Degrado

Carnate e l’occupazione abusiva: dall’ex scatolificio a via De Gasperi

La sindaca: "Sappiamo che c'è occupazione abusiva nella fabbrica dismessa ma è privata". Intanto intervento in via De Gasperi-Piazza Pio XII.

scatolificio dismesso carnate set 24

Occupazione abusiva e degrado persistono a Carnate presso l’ex Scatolificio Ambrosiano, fabbrica dismessa vicino alla stazione ferroviaria. In un quadro noto da anni, la situazione sembra non volerne sapere di sbloccarsi, il Comune ha in parte le mani legate dal fatto che la proprietà sia privata e l’umore dei residenti storici del quartiere stazione resta fosco. Come dimostrano le periodiche lettere in redazione. Uno sguardo al complesso industriale dismesso è sufficiente a far immaginare l’occupazione abusiva che lo caratterizza nelle ore notturne, per poi scomparire durante la giornata.

scatolificio dismesso carnate set 24

Sia la palazzina rossa degli uffici che il capannone industriale affacciato anche sulla strada provinciale mostrano vetri rotti e aperture che consentono l’accesso a chi trova un varco nella siepe o scavalca la recinzione per trovare riparo la notte. La residenza gialla accanto alla fabbrica ha una “selva oscura” al posto del giardino e una porta finestra al piano rialzato aperta sulla stanza interna. Le ultime segnalazioni sono arrivate in Comune nel mese di luglio scorso e sempre a luglio, sottolinea la sindaca Rosella Maggiolini “abbiamo mandato l’ennesima sollecitazione a ripristinare la sicurezza del complesso, perché sappiamo che in quel posto c’è occupazione abusiva”. Un’operazione ardua per la società proprietaria, bonificare l’ex scatolificio considerata l’estensione dell’area e il fattore di rischio. Per il momento, nonostante qualche confronto ci sia stato tra Comune, polizia locale e privato, nulla è cambiato e l’avvicinarsi della stagione fredda fa temere un peggioramento. Finora il Comune non ha ritenuto di emettere ordinanze per convincere in modo coatto il privato a intervenire, “quando e se sarà il momento – dichiara Rosella Maggiolini – parlerò direttamente a carabinieri e prefetto che, peraltro, sono perfettamente al corrente della situazione.

Il caso dell’occupazione abusiva dell’ex scatolificio di Carnate resta aperto e l’evoluzione urbanistica non dà una mano. Progetti di riqualificazione illustrati in via preliminare negli scorsi anni (si era parlato di un insediamento commerciale sulla falsariga di quelli che raggruppano Mc Donald’s e Tigotà) non si sono mai tradotti nemmeno in atti formali. Figurarsi in un reale intervento. Il caso dell’ex scatolificio dismesso si lega in un circolo vizioso alla presenza della stazione ferroviaria poco distante e insieme diventano poli d’attrazione per il degrado, quando non per la microcriminalità. Tamponano la situazione le piccole iniziative del Comune (come le ordinanze anti-alcol nei dintorni della stazione), i servizi della Polizia locale che però ha un nastro orario di servizio limitato, e i pattugliamenti sistematici dei carabinieri.

Quello dell’occupazione abusiva peraltro a Carnate è un tema di stretta attualità, come dimostra lo sgombero eseguito nei giorni scorsi presso il complesso edilizio incompiuto tra piazza Pio XII e via De Gasperi. Nell’occasione non sarebbero stati trovati occupanti, ma tracce della presenza di persone. Le abitazioni, divenute rifugio di fortuna per sbandati e senzatetto, sono state svuotate e chiuse sotto il controllo attento delle Forze dell’Ordine, intervenute mercoledì mattina con un blitz mirato a ripristinare l’ordine nell’area. Gli appartamenti, che avrebbero dovuto ospitare famiglie, si sono invece trasformati in un rifugio per persone in difficoltà, lontano dagli occhi della società, ma non da quelli delle autorità.

Durante il blitz, avvenuto nelle prime ore del mattino, le Forze dell’Ordine non hanno trovato occupanti all’interno del complesso. Al termine del sopralluogo, gli accessi alle abitazioni sono stati bloccati dall’esterno, mentre l’ingresso dei box sotterranei, spesso utilizzati per nascondersi, è stato murato per evitare nuove intrusioni.

 

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