Nei primi sette mesi del 2024, Monza e Brianza ha registrato otto vittime sul lavoro, confermandosi tra le province lombarde più colpite da questa tragica realtà. L’incidenza degli infortuni mortali nella provincia si attesta a 19,8 decessi per milione di occupati, posizionandosi nella “zona arancione” secondo la classificazione dell’Osservatorio Vega Engineering, che indica un rischio superiore alla media nazionale.
Il dato emerge in un contesto regionale drammatico: la Lombardia, con 102 morti sul lavoro da gennaio a luglio 2024, si conferma al primo posto in Italia per numero di decessi, superando il bilancio dello stesso periodo dell’anno precedente (97 vittime). La maggior parte delle tragedie è avvenuta “in occasione di lavoro”, con 74 morti, mentre altri 28 decessi sono stati registrati “in itinere”, ovvero durante gli spostamenti casa-lavoro.
La distribuzione del rischio infortuni in Lombardia
L’indagine sottolinea una disparità tra le province lombarde: mentre Monza e Brianza rimane in zona arancione per il rischio infortuni, altre province come Pavia (42,3) e Brescia (32,8) si trovano in zona rossa, con un’incidenza di infortuni mortali ben superiore alla media nazionale. La provincia di Milano, seppur più popolosa, registra un’incidenza relativamente bassa (10,6) e si colloca nella zona bianca, con 23 vittime totali.
Nella mappa dei rischi lombardi, Monza e Brianza si situa in una posizione intermedia, ma preoccupante, con una media di circa 20 infortuni mortali per milione di lavoratori, a riprova che il rischio nella provincia rimane elevato rispetto ad altre aree del Paese.
Aumentano le denunce di infortunio
Oltre alle morti, Monza e Brianza ha visto crescere anche il numero complessivo delle denunce di infortunio. Nei primi sette mesi del 2024, sono state registrate 4.676 denunce, confermando un aumento rispetto all’anno precedente. La provincia si colloca al quinto posto in Lombardia per numero di infortuni totali, dietro a Milano (22.087), Brescia (9.276), Bergamo (7.804), e Varese (5.938).
“A fine luglio 2024 sono già 102 le vittime sul lavoro in Lombardia. Più di 14 al mese. Oltre 3 ogni settimana. Una vittima su tre è straniera. Una triste media che rimane costante negli ultimi mesi e che scandisce purtroppo una tragedia quotidiana in regione. E che si rivela ancor più drammatica dello scorso anno quando le vittime a fine luglio erano 97. Tant’è che la Lombardia rimane in cima alla graduatoria delle vittime in Italia. Ma è diversa la situazione quando si parla di rischio di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa (che è la più numerosa in Italia). E infatti la Lombardia viene inserita in zona gialla, vale a dire in quella fascia di regioni che fanno rilevare un’incidenza di infortuni mortali inferiore alla media nazionale”. Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Vega Engineering, inizia così la propria esplorazione dell’ultima indagine sull’emergenza in Lombardia elaborata dal proprio team di esperti. “In Lombardia si verificano 16,4 infortuni mortali ogni milione di occupati, mentre la media italiana è di 18,7.Purtroppo, come già visto nei mesi scorsi, questo dato positivo regionale non viene riscontrato in tutte le province della regione. Tant’è che Pavia e Brescia sono ancora in zona rossa con un rischio di infortunio mortale molto superiore alla media nazionale fino ad arrivare, nel caso di Pavia, a 42,3 infortuni mortali ogni milione di occupati, e a 32,8 per Brescia”.
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