Partito Democratico contro Pedemontana: “si rischia un’altra Brebemi”.

2 ottobre 2024 | 17:46
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Partito Democratico contro Pedemontana: “si rischia un’altra Brebemi”.

Ponti e Negri hanno chiesto al consiglio regionale di aprire una riflessione su costi e strategie di Brebemi e Pedemontana. Bocciatura.

I conti della Brebemi, autostrada di lusso la cui utenza resta resta bassa, plausibilmente anche per via del pedaggio, sono da qualche tempo un pilastro a supporto delle tesi dei detrattori di Pedemontana. Il tratto lombardo dell’autostrada i cui cantieri potrebbero partire a breve (erano previsti per l’estate) è considerato da comitati civici, ambientalisti, da varie forze politiche e anche da numerosi enti comunali, un progetto fallimentare dal punto di vista economico-finanziario (la Corte dei Conti ne ha evidenziato le critiche ricadute che avrebbe sulle generazioni a venire), disastroso dal punto di vista ambientale, critico dal punto di vista procedurale e nemmeno troppo utile sul fronte della viabilità, a causa del mancato allacciamento a Dalmine che vanificherebbe l’obiettivo primario dell’intera opera, ovvero il collegamento est-ovest.

L’argomentazione recentemente più dibattuta sul caso Pedemontana riguarda i possibili costi elevati del pedaggio e il rischio che gli introiti previsti tramite tiket si riducano a briciole. Il caso Brebemi è stato preso ad esempio sia da illustri firme giornalistiche come Ferruccio de Bortoli e Milena Gabanelli.

Anche sulla scia dei loro contributi d’informazione, il Pd in Regione Lombardia ha chiesto al consiglio della Lombardia di aprire una riflessione sulle autostrade regionali Brebemi e Pedemontana, rimettendone in discussione risultati, efficienza e strategia, “alla luce di dati che dimostrano una realtà molto diversa da quanto immaginato quando furono concepite”. La risposta negativa del centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia) ha spinto il Partito Democratico a diramare un comunicato stampa di condanna.

Il Pd chiedeva di “individuare, con le società concessionarie, strumenti contrattuali, finanziari o normativi utili alla calmierazione delle tariffe del pedaggio, con l’obiettivo di incrementare l’utilizzo delle autostrade A35 Brebemi e A36 Autostrada Pedemontana Lombarda, raggiungendo, quindi, lo scopo – per le quali sono state progettate – di decongestionare il traffico sulla A4 e sulle tangenziali milanesi”. Inoltre, il testo chiedeva di convocare una seduta straordinaria del Consiglio regionale “al fine di avviare una riflessione strategica sui risultati attesi e realmente ottenuti dalle politiche infrastrutturali di Regione Lombardia e sulle prospettive future in termini di pianificazione delle progettualità e relativi investimenti”.

Critico il commento post-bocciatura dei consiglieri regionali Simone Negri e Gigi Ponti, primi firmatari della mozione. “Il centrodestra fa orecchie da mercante – dichiarano – e si rifiuta di discutere del presente e del futuro di queste opere infrastrutturali anche alla luce di risultati deludenti e di tariffe, come quelle di Brebemi, che già sono altissime e continueranno a salire. Che qualcosa nel grande piano di realizzazione delle autostrade regionali non abbia funzionato è evidente, visto che si è reso necessario l’importante intervento finanziario del pubblico, che all’inizio era stato escluso, e che i risultati non sono stati quelli promessi. Non lo diciamo solo noi, lo hanno sostenuto, in tempi e con modi diversi, anche la Corte dei conti, l’Autorità di regolazione dei trasporti, il Nucleo di consulenza per l’Attuazione delle linee guida per la Regolazione dei Servizi di pubblica utilità e perfino l’Autorità nazionale anticorruzione. Se ne discute anche sulla stampa, quindi noi abbiamo chiesto una discussione aperta, nell’interesse dei nostri territori e dei cittadini che di queste autostrade sono utenti potenziali o reali. È francamente sconfortante che la Regione, per il muro alzato dal centrodestra, abbia chiuso ad una proposta di buon senso.”