Monitoraggio aria all’Einstein di Vimercate: piante nelle aule contro gli inquinanti

L’analisi dice che la qualità dell’aria è abbastanza buona. Tra i consigli pratici per migliorare: piante in vaso, detersivi eco e più aerazione.
Monitoraggio dell’aria all’Einstein di Vimercate: bene ma non benissimo. La qualità dell’aria è buona per gli inquinanti più critici, un solo valore sopra la media. Lo dice un report presentato a scuola il 18 settembre corredato da consigli pratici per rendere più salubri gli ambienti vissuti dai ragazzi. Nella giornata di ieri, presso l’Omnicomprensivo di Vimercate, sono stati presentati i risultati del progetto di monitoraggio della qualità dell’aria nelle scuole che ha interessato in particolare l’IIS Albert Einstein dove ogni giorno vivono circa 1.600 persone fra studenti, insegnanti e personale ATA.
L’analisi pilota è stata condotta da Planet Watch Italia Srl, società spin-off ufficiale del CERN e membro della Crypto Sustainability Coalition promossa dal World Economic Forum, che dal 6 febbraio al 15 giugno 2023 ha rilevato tramite 26 sensori indoor i valori di PM2.5, anidride carbonica CO2, composti organici volatili VOC, temperatura e umidità degli ambienti. I dispositivi sono stati installati in alcune aree regolarmente occupate (aule, laboratori ed uffici amministrativi), fornendo quindi un campione statistico significativo della situazione nell’edificio. Un ulteriore dispositivo outdoor, che misura polveri sottili PM2.5 e PM10, è stato poi utilizzato per confrontare i valori interni con quelli esterni.
Dall’attenta analisi dei dati raccolti, svolta tramite blockchain Algorand e algoritmi avanzati, Planet Watch ha poi prodotto il report che è stato presentato ieri di fronte a studenti e insegnanti. I risultati mostrano una buona qualità dell’aria indoor rispetto alle concentrazioni di PM 2.5, CO2, temperatura, umidità e Indice Virale (che valuta il contributo della qualità dell’aria sul tasso di trasmissione di un virus trasportato per via aerea). L’unico dato che risulta essere al di sopra dei valori standard è quello relativo ai composti organici volatili (VOC), ovvero composti che possono essere emessi da colle e adesivi utilizzati per l’assemblaggio di mobili ed arredi, oppure da prodotti per la pulizia degli ambienti (detersivi, sgrassatori, ecc.), deodoranti spray o profumi, fotocopiatrici, ecc. Il valore dei VOC, seppur da attenzionare, non deve però creare allarmismi poiché dovuto essenzialmente alla presenza di persone all’interno degli ambienti (dalle analisi risulta che il dato, infatti, rientrasse nei parametri di legge nei giorni di chiusura della scuola) e può essere contenuto con piccoli accorgimenti.
I CONSIGLI PER MIGLIORARE L’ARIA ALL’EINSTEIN
La principale azione migliorativa che il report suggerisce di mettere in atto è il ricambio d’aria frequente degli ambienti, soprattutto nella tarda mattinata, quando si registra la massima concentrazione di inquinanti. Questo avrebbe un effetto su tutti i parametri di qualità dell’aria, le polveri sottili, i composti organici volatili e l’anidride carbonica, e di conseguenza anche sugli indici di qualità, AQI e VI. Dal momento che l’inquinamento indoor è sempre più alto di quello outdoor, infatti, il ricambio d’aria dall’esterno favorisce dunque la diminuzione dell’inquinamento interno in ogni momento della giornata ed in ogni periodo dell’anno.
A ciò si aggiunge una pulizia accurata dei filtri e dei radiatori, volta ad eliminare le polveri depositate, che contribuisce a limitare la contaminazione da polveri sottili, significativa nel periodo invernale quando il sistema di riscaldamento è in funzione. Si consiglia inoltre di promuovere l’utilizzo di detergenti e detersivi ecologici, abolendo l’uso di deodoranti per ambiente, che rilasciano composti organici volatili durante il loro utilizzo.
Un’ulteriore azione migliorativa, molto efficace e troppo poco utilizzata, è l’introduzione di piante da vaso nelle aule, negli uffici e nei laboratori. Si tratta di una soluzione che è stata ampiamente studiata dalla comunità scientifica negli ultimi anni e che permette di abbattere fino al 20% le concentrazioni degli inquinanti indoor, soprattutto di polveri sottili e anidride carbonica.
Il progetto indoor è stato sviluppato secondo le guida dello standard RESET utilizzato per la certificazione “Air for Commercial Interiors”, standard che definisce e misura i livelli di qualità dell’aria di un ambiente chiuso, così da garantire un ambiente sano e non influire negativamente sulla salute degli occupanti. Una scarsa qualità dell’aria ha infatti diverse implicazioni: peggiora le allergie, aumenta la possibilità di trasmissione di virus per via aerea e aumenta il rischio di gravi attacchi d’asma e altre malattie respiratorie. Inoltre, un’elevata concentrazione di anidride carbonica ha un effetto negativo sull’esperienza di apprendimento, poiché riduce la memoria, compromette la concentrazione e riduce il livello di attenzione e le capacità decisionali. Dato che gli studenti trascorrono centinaia di ore all’anno nelle aule scolastiche, è fondamentale garantire che abbiano tutte le condizioni per trarre il meglio dalla loro esperienza di apprendimento.
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA LUCA SANTAMBROGIO
Sul monitoraggio dell’aria all’Einstein è intervenuto anche il presidente della Provincia di Monza. “Con questo progetto pilota – spiega il Presidente della Provincia di Monza e della Brianza, Luca Santambrogio – abbiamo voluto testare l’efficacia di questi moderni strumenti di monitoraggio in una delle scuole più frequentate del territorio e fornire a studenti e personale scolastico dati utili sulla qualità dell’aria degli spazi dove vivono tutti i giorni, lasciando loro un bagaglio di conoscenze e pratiche utili a mantenere gli ambienti sempre più salubri. Questo progetto contribuisce sempre di più a diffondere, non solo all’IIS Einstein ma in tutte le scuole secondarie di secondo grado del territorio, una cultura della cura degli spazi comuni e della propria salute”.