Dentro l’impianto di Brianza Energia Ambiente: dal rifiuto all’energia

BEA ha aperto al pubblico l’impianto di via Agnesi a Desio per una giornata all’insegna dell’educazione alla sostenibilità ambientale.
BEA ha aperto al pubblico il proprio impianto di via Agnesi a Desio il 19 ottobre per una giornata all’insegna dell’educazione alla sostenibilità ambientale. L’appuntamento è stato un’occasione per conoscere e approfondire il funzionamento del ciclo di smaltimento dei rifiuti e in particolare dell’inceneritore. Sono stati proposti diversi tour guidati, condotti dal personale aziendale che ha illustrato l’impegno di BEA e il percorso dei rifiuti dalla raccolta differenziata alla valorizzazione energetica. Durante il tour sono stati snocciolati anche alcuni dati, come per esempio quello del 2022, quando BEA ha distribuito 68 milioni di chilowattora di energia termica da fonti rinnovabili, evitando l’uso di oltre 7 milioni di metri cubi di metano e la conseguente emissione di quasi 13.000 tonnellate di CO2. Una società che è pronta a rinnovarsi: proprio un anno fa i vertici, Carlo Maria Novara, il direttore generale, Alberto Cambiaghi, e Iuri Caturelli, numero uno di Bea gestioni avevano annunciato la svolta epocale, ovvero di trasformare Bea da società mista pubblica privata a totalmente pubblica, con una gestione in house. Una trasformazione che molte aziende di servizi tra le più efficienti – BrianzAcque già premiata come miglior azienda pubblica nel 2023– hanno già effettuato da tempo.

Presenti molti amministratori locali e in particolare quelli serviti dal teleriscaldamento, prodotto finale del ciclo dei rifiuti. Oggi le città che utilizzano questo servizio sono Lentate, Meda, Seveso, Cesano Maderno, Desio, Muggiò, Nova, Varedo, Bosisio, Limbiate, Solaro. Quella dell’inceneritore è un’idea che risale al 1964 quando alcuni comuni decino di gestire in maniera diversa il rifiuto, che continuava a crescere come quantità e non si poteva più bruciare in casa o per strada” – spiega il direttore generale, Alberto Cambiaghi, che quindi aggiunge – E’ solo nel 1976 che si mette in marcia il termovalorizzatore e nel 1989 si inizia a pensare anche ad un recupero energetico. Nel 2006 prende avvio il teleriscaldamento. “Una storia quella di BEA che è passata che dalle proteste, quando qualche tempo alcuni cittadini chiedevano lo spegnimento dell’impianto. “Questa è una struttura moderna che nel 2016 ha subito un processo di repowering e che ha portato ad un ampliamento del teleriscaldamento. Questo significa che dati alla mano, l’anidride carbonica che viene emessa da questo impianto è nettamente inferiore a quella che sarebbe immessa nell’atmosfera da tutte quelle caldaie che servirebbero a scaldare le case, gli appartamenti che invece utilizzano il teleriscaldamento.” – ha spiegato il presidente, Carlo Maria Novara.

“I gas diffusi nell’atmosfera sono una porzione infinitesimale rispetto a ciò che viene immesso dalle varie attività” – spiega il direttore, che fa un esempio: “Le concentrazioni medie annue al suolo di PM10 sono lo 0,00035 rispetto a quello immesso dal traffico urbano. Ma non ci accontentiamo di questo ottimo risultato: nel nostro futuro prossimo provvederemo ad un sistema di sequestro e cattura della CO2, aumenteremo la produzione di energia da fonti rinnovabili, creeremo un nuovo impianto di recupero dei rifiuti ingombranti, amplieremo la rete di teleriscaldamento e naturalmente procederemo con un sistema che riduca ulteriormente le emissioni.”
L’open day di sabato 19 ottobre inaugura un autunno intenso per Brianza Energia Ambiente: a breve verranno avviate anche le visite guidate dedicate alle scuole del territorio, un’occasione unica per approfondire il tema della raccolta differenziata e del ciclo dei rifiuti nelle sue complesse potenzialità attraverso un approccio interattivo che prevede giochi, quiz e sfide modulati in base all’età dei partecipanti.
Le celebrazioni per i sessant’anni di BEA si concluderanno poi lunedì 11 novembre presso Palazzo Borromeo di Cesano Maderno con un convegno dedicato al rapporto tra territorio e ambiente. Qui tutto il programma.