Se la campanella del primo giorno di scuola suona in ospedale

11 settembre 2024 | 17:41
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Se la campanella del primo giorno di scuola suona in ospedale
Didattica in ospedale.

Al Centro Maria Letizia Verga, 16 insegnanti garantiscono la continuità educativa a circa 100 bambini e ragazzi in corsia. Ogni anno.

Il primo giorno di scuola si celebra con fermento anche in ospedale dove bambini e ragazzi di elementari medie e superiori trovano il loro angolo di normalità durante le terapie grazie alla “scuola in ospedale”. Così fanno gli studenti ospiti in questi giorni del Centro Maria Letizia Verga, eccellenza monzese, che ogni anno sono circa un centinaio, impegnati nelle cure di un tumore ematologico, ma non per questo esclusi dalla vita da studenti.

“La scuola, nel contesto ospedaliero, non è solo un luogo di apprendimento ma un rifugio di normalità, un ponte verso la vita quotidiana che la malattia ha temporaneamente sospeso e un’occasione per mantenere viva la progettualità e i desideri sul proprio futuro.” – spiega Giovanni Verga, presidente dell’associazione Comitato Maria Letizia Verga. Al Centro Verga, centro di riferimento nazionale per l’oncoematologia pediatrica, non c’è il suono della campanella ma c’è l’empatia di 16 insegnanti – quattro per la scuola primaria, otto per la secondaria di primo grado e quattro per la scuola superiore – che, oltre a trasmettere nozioni, accompagnano i bambini e gli adolescenti in un percorso che garantisce la continuità educativa. Grazie al supporto del Comitato Maria Letizia Verga e dei suoi sostenitori in ospedale ci sono spazi accoglienti per la didattica, una lavagna interattiva multimediale, tablet e pc, che permettono ai pazienti di continuare il loro percorso scolastico senza interruzioni, anche durante le cure.

LA STORIA DELLA SCUOLA IN OSPEDALE

Quando, alla fine degli anni Ottanta, è iniziata l’avventura della Scuola in Ospedale insegnavano al Centro Verga due docenti di scuola primaria. Oggi ci sono sedici insegnanti, di tre differenti ordini di scuola, dalla primaria alla scuola superiore, e insegnano da musica a latino, da matematica a storia. Le lezioni si svolgono tutte le mattine, presso le aule o, più frequentemente, nelle stanze del Day Hospital, nei reparti di ematologia e del Centro trapianti o dovunque si trovino i ragazzi quando vengono presso il Centro Verga per le terapie. Le lezioni sono sempre individuali e il programma viene creato ad hoc per ogni studente con i libri di testo della sua scuola, cercando di seguire le attività dei suoi compagni ma con modalità e tempi adatti al periodo di cure. In questo percorso personalizzato trovano spazio anche le normali pratiche della scuola: verifiche, interrogazioni, pagelle e persino gli Esami di Stato.

I RAGAZZI, LA MATURITÀ, IL NUOVO ANNO

Sulla scuola in ospedale, il Comitato Maria Letizia Verga spiega: “Lo scorso luglio in questo contesto speciale, Junling, una ragazza di 18 anni, ha affrontato con successo l’esame di maturità scientifica, dimostrando una forza e una determinazione straordinarie. Nonostante il percorso clinico impegnativo, Junling ha discusso brillantemente argomenti complessi come la rivoluzione industriale e il verismo in letteratura e ha scelto la traccia dedicata a Pirandello nel tema di italiano. Le difficoltà non le hanno impedito di sognare in grande: ancora ricoverata, ha già pianificato di proseguire i suoi studi con un corso di formazione tecnica post diploma in management del turismo culturale. Queste storie di resilienza non sono uniche. Ragazzi come Filippo, in prima liceo linguistico e Charlotte in terza media hanno concluso le cure e quest’anno torneranno a frequentare la scuola sul territorio. Altri, invece, come Valentina, che è arrivata al Centro Verga a giugno, stanno appena iniziando il loro percorso scolastico in questo ambiente protetto. Alessandra, che ha superato brillantemente l’esame di terza media in ospedale, continuerà con determinazione il suo percorso in prima superiore presso l’Istituto Tecnico Agrario di Sondrio.