Notte in classe col sacco a pelo alla scuola media Pertini di Desio

Anche quest’anno si è tenuta la “Notte blu” per accogliere alunne e alunni delle classi prime, che hanno dormito a scuola. Per loro i prof hanno organizzato animazioni, musica, danze e giochi. E sono stati 12 ore senza cellulare. La dirigente Fracassi: “E’ un’esperienza che cementa il gruppo e mette ragazze e ragazzi nella condizione migliore per conoscersi davvero”
Una notte speciale, che resterà sicuramente nei ricordi più belli per le studentesse e gli studenti delle classi prime della scuola media Pertini di Desio. Anche quest’anno l’istituto comprensivo Tolstoj, di cui fa parte la media Pertini, ha organizzato “La notte blu”, che si è tenuta tra venerdì e sabato scorsi. Un evento diventato ormai un appuntamento fisso ad ogni inizio anno.
Dodici ore senza cellulare
“Notte blu” perché blu è la scuola e a Desio è proprio conosciuta così. Venerdì notte i ragazzi hanno dormito in classe nei sacchi a pelo. Per loro, durante la serata, gli insegnanti hanno organizzato musica, divertimento, giochi e e attività. Hanno cenato, si sono divertiti e poi hanno dormito nelle aule. Sabato mattina hanno fatto colazione e quindi sono tornati a casa. Per 12 ore sono rimasti senza cellulare. Entusiasti e anche un pò agitati per la nuova esperienza, gli alunni delle classi prime hanno così potuto conoscersi e conoscere i propri insegnanti, in un contesto diverso dal solito.
La dirigente: “Costruiamo un contesto relazionale positivo”
“La notte blu è una tradizione della nostra scuola, che in questi ultimi anni stiamo cercando di mantenere e rilanciare – spiega la dirigente scolastica Gabriella Fracassi – L’evento va inserito nel ben più ampio progetto di accoglienza che occupa la prima settimana di scuola e mira a favorire la conoscenza e la nascita di relazione positive tra pari e con i docenti. Le neuroscienze hanno ormai dimostrato che le emozioni e il clima emotivo in cui si svolge il processo contribuiscono ai successi nell’apprendimento. La strutturazione di memorie positive favorisce l’interiorizzazione di saperi e significati e soprattutto mantiene la curiosità, l’apertura e l’entusiasmo verso nuovi apprendimenti. Se si vuole che certe conoscenze siano interiorizzate e successivamente usate, è necessario immetterle in un contesto relazionale positivo. In questo senso, dedicare un’intera serata a fare festa insieme, ‘studiare di farsi amare’ come diceva Don Bosco, contribuisce a costruire la base solida dove seminare le future conoscenze”.
Un’esperienza di comunità educante
“Parimenti – prosegue la dirigente – condividere con i compagni l’esperienza cementa il gruppo e mette ragazze e ragazzi nella condizione migliore per conoscersi davvero. In fondo passano 12 ore completamente disconnessi e già questa è una vittoria. Non ultimo, la notte blu è esperienza di comunità educante perché coinvolge docenti, genitori, collaboratori scolastici, assistenti amministrativi: tutti insieme con e per le nostre ragazzi e inoltri ragazzi. Comporta uno sforzo condiviso da molti punti di vista, ma già solo questo genera l’esempio per alunne e alunni di come si possa costruire tanto se si lavora insieme. Ognuno con le sue competenze. Tutti unici, tutti ugualmente preziosi”.