Monza, l’acqua si ribella: il Lambro esonda nel Parco ma la città resiste

La pioggia è battuta incessante per ore, il cielo grigio sembrava non voler dare tregua, e il Lambro ha iniziato a ruggire
La pioggia è battuta incessante per ore, il cielo grigio sembrava non voler dare tregua, e il Lambro ha iniziato a ruggire. Il fiume, gonfio di rabbia, si è riversato nel Parco di Monza, esondando solo parzialmente all’interno del polmone verde cittadino. La città trattiene il fiato, ma questa volta non sarà una battaglia perduta. I danni non sono stati ingenti, solo cantine e box allegati.

Le prime segnalazioni arrivano alle 17:00. Volontari e tecnici della Protezione Civile sono già in strada, gli occhi puntati sui ponti. Ma Monza non è sola: gli invasi di Inverigo e Costamasnaga fanno il loro lavoro, frenando l’impeto del fiume.
All’interno del Parco, la zona della Valle dei Sospiri è la prima a cedere. L’acqua, fredda e inesorabile, inizia a conquistare terreno. Ma qui, nascosta tra gli alberi, la natura si riprende ciò che è suo. Nessun allarme per la città. Le strade restano asciutte, i ponti intatti.
La Protezione Civile per ore ha monitorato senza sosta, e continua a farlo, l’avanzata del fiume. Monza ha trattenuto il respiro, ma ora può esalare un sospiro di sollievo.
Domani, la Valle dei Sospiri resterà chiusa. Il Parco di Monza porterà i segni della battaglia, ma la città si risveglierà senza feriti.