Residenze sanitarie assistenziali, lavoratori in sciopero per il rinnovo del contratto Uneba

18 settembre 2024 | 09:12
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Residenze sanitarie assistenziali, lavoratori in sciopero per il rinnovo del contratto Uneba

Il 16 settembre a Milano si è svolta la manifestazione regionale indetta dai sindacati a cui era presente anche una folta rappresentanza da Monza e Brianza. Forte è la richiesta di diritti, tutele e aumenti salariali.

Contratto nazionale scaduto da oltre 4 anni, piattaforma per rinnovarlo presentata più di due anni fa e trattative partite quasi un anno e mezzo fa. È anche in questi numeri, che scandiscono l’inesorabile e prezioso scorrere del tempo, la ragione dello sciopero nazionale dei 135mila dipendenti del terzo settore socio-sanitarioassistenziale educativo alle dipendenze delle strutture associate ad Uneba (Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale).

L’agitazione, indetta dai sindacati di categoria FP Cgil, Fisascat Cisl, FP Cisl, Uil Fpl e UilTucs, si è svolta la mattina del 16 settembre anche in Lombardia. Dove la manifestazione si è concentrata davanti alla sede regionale di Uneba ed ha coinvolto anche una folta rappresentanza dei 1500 lavoratori e lavoratrici delle strutture sanitarie assistenziali di diversa grandezza che lavorano a Monza e in Brianza.

cgil sanità

Al centro dello sciopero la pressante richiesta di ricevere da Uneba il necessario e dovuto riscontro su diritti, tutele e aumenti salariali. In attesa di sviluppi su questo fronte, sempre per quanto riguarda il rinnovo del contratto del settore sanitario assistenziale, hanno indetto lo sciopero nazionale per il 23 settembre le lavoratrici e le lavoratrici a cui si applicano i Ccnl Aiop e Aris sanità privata e Aiop Rsa e Aris Rsa. In Lombardia appuntamento a Milano dalle ore 10 alle 13 sotto la sede di Regione Lombardia.

I DETTAGLI

“L’obiettivo dello sciopero nazionale del 16 settembre è stato quello di costruire una adeguata risposta delle lavoratrici e dei lavoratori all’approccio che Uneba ha avuto nei confronti del rinnovo del contratto” spiega Matteo Villa, funzionario della Fp Cgil Monza e Brianza.

“Il tavolo della trattativa è stato interrotto perché l’organizzazione datoriale proponeva condizioni economiche e normative non accettabili – continua Villa – ad esempio si prospettava un aumento di 50 euro lordi al mese, corrispondente a meno del 5% in più rispetto all’attuale contratto Uneba, mentre l’ultimo contratto del settore appena rinnovato, quello delle cooperative sociali, ha avuto un incremento base del 12%”.

cgil sanitàMatteo Villa (al centro) sostiene lo striscione nel corso dello sciopero del 16 settembre a Milano

LA SITUAZIONE

Allo sciopero del 16 settembre, che ovunque in Italia è stato declinato con manifestazioni territoriali, si è arrivati, dunque, dopo una lunga trattativa che ha vissuto diversi appuntamenti. L’ultimo, prima della mobilitazione nazionale, è stato il 12 settembre quando si è svolto un incontro tra Uneba e organizzazioni sindacali. Le novità emerse in quell’occasione non sono ritenute sufficienti dai rappresentanti dei lavoratori del terzo settore socio-sanitario assistenziale educativo.

cgil sanità

Da qui la decisione di confermare lo sciopero del 16 settembre. FP Cgil, Fisascat Cisl, FP Cisl, Uil Fpl e UilTucs, comunque, giudicano “primi evidenti frutti del percorso di mobilitazione” la decisione di Uneba di venir meno alla pregiudiziale che legava il 50% del costo del rinnovo contrattuale al finanziamento pubblico e la disponibilità ad accorciare i tempi del negoziato, in modo da arrivare ad una pre-intesa già nell’autunno 2024, e ad incrementare le risorse economiche da destinare al nuovo contratto.