Il focus

Monza, più tutele per i rider? Comune e sindacati cercano soluzioni

Il 3 ottobre è stato convocato un incontro per mettere in campo iniziative a favore di una categoria di lavoratori sempre più numerosa. Dalle questioni contrattuali alla formazione e sicurezza.

- Foto d'Archivio

Monza. Siamo ormai abituati a vederli sfrecciare un po’ ovunque e anche alle ore più improbabili con il loro fardello sulle spalle. Sono i rider o, se preferite la definizione in italiano, i fattorini in bicicletta. Delle loro condizioni di lavoro, a cottimo e privi praticamente di molte tutele basilari, si parla da tempo.

Ora, però, a Monza potrebbero arrivare iniziative concrete. Anche grazie ad un incontro che il 3 ottobre vedrà seduti allo stesso tavolo il Comune di Monza e diverse sigle sindacali.

Dal realizzare un albo dei rider operanti in città al promuovere la partecipazione a corsi di formazione-lavoro, dall’attivarsi con le piattaforme di delivery per mettere a disposizione dei rider spazi di ristoro e riposo dotati di servizi igienico e sanitari al continuare il confronto con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative per l’erogazione dei servizi.

La sede del Comune di Monza

I DETTAGLI

Sono queste alcune delle tematiche che le strutture sindacali NIdiL Cgil, Felsa Cisl, Uiltemp, che si occupano nello specifico della rappresentanza e della tutela delle forme di lavoro “atipico”, sottoporranno nell’incontro previsto presso la sede del Comune di Monza il prossimo 3 ottobre.

L’appuntamento, esplicitamente richiesto dai sindacati, arriva dopo una serie di tappe. Il 20 settembre scorso, infatti, alcuni consiglieri del Comune di Monza hanno presentato una mozione con la quale intendevano impegnare il Sindaco, Paolo Pilotto e la sua Giunta a mettere in campo iniziative concrete a favore dell’attività dei rider.

Il 27 marzo di quest’anno, poi, c’è stato un primo incontro tar Comune e organizzazioni sindacali. Il 6 maggio la mozione presentata da alcuni consiglieri comunali nel settembre 2023 è stata approvata. Da qui la lettera che il 29 agosto NIdiL Cgil, Felsa Cisl, Uiltemp hanno inviato al sindaco Pilotto e agli assessori Carlo Abbà, Marco Lamperti, Egidio Longoni e Andreina Fumagalli per procedere con azioni tangibili sul fronte dei rider.

Lino Ceccarelli

GLI SVILUPPI

“È necessario passare alla fase operativa – afferma Lino Ceccarelli, Responsabile Nidil (Nuove identità lavoro) e dell’Area Giovani e Lavoro della Cgil di Monza e Brianza – a iniziare dall’individuazione di un luogo che possa diventare la stazione dei rider di Monza, un punto di ritrovo e di aggregazione dove offrire riparo, comfort, assistenza tecnica e soprattutto sindacale in senso ampio, dai contratti al recupero crediti alla previdenza alla tutela da infortuni e malattie”.

“L’obiettivo – continua – è affermare concretamente la presenza di una realtà lavorativa che per la nostra quotidianità sta diventando sempre più importante, ma che deve ancora trovare il giusto riconoscimento anche nella nostra coscienza collettiva”.

I PROBLEMI

Sul piatto, quindi, c’è un’ampia gamma di tematiche per una categoria di lavoratori, pagata a cottimo in base alle consegne, sempre più numerosa, che in Italia conta ormai 30mila unità, di cui quasi 400 a Monza e in Brianza. Dalle questioni di natura contrattuale, fiscale e previdenziale alla formazione e prevenzione in materia di salute e sicurezza, anche alla luce degli incidenti, a volte mortali, in cui purtroppo sono coinvolti i rider. Che a volte sono vittime anche di aggressioni violente dai clienti o da delinquenti di strada.

“Servirebbero sicuramente interventi legislativi, che potrebbero aiutare a migliorare le condizioni contrattuali – sostiene Ceccarelli – per esempio una norma che affermi esplicitamente che si tratta di lavoro dipendente, perché i rider non sono professionisti autonomi, ma dipendenti gestiti dagli algoritmi delle piattaforme per le quali lavorano”.

“La contrattazione collettiva comunque sta facendo il proprio mestiere – conclude il Responsabile Nidil e dell’Area Giovani e Lavoro della Cgil di Monza e Brianza – da un lato Cgil Cisl e Uil hanno sottoscritto un normale contratto collettivo di lavoro con Just Eat, una prima esperienza alla quale adesso si metterà mano per la opportuna implementazione. Dall’altro abbiamo cercato un confronto con Assodelivery, l’associazione che raccoglie gli altri importanti operatori, sostanzialmente Glovo e Deliveroo, con la quale riapriremo presto la discussione”.

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