Dario Lamura, il campionissimo di enduro che sogna di allenarsi nella sua Brianza

Dario Lamura, milanese di origine ma di Triuggio di adozione, in un anno e mezzo ha vinto i campionati regionale, europeo e mondiale a squadre e italiano.
Triuggio. È brianzolo il campione italiano, regionale europeo e mondialedi enduro G5 nella categoria X4. Lui è Dario Lamura, motociclista classe 1971 milanese di origine ma triuggese di adozione, che con la sua moto regala alla Brianza dei motori titoli su titoli.

Chi è Dario Lamura
“Sono 39 anni che vado in moto e 35 anni di gare – racconta Dario Lamura. – Da 14 anni quando ho preso la mia prima moto 50 e dai 18 quando ho fatto la prima gara. La mia è una passione nata senza una logica, non c’è nessuno in famiglia che me l’ha trasmessa. Ho iniziato a vedere le gare in tele, poi mio papà mi ha comprato la mia prima moto con cui ho fatto i primi “passi” nel campo di allenamento della Gilera ad Arcore. Da qui poi è partito tutto quello che oggi porto ancora avanti.”
Una carriera fermata ai 31 anni quando Lamura ha aperto un negozio di moto a Monza. Nel 1997 il motociclista di Triuggiofonda il suo team, LMO Lamura Moto Organization ed è proprio con la LMO che Lamura diventa un’icona dell’enduro mettendo in bacheca due medaglie d’argento alle Six Days ISDE del 97 in Italia e del 98 in Australia, il campionato italiano e la partecipazione al mondiale.

“Dopo ho conosciuto alcuni enti del Coni tra cui ACSI con il quale ho iniziato ad organizzare gare di moto – aggiunge Dario. – Con il tempo da un hobby è diventato un lavoro, ho creato un settore motociclistico in ACSI nel quale ho coinvolto oltre 100 motoclub, una sorta di federazione con tesserati.”
Nel 2015 il passaggio alla Federazione Motociclistica Italiana, FMI, a Roma che ha consacrato la carriera del brianzolo come dirigente sportivo. “Il mio lavoro alla FMI, portato avanti fino al 2018, riguardava l’attività promozionale. Oggi lavoro per l’AICS dove sono responsabile nazionale del settore motociclismo. Con questo ente ho aperto anche l’ufficio provinciale AICS per Monza e Brianza e Lecco di cui sono presidente. Questo ruolo però riguarda non solo le moto ma comprende più sport di cui l’ente si occupa come pallavolo, basket, calcio, pattinaggio ecc.”

Il ritorno in sella
Dopo anni passati ad organizzare gare per fare divertire gli altri Lamura decide che è ora di tornare in sella e rimettersi in gioco. “Ho ripreso a correre e ho scelto di farlo in un campionato dove poter gareggiare con le moto con cui correvo nei vent’anni precedenti, l’Honda XR. Mi sono quindi iscritto al campionato italiano enduro vintage. L’anno scorso, subito al primo anno, ho vinto il campionato regionale, europeo e mondiale a squadre.”
All’appello mancava “solo” il campionato italiano. Mancanza a cui Dario ha rimediato subito vincendolo quest’anno. Non solo il brianzolo ha vinto ma lo ha fatto con una spalla rotta. “Le ultime due gare le ho affrontate con un infortunio abbastanza serio. Mi sono rotto una spalla e quindi la soddisfazione è ancora più grande. Ora la stagione fortunatamente è terminata così ho tempo per riposare e sistemarmi e poi per i prossimi campionati si vedrà.”

“In Brianza non possiamo allenarci”: l’appello del campione
Una carriera piena di successi ottenuti però lontano dalla Brianza. “Purtroppo il nostro sport non è praticabile in Brianza – spiega Dario Lamura. – L’Enduro è ancora oggi uno sport che non sappiamo dove allenare perché nei nostri territorio non ci è consentito farlo. Questo è un tema molto importante per noi atleti che siamo costretti ogni volta a trovare posti fuori regione per allenarci. Uscendo di casa avrei un sacco di boschi dove poter fare allenamento ma non posso. Con questo non dico che andremo a mettere in pericolo chi va a passeggiare o a distruggere i boschi, non siamo criminali che sfrecciano in mezzo alle persone.”

“Sarebbe bello che si identificassero dei percorsi che sono completamente abbandonati, la Lombardia ne è piena, che siano fruibili anche per questa attività. Anche il mio comune, Triuggio, è pieno di cartelli di divieto ma mi piacerebbe avere “in casa” qualche angolino per potermi allenare.” Questo vale ovviamente anche per i ragazzi che avrebbero così la possibilità di coltivare una passione sana.
Così Dario, per evitare di incappare in multe e sanzioni carica la sua moto sul furgone e va ad allenarsi in Emilia Romagna, nel piacentino, dove invece ci sono aree in cui è possibile allenarsi. “Non è facile neanche trovare o identificare zone dove è consentito praticare l’enduro – continua il campione. – Non sempre sono segnalate però dopo tanti anni ormai so dove posso e non posso andare.”
