Inclusione

PizzAut e Formula 1, l’inclusione per gli autistici è possibile: il lavoro dà dignità

Formula 1 ha accolto per il secondo anno consecutivo PizzAut per promuovere l'inclusione dei ragazzi autistici nel mondo del lavoro.

Generico settembre 2024

Anche quest’anno PizzAut nutre l’inclusione nel paddock di Formula 1 del Gran Premio d’Italia a Monza. La Formula 1 ha infatti accolto per il secondo anno consecutivo i ragazzi di Nico Acampora, fondatore della pizzeria che dà lavoro a giovani autistici. Un’occasione per dimostrare, come dice Edoardo, che “noi possiamo lavorare ed essere integrati”.

Da venerdì 30 agosto fino alla gara di domenica 1° settembre il Food Track ha sfornato circa 1.500 pizze permettendo ai ragazzi di mettersi alla prova in nuova esperienza lavorativa: “Rispetto l’anno scorso stiamo lavorando moltissimo e facendo molte più pizze. – spiega Edoardo – Lavoro anche alla sede di Monza, ma qui è tutto differente. Nel locale devi seguire una comanda precisa mentre qui, anche se può sembrare più semplice, devi sempre dare una mano”.

Generico settembre 2024

PizzAut non è però solo lavoro, ma anche un percorso di crescita e indipendenza per i ragazzi. PizzAut Onlus ha infatti avviato le Palestre di Autonomia Abitativa: appartamenti e spazi dove i ragazzi e le ragazze autistiche inserite nel progetto possono sperimentare percorsi di avvicinamento alla vita indipendente.

PizzAut mi ha cambiato la vita. Ora lavoro nel locale di Acampora, ma era da vent’anni che non scrivevo più: Nico mi ha dato degli esercizi da fare e dopo sei mesi ho ripreso a scrivere. – racconta Simone – Ora prendo le comande ai tavoli e sono assunto a tempo indeterminato: mi è cambiata la vita”.

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Tanti i membri dei team che non si sono dimenticati di loro e sono tornati a salutarli per riassaporare la loro pizza. A dare una mano a sfornare e servire le pizze anche il papà di un pizzaiolo che non nasconde la gratitudine per questo progetto: “È un grande onore essere qui. – dice Enrico – Il paddock ci dà ancor più visibilità, ci sono tanti sportivi e gente dello spettacolo: i ragazzi sono felicissimi di incontrarli. È una gioia, il sogno di ogni genitore: abbiamo trovato una strada per i nostri figli“.

Nel paddock di Formula 1 intervista a Nico Acampora, fondatore di PizzAut

I tifosi ti fermano per una foto, ti trattano come un pilota. Te lo saresti mai aspettato? 

“Non me lo sarei mai aspettato, ma da PizzAut come in Formula 1 quello che vale è la squadra. La cosa più importante sono i ragazzi, i volontari e i genitori, poi sì c’è una persona che è più visibile di altre, ma è il lavoro di squadra che fa la differenza”

È il vostro secondo anno nel paddock di F1. Cosa significa tornare in una vetrina così importante per il territorio e per la vostra realtà?

“Quello che mi ha colpito di più sono stati alcuni meccanici polacchi, olandesi e americani che sono tornati a trovarci apposta dicendo che si ricordavano di noi. Ci hanno detto che nel loro Paese ci sono molte persone autistiche e non c’è niente del genere. Ieri è venuto il gran patron della Ford e mi ha raccontato di avere un fratello autistico e ci ha fatto mille complimenti. L’importanza di PizzAut qui è testimoniare che è possibile a Monza dare lavoro e dignità, ma anche in altre parti d’Italia e del mondo. I ragazzi hanno il diritto di avere una vita dignitosa, un lavoro e di costruire un futuro”.

Generico settembre 2024

Cosa imparano i ragazzi? 

Relazionarsi con le altre persone. Prima ho visto Simone parlare in inglese, o ci provava almeno, ed è un motivo di relazione in più. Per loro è anche motivo di orgoglio, ci sono venute a trovare tante persone famose che loro conoscono come Alessandro Borghese, Simona Ventura e Stefano Domenicali, che si è divertito a fare il cameriere per entrare in relazione con loro. Credo che sia un omento importante per moltissime ragioni: per sensibilizzare sempre di più un’opinione pubblica che di solito non è attenta a questi argomenti. Quando parli di F1 non parli di autismo e invece ho visto diverse testate fare diversi articoli parlando di PizzAut”.

L’obiettivo è tornare qui anche l’anno prossimo?

Sarebbe uno spettacolo, magari organizzandolo ancora meglio. L’anno scorso avevamo un food truck, ora anche un forno. Ogni anno si migliora e si aggiungono pezzi. Quest’anno siamo vicino agli amici della gelateria La Romana e una delle mie cameriere ha iniziato a fare i gelati assieme a loro aumentando anche le sue competenze professionali”.

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