Roberto Sala, l’alpino-poeta che racconta la Brianza solo in dialetto

Fino ad oggi ha scritto 50 poesie che sono state raccolte in un libricino che l’autore vende ad amici e parenti. “Il ricavato – ci dice – andrà in beneficenza”
Besana. Quale sarà il futuro del dialetto brianzolo? Sparirà del tutto? Sono sempre meno i giovani che lo sanno parlare e di questo se ne dispiace molto Roberto Sala, classe ’52, nato e cresciuto a Brianza che attraverso le sue poesie dialettali non solo vuole mantenere vive le belle tradizioni del nostro territorio ma anche la lingua brianzola. E’ l’alpino-poeta di Besana, autore (fino ad oggi) di ben 50 poesie. Una passione, la sua, nata per caso diversi anni fa quando lavorare in una banca a Milano. Noi di MBNews lo abbiamo contattato per farci raccontare la sua storia e anche (piccolo regalo per voi lettori) salutare poeticamente l’estate per dare il benvenuto all’autunno.
PERCHÉ SCRIVERE POESIE IN DIALETTO? L’INTERVISTA A ROBERTO SALA
Il suo percorso artistico è nato quasi per caso, ma ha rapidamente trovato una profonda risonanza sia in lui che in chi lo circonda.
“Ho iniziato a scrivere poesie in dialetto nel 1992,” racconta Sala. “Lavoravo in banca a Milano e in occasione del pensionamento del mio capufficio ebbi l’idea di dedicargli una poesia che descriveva in poche righe tutta la sua carriera. Naturalmente pensai di scriverla in dialetto brianzolo.” Questa scelta, che poteva sembrare insolita, fu invece accolta con grande entusiasmo. “Piacque talmente tanto che ogni volta che un collega andava in pensione, volevano che gli dedicassi una poesia.”
Da quel momento, Roberto Sala ha continuato a scrivere, spinto anche dalla consapevolezza che il dialetto brianzolo sta scomparendo tra le nuove generazioni. “Essendo brianzolo convinto, cerco di tenere viva questa nostra lingua e modo di esprimersi. Tutto quello che scrivo lo metto in rima per dare più importanza agli argomenti che tratto.”

UN LIBRICINO PER FARE BENEFICENZA: ECCO COME LE POESIE AIUTERANNO IL PROSSIMO
Ci sono modi di dire e tradizioni che fanno parte della storia di ognuno di noi. E’ solo tramandandole, di generazione in generazione, che le radici possono continuare a trovare nuova linfa vitale. Questo è l’obiettivo di Roberto Sala: “non sempre è facile scrivere correttamente in brianzolo, perché di zona in zona, le parole cambiano – racconta ancora – con le mie poesie cerco di tenere in vita la nostra cultura”.
Ha scritto 50 poesie, ma ce ne qualcuna a cui è legato particolarmente? “Le poesie a cui sono particolarmente legato sono quelle che parlano e descrivono la Brianza con le sue tradizioni,” spiega Sala, “e quella sul COVID, scritta proprio all’inizio della pandemia, quando seppi della morte di un amico.”
Ha mai pensato di pubblicarle? “Quest’anno un amico Alpino, come me, dopo vari tentativi, mi ha convinto a raccoglierle in un libretto che sto distribuendo ad amici e conoscenti. Con le offerte che mi danno farò beneficenza, e se l’importo sarà consistente, ho già individuato a chi andranno, ma sarà una sorpresa.”
LA POESIA SULL’AUTUNNO DEDICATA AI LETTORI DI MBNEWS
Siamo ancora in estate, ma l’autunno è oramai alle porte e noi di MBNews, dopo l’intervista, non potevamo che chiedere all’alpino-poeta Roberto Sala di condividere con noi, e con voi lettori, una poesia dedicata proprio alla stagione che sta per arrivare.
L’autun
E gemò rivà l’autun, el parr minga vèra
el sèmbra ier, ch’era iniziaà la primavera
Ma de l’autun, in propi questi i prim segnai
quant cumincia a burlà giò i föi, in tèra sui viai
Ma anca l’autun, el gà i sò bèi culur
e quant se va in di bosc, se sent anca i sò rumur
In i rumur che fan, quant borla giò i castègn
e quì de la gent che và a func, e a tajà i lègn
Però l’autun, le l’unica di quater stagion
che la natura da verda, la divènta giàlda, rusa e pò maron
Se sent l’arièta, che le pusè freschèta
e a la matina olter al sguàz, ghe giò un pò de nebièta
Ma quant la temperatura la va giò e i piant sin sbiutà
in i prim segnai che l’invernu le rivà
Roberto Sala