Operazione Indiana Jones a Monza: i Carabinieri riportano a casa i tesori peruviani

5 settembre 2024 | 11:43
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Operazione Indiana Jones a Monza: i Carabinieri riportano a casa i tesori peruviani
Reperti recuperati

Dopo attente indagini, questi preziosi beni culturali verranno oggi restituiti ufficialmente nelle mani dell’Ambasciatore del Paese sudamericano.

Un’operazione meticolosa e dalle sfumature internazionali ha visto protagonista il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) dei Carabinieri di Monza, che, in due distinte occasioni, ha rinvenuto e sequestrato reperti archeologici di inestimabile valore provenienti dal Perù. Dopo attente indagini, questi preziosi beni culturali verranno oggi restituiti ufficialmente nelle mani dell’Ambasciatore del Paese sudamericano.

Il caso della muñeca funeraria

Il primo ritrovamento riguarda una muñeca funeraria della civiltà Chancay. A segnalare l’insolito reperto è stato un cittadino di Vigevano. Sfogliando una rivista, ha notato una bambola dalle caratteristiche straordinariamente simili a quella che custodiva in casa, tramandata dal padre dopo un viaggio in Perù. L’uomo, insospettito, ha contattato la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Pavia, dando il via all’operazione.

I Carabinieri del Nucleo TPC di Monza si sono subito attivati, recuperando il manufatto e sottoponendolo a una perizia tecnica. L’indagine ha confermato che la bambola apparteneva alla cultura Chancay, un’antica civiltà peruviana, e che era stata esportata illegalmente.

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L’asta bresciana e i reperti preispanici

Il secondo caso ha preso vita grazie alla segnalazione diretta del Ministero della Cultura peruviano. Le autorità peruviane, in collaborazione con il Comando TPC italiano, hanno individuato quattro reperti archeologici messi in vendita presso una casa d’aste di Brescia. Tra i lotti spiccavano beni dal valore storico inestimabile, appartenenti a diverse epoche e stili preispanici.

L’indagine dei Carabinieri ha portato al recupero di: una ciotola e un bicchiere in ceramica dello stile Nasca (200 a.C. – 600 d.C.); una bottiglia scultorea in ceramica della cultura Moche (200 a.C. – 600 d.C.); un frammento di tessuto Chimù, realizzato con fibre di cotone e camelidi, risalente al periodo tardo intermedio (1000 d.C. – 1400 d.C.).

Questi beni erano stati sottratti illegalmente dal loro Paese d’origine e immessi sul mercato nero delle opere d’arte, dove il loro valore poteva raggiungere cifre esorbitanti.

Il ritorno dei tesori peruviani

Oggi, grazie al lavoro instancabile del Nucleo TPC di Monza, questi preziosi reperti verranno restituiti al Perù, un gesto di grande valore simbolico e diplomatico che rafforza ulteriormente i legami di collaborazione tra Italia e Perù nella lotta contro il traffico illecito di beni culturali.

Un caso risolto, ma che lascia emergere un oscuro mondo di traffici internazionali, dove il patrimonio culturale viene sottratto e smembrato per essere venduto al miglior offerente.