolo, due mostre e un incontro speciale con un prete che ha lasciato il segno in città. E’ il ricco programma della festa patronale della Madonna del Rosario di Desio promossa dalla comunità pastorale Santa Teresa di Gesù Bambino, con diversi momenti di incontro e riflessione.

IL RITORNO DI DON MIRKO BELLORA

Sabato arriverà in città don Mirko Bellora, che è stato a Desio per dieci anni, dal 1974 al 1984, e ha dato vita alla comunità giovanile de ‘Il Centro’. Il sacerdote celebrerà la messa alle 18.30 in Basilica e incontrerà i “suoi ragazzi” che ha accompagnato nella crescita ormai 50 anni fa.  Don Mirko, all’insegna del Concilio Vaticano, aveva adottato una modalità educativa di giovani cristiani chiamati a essere nel mondo e per il mondo, capaci di mettere insieme fede e vita dentro ogni ambiente, di vivere la bellezza del Vangelo, attenti ai segni dei tempi.  In quegli anni ha dato vita al Gruppo Scuola, al Gruppo Donna, al Gruppo Lavoro, alla Commissione Fraternità, Teologica, Città, Missionaria: “La vita della comunità – ricordano alcuni parrocchiani che hanno vissuto quegli anni accanto a Don Mirko – era segnata dalla catechesi sistematica, dalla partecipazione settimanale alla messa del giovedì nella cappella del Centro, ai vari corsi di approfondimento sulla Bibbia, storia della Chiesa, sulla morale, sulla liturgia, alla partecipazione ai momenti di silenzio una domenica mattina al mese. Non ultimo i campi scuola estivi e il Gruppo Confronto, gruppo politico di impegno nelle scuole superiori”.  Don Mirko, 78 anni, oggi risiede a Oreno di Vimercate e dal prossimo 18 ottobre tornerà a Desio per condurre il cammino della Lectio Divina del Decanato, presso la  chiesa di San Giovanni Battista.

IL CONCERTO DEL CORO CITTA’ DI DESIO

Sempre sabato 29 settembre, alle 21, in Basilica, torna il Coro Città di Desio con una proposta musicale intitolata “La figura di Maria nella musica di tutti i tempi”, che rientra in un più ampio progetto intitolato “Musica per la città”, patrocinato dal comune e da Fondazione Monza e Brianza. E’ un viaggio musicale che porta a scoprire il repertorio mariano attraverso i secoli. Il Coro Città di Desio è oggi l’esito di una storia lunga trentacinque anni, di impegno, di entusiasmo e di gioia: “E’ una realtà culturale con un grande ruolo ed una grande responsabilità – afferma il maestro Enrico Balestreri, direttore artistico del Coro -: richiamare all’Arte, educare al bello e al confronto. La musica ed il canto hanno questa capacità. Far percepire un oltre ‘inesprimibile’, una beatitudine che genera desiderio di pienezza e di felicità. Non occorre essere fini intenditori, la buona musica ci parla con il suo linguaggio ineffabile, e ci rende migliori”. Nel concerto si scopre come autori provenienti da epoche diverse affrontano la meditazione e la spiritualità nella devozione a Maria. Dalle laudi altomedievali agli autori contemporanei, cambia l’approccio musicale ma resta immutata la fede e la spiritualità che traspare da tutti i brani.

LA SACRA RAPPRESENTAZIONE

Giovedì 3 ottobre, alle 21, la Basilica ospiterà  una sacra rappresentazione dal titolo ‘La piccola via di Lisieux’, a cura della Compagnia Splendor del Vero, ispirato alla figura di Thérèse Martin. La vicenda umana e spirituale di Teresina di Lisieux è una delle più paradossali della storia della Chiesa: a lei è dedicata la comunità pastorale di Desio.Morta quasi sconosciuta a 25 anni, nel monastero di Lisieux, da dove non si mosse per tutta la vita, è venerata a livello mondiale. Dottore della Chiesa, patrona delle missioni, protettrice dei malati di malattie infettive, ha scritto ‘Storia di un’anima’, uno dei capolavori della spiritualità di tutti i tempi. Lo spettacolo, per la regia di Luisa Oneto, è un viaggio itinerante che conduce il pubblico a percorrere la vita della Santa, ancora bimba, tra gli affetti e i lutti della sua famiglia fino ad accompagnarla nella ostile realtà del Carmelo. Le coreografie originali sono firmate da Selene Scarpolini e le canzoni sono tratte dalle poesie e dai testi della stessa Suor Teresa del Bambin Gesù e del Volto Santo.

LE MOSTRE

Nell’ambito della Festa Patronale, saranno allestite anche due mostre. Venerdì 4 ottobre, alle 21, si inaugura, presso la Sala Manzotti (Cooperativa Pro Desio, via Garibaldi 81), la mostra ‘I Miracoli Eucaristici nel mondo’, ideata e progettata dal beato Carlo Acutis, il giovane che, morto a 15 anni per una leucemia fulminante, sarà canonizzato nell’anno giubilare 2025. La mostra è stata ospitata in tutti e cinque i continenti. Solamente negli Stati Uniti, è stata presentata in migliaia di parrocchie e in oltre cento università. La serata di inaugurazione, dal titolo“Eucaristia. La mia autostrada per il Cielo”, sarà guidata da  don Vincent Nagle, sacerdote della Fraternità dei missionari di San Carlo Borromeo e cappellano a Milano della Fondazione Maddalena Grassi. La mostra, promossa dal Movimento di Comunione e Liberazione di Desio, resta aperta fino a domenica 13 ottobre.
La seconda mostra si apre invece sabato 5 ottobre, alle 15.30, presso l’ex bar de ‘Il Centro’ (via Conciliazione 15). Il titolo è ‘Gesù e l’amico’. Si tratta di una mostra itinerante ideata da don Giuseppe Corbari, già vicario parrocchiale a Desio, a San. Pietro e Paolo. Si tratta di un memoriale emozionante di storie di bambini e ragazzi che hanno vissuto un’intensa esperienza di amicizia spirituale con Gesù e che ora sono parte della vita eterna. Come scrive lo stesso Don Corbari, “lo scopo di questa mostra è anche quello di ‘risuscitare i morti’. Sarebbe un peccato che la morte inghiottisse anche la memoria di queste giovani vite: non possiamo darle pure questa soddisfazione. Voglio quindi parlarne, farli conoscere, ma soprattutto ringraziarli perché ci hanno donato il senso della loro vita”