La svolta al San Gerardo: la CO2 come mezzo di contrasto. L’innovazione nella chirurgia vascolare

Una nuova metodica per il trattamento endovascolare delle patologie a carico della circolazione arteriosa: l’utilizzo di anidride carbonica in sostituzione del mezzo di contrasto iodato. Ad avvalersene, tra le prime in Lombardia la Struttura complessa di Chirurgia Vascolare, diretta dal dott. Vittorio Segramora.
Monza. Innovazione in campo medico al San Gerardo di Monza: la Struttura complessa di Chirurgia Vascolare, diretta dal dottor Vittorio Segramora, ha introdotto una nuova tecnica che utilizza l’anidride carbonica (CO2) come alternativa al mezzo di contrasto iodato per i trattamenti endovascolari delle patologie arteriose. Questo approccio rappresenta una svolta significativa per i pazienti con problemi renali, spesso esclusi da interventi tradizionali a causa del rischio di complicazioni legate al contrasto iodato.
Un passo avanti per i pazienti con problemi renali
Il dottor Cristian Benatti, responsabile dell’introduzione della metodica, ha spiegato come l’utilizzo dell’anidride carbonica nei trattamenti endovascolari riduca il rischio di danno renale. “I mezzi di contrasto iodati, sebbene essenziali per visualizzare le arterie e monitorare gli interventi, possono causare danni ai reni e, in alcuni casi, portare il paziente alla dialisi. L’anidride carbonica, al contrario, non presenta rischi per i reni ed è rapidamente eliminata dal corpo attraverso la respirazione”, ha dichiarato.
Come funziona la tecnica endovascolare con CO2
Le procedure endovascolari sono state un’innovazione nella chirurgia vascolare, consentendo di trattare malattie arteriose complesse senza la necessità di incisioni invasive. La nuova tecnica utilizza micro-accessi per inserire strumenti all’interno del sistema vascolare, permettendo di visualizzare il flusso sanguigno grazie all’anidride carbonica, che “galleggia” nel sangue e rende visibili le arterie senza danneggiare i reni. Questo gas si diffonde velocemente e viene espulso naturalmente con la respirazione.
Un approccio più sicuro e innovativo
Il dottor Segramora ha sottolineato l’importanza di questa innovazione, spiegando come il San Gerardo sia tra i primi ospedali in Lombardia a utilizzare questa tecnica mini-invasiva. “Grazie all’introduzione dell’anidride carbonica, possiamo ampliare le opzioni terapeutiche e offrire soluzioni anche a pazienti con funzionalità renale compromessa, aumentando il numero di persone che possiamo trattare con successo”, ha affermato Segramora. “Questa metodica ci permette di ridurre drasticamente le complicanze legate ai mezzi di contrasto iodati, migliorando la sicurezza degli interventi”.