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Monza, allargamento ZTL e parcheggi a pagamento è nuova polemica (ma si faranno?)

Il centro-destra in consiglio comunale ha presentato 108 emendamenti al PUMS. "L’attuale delibera rischia di condannarla alla paralisi in nome di un ambientalismo talebano", il commento.

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- Foto d'Archivio

Monza. 108. Questo il numero degli emendamenti al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (qui i dettagli) presentati dai gruppi consiliari del centrodestra unito. Evidentemente il tanto discusso (e atteso) PUMS di Monza non convince le donne e gli uomini di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e civici di destra che chiariscono come il loro non sia un intenti ostruzionistico, ma una volontà “di modificare in modo radicale il PUMS che, se approvato così com’è, rischierebbe di arrecare gravi danni alle famiglie, ai lavoratori ed ai commercianti monzesi”.

Nel mirino l’allargamento della ZTL “senza aver garantito prima il potenziamento del trasporto pubblico o realizzato il prolungamento della metropolitana”, commentano e coinvolgendo la circonvallazione interna che comprende strade utilizzatissime come Via Manzoni, Via Azzone Visconti e Via Appiani. E ancora più scottante, l’ampliamento della sosta a pagamento nei quartieri cittadini, il divieto ai fornitori di approvvigionare direttamente gli esercizi commerciali, l’introduzione del limite di velocità a 10 km orari “sono tutte previsioni la cui follia sarebbe evidente a chiunque conosca la nostra città”.

Il centro-destra: “Non condanniamo Monza alla paralisi in nome di un ambientalismo talebano”

Con le 108 proposte il centro-destra monzese proverà a correggere ciò che del PUMS disegnato dall’attuale giunta non piace. “Quando il Sindaco e gli Assessori presentarono il PUMS nella primavera scorsa, i partiti del centrodestra annunciarono battaglia in Consiglio Comunale – proseguono i gruppi consiliari di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Noi con Dario Allevi.  – Oggi manteniamo quella promessa, optando per un’opposizione costruttiva, facendo proposte concrete e migliorative nell’esclusivo interesse dei cittadini monzesi. L’attuale delibera, così come impostata, anziché consentire a Monza una giusta transizione ecologica, rischia di condannarla alla paralisi in nome di un ambientalismo talebano che non possiamo condividere perché dannoso, sperando che la maggioranza e la Giunta, almeno questa volta, vogliano ascoltare le tante istanze provenienti dal territorio che abbiamo voluto raccogliere e rappresentare con i nostri emendamenti”.

PUMS, ma può cambiare?

A prescindere dalla battaglia in consiglio comunale il PUMS però potrebbe davvero cambiare volto. Informalmente c’è chi parla tra un corridoio e l’altro di Trento e Trieste di un possibile rallentamento da parte della giunta su alcuni temi, come ZTL e parcheggi a pagamento, già adesso motivo di malcontento. Non c’è da dimenticarsi, infine, che a seguire il PUMS in prima fila era stata l’ex assessora alla mobilità Giada Turato le cui deleghe sono state ritirate dal sindaco un mese fa (e ancora non c’è una sostituta…). Resterà lo stesso? Per scoprirlo bisognerà aspettare 108 emendamenti e non solo.

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