Folla al funerale di Giovanna Chinnici, la figlia: “Grazie per avermi dato la vita una seconda volta”

30 ottobre 2024 | 18:19
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Folla al funerale di Giovanna Chinnici, la figlia: “Grazie per avermi dato la vita una seconda volta”

Tutta Nova Milanese si è stretta intorno ai parenti della donna uccisa dal cognato mentre stava difendendo la figlia. “Chi è la madre se non una donna che è capace di dare la vita?” ha detto don Luigi Caimi nell’omelia.

Un lancio di palloncini rossi a forma di cuore e un grande e commosso applauso fuori dalla chiesa hanno dato l’ultimo saluto a Giovanna Chinnici, 63 anni, uccisa mercoledì scorso dal cognato, mentre stava difendendo la figlia aggredita dall’uomo. “Grazie per avermi dato la vita una seconda volta” la frase stampata su alcuni dei palloncini. La stessa frase che la figlia ha pronunciato, tra le lacrime, durante la cerimonia. La chiesa di  Sant’Antonino Martire a Nova Milanese non è riuscita a contenere le tante persone che hanno voluto essere presenti al funerale di Giovanna Chinnici mercoledì pomeriggio. In tanti hanno atteso il termine della funzione celebrata da don Luigi Caimi nella piazza antistante. Tutta la città si è stretta intorno al marito e ai due figli della donna. Presenti il sindaco Fabrizio Pagani, gli amici, le colleghe di Cinisello Balsamo, molte delle quali con un nastro rosso a braccio, le amiche del circolo Arci dove lei faceva la volontaria e i compagni di tai chi con la loro divisa bianca.

funerale giovanna chinnici

La figlia: “Grazie per  aver compiuto il tuo ultimo atto d’amore”

Toccanti i messaggi letti dai due figli della donna all’inizio della cerimonia, che hanno ricordato il carattere solare, altruista, generoso della mamma. “Grazie per avermi dato la vita una seconda volta e aver compiuto il tuo ultimo atto d’amore” ha detto commossa la figlia alla fine del suo lungo messaggio in cui ha ricordato le tante qualità della mamma e sottolineato il profondo legame che le univa. “Mi hai insegnato a credere in me stessa e mi hai sempre sostenuto nel mio percorso. Quando mi dicono che ti assomiglio, per me è il complimento più bello”.

funerale giovanna chinnici mb

Il figlio: “Grazie per avermi insegnato ad amare la vita”

“Mi hai insegnato tanto insieme al papà, eri sempre pronta a darmi consigli. Mi hai insegnato a come affrontare la vita, mi hai trasmesso la tua capacità di capire le persone. Ogni mio pensiero avrà sempre dentro qualcosa di te. Grazie a te e a papà per avermi insegnato ad amare la vita” ha aggiunto il figlio.

Il circolo Arci

Anche una delle referenti del circolo Arci di Nova, Enrica Ruscelli, l’ha voluta ricordare: “Giovanna è una persona dolcissima, solare, una persona speciale. Una presenza importante in Arci per oltre trent’anni . Abbiamo avuto occasione di partecipare insieme ad alcuni incontri sulla violenza di genere. Sosteneva fortemente che alla base di tutto c’era l’ascolto e la capacità di ascolto. Ha fatto davvero tanto per gli altri. Il suo destino è stato davvero terribile, per il fatto in sé ma anche per la persona che era, una persona dialogante. Quando la violenza ci tocca così da vicino non si può che provare dolore. Lascia un vuoto immenso”.

funerale giovanna chinnici

Le colleghe

Cos le colleghe: “Siamo qui unite come tu ci volevi, unite da un filo rosso che sei riuscita a tessere. La tua professionalità ha lasciato una grande eredità in tutte noi. La tua amicizia ha lasciato un forte sostegno. Negli ultimi tempi ci chiedevi di mandarti la nostra energia. Oggi ti chiediamo di continuare a splendere, per noi”.   

Lomelia

Don Luigi Caimi nell’omelia si è rivolto a tutta la comunità, una “comunità ferita” ha detto. “Quando succede un fatto di questo genere, tutta la comunità è ferita. Non lasciamo passare questo momento, perché altrimenti Giovanna sarebbe morta invano. Questa morte ci lascia un senso forte di comunità”. Il sacerdote ha sottolineato l’amore di Giovanna per gli altri e degli altri per lei. “Basta il male, guardiamo al bene. Il bene che è stato la caratteristica di Giovanna. Non lasciamo prenderci dalla disperazione” ha detto con determinazione. E poi, commuovendosi, si è rivolto alla figlia: “Non mi esce dagli occhi questa donna che scende le scale e si mette tra te e il male. Ti dona una seconda vita. Chi è la madre se non una donna che è capace di dare la vita?