Sott’acqua il Taboga di Arcore, dove si vive con i mobili rialzati

8 ottobre 2024 | 17:24
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Sott’acqua il Taboga di Arcore, dove si vive con i mobili rialzati

Al Taboga Lambro ha tenuto, ma i tombini non hanno assorbito le forti piogge e sott’acqua sono finiti cortili e, in parte abitazioni.

Ancora sott’acqua la località Taboga di Arcore, un agglomerato di antiche cascine affacciate sul Lambro. Il fiume, pur in un’impetuosa piena, non è esondato, ma i cortili e parte delle abitazioni sono stati allagati dall’acqua che non ne ha voluto sapere di defluire nei tombini. Tra i residenti, Stefano Sala che abita in una delle cascine più vicine al Lambro con il padre anziano e che periodicamente si trova a sollevare da terra mobili, elettrodomestici e arredi vari e a mettere in sicurezza gli animali, dai cani al cavallo.

LA TESTIMONIANZA DI STEFANO SALA

“Anche questa volta l’acqua è salita – raccontava poco fa con i piedi nell’acqua fino quasi al ginocchio – ma non è stato il fiume ad allagare. Qui il rischio è sempre dietro l’angolo, ogni volta che il meteo dà piogge intense partono le preoccupazioni”. La località, conosciuta come la zona dei mulini, ha con l’acqua un rapporto antico, ma ciò non toglie, dice Sala, che si possa fare qualcosa per scongiurare i danni alle case e i cortili allagati quando piove intensamente. Gli arredi sono finiti in discarica più volte e, a lungo andare, gli abitanti hanno messo a punto le loro strategie. Come la sostituzione dei mobili da esterno (come i ripari per gli attrezzi) con pensili appesi alle mura perimetrali. O come gli elettrodomestici rialzati da terra e le biciclette appese a ganci che pendono dal soffitto.

Il canale realizzato qualche anno fa dal Parco della Valle del Lambro  – spiegano Sala e altri suoi vicini – è sempre rimasto chiuso. L’acqua del cortile lo imbocca parzialmente, ma serve una pompa che, alla sua estremità, accolga l’acqua e la rigetti nel Lambro che scorre parallelo pochi metri più in là”. Un tema sul quale, riferisce il residente, proprio di recente c’è stato un incontro tra Comune e  Parco Valle Lambro con l’obiettivo di progettare un intervento, a partire dall’installazione di una pompa idrovora. I residenti restano in attesa.

IL CARTELLO IRONICO

Intanto campeggia su un cancello del cortile un vecchio cartello in lamiera che un tempo era affisso a un albero sulla riva del Lambro.  Quando si è staccato perché ormai vecchio, Sala non l’ha buttato (al Taboga non si butta niente di quel che narra il passato del territorio).  C’è scritto “Riserva di pesca” e si affaccia sui cortili completamente allagati dall’acqua. Oggi suona spietatamente ironico…