Giornate Fai d’Autunno: Monza e dintorni conquistano 3mila visitatori!

14 ottobre 2024 | 19:12
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Giornate Fai d’Autunno: Monza e dintorni conquistano 3mila visitatori!
Il Fai davanti alla Cascina Cernuschi

Le cinque aperture hanno offerto una visione diversa del patrimonio artistico e culturale del nostro territorio. A raccogliere i maggiori consensi la Cascina Cernuschi, sede del Posto Fisso dei Carabinieri a cavallo.

Monza. È un piccolo, grande miracolo che si ripete. Un insieme incredibile di fattori che, nella loro combinazione quasi magica, producono un risultato ogni volta efficace e sorprendente. Anche in questa occasione le Giornate Fai d’Autunno, giunte all’edizione numero 13, hanno centrato l’obiettivo. Le cinque aperture di Monza e dintorni, il Palazzo Comunale del capoluogo della Brianza, la Cascina Cernuschi nel Parco, la sede monzese del Pontificio Istituto Missioni Estere e, a Nova Milanese, Villa Brivio e l’azienda Caimi Brevetti, hanno regalato ai circa 3mila visitatori la fantasia, la curiosità e la voglia di scoprire alcune delle eccellenze del nostro territorio.

Anche questo ottobre iniziato con molte giornate piovose e temperature al di sotto della media stagionale ha concesso una tregua per le Giornate Fai d’Autunno, che nel week-end del 12 e 13 hanno visto impegnati 135 volontari della Delegazione e del Gruppo Giovani FAI di Monza, oltre ad una ventina di studenti dell’Istituto Dehon nel ruolo di Apprendisti Ciceroni.

Giornate FaiVisitatori in piazza Trento e Trieste

I DETTAGLI

Questa volta la scelta dei beni da aprire, complessi monumentali o edifici solitamente non accessibili al pubblico o visti sotto una luce diversa, ha voluto unire più obiettivi in un colpo solo. C’erano, infatti, i valori civici espressi dal Palazzo Comunale di Monza e dalle attività dei Carabinieri all’interno del Parco e della Villa Reale. C’era l’impegno alla fraternità universale nel caso della sede del Pime a Monza. C’erano, inoltre, il legame profondo tra cultura, territorio e lavoro negli spazi di Villa Brivio e nei laboratori innovativi della Caimi Brevetti a Nova Milanese.

A vincere, per così, il primo premio del luogo più gettonato di questa edizione delle Giornate Fai d’Autunno è stata la Cascina Cernuschi. Ben novecento le persone che, tra il 12 e il 13 ottobre, si sono recati nel Parco di Monza e hanno varcato l’ingresso della sede del Posto Fisso dei Carabinieri a cavallo, uno dei tre in Italia.

LA CASCINA CERNUSCHI

“Siamo tornati, dopo esserci stati nella primavera dell’anno scorso, in questo luogo che ha funzioni di presidio e di rappresentanza, ma abbiamo introdotto delle novità” spiega Elena Colombo, Capo Delegazione FAI Monza, che ha supervisionato la gestione dei 5 itinerari insieme a Marco Carrara, Capo Gruppo Fai Giovani di Monza. 

Giornate Fai

“I visitatori, che provenivano da un po’ tutte le citta della Lombardia, infatti, non hanno visto soltanto le sellerie e i cavalli morelli – aggiunge Colombo – ma hanno avuto la possibilità di conoscere il Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale, che ha competenza per il Centro-Nord Italia ed ha una banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, a disposizione di tutte le polizie del mondo, di oltre 7 milioni di opere”.

IL PALAZZO COMUNALE

Faceva, invece, il suo esordio alle Giornate Fai, che in questo autunno ha aperto in tutta Italia 700 luoghi inaccessibili o poco noti in oltre 360 città, la sede del Comune di Monza. Proprio nel week-end in cui si è svolta anche l’iniziativa “Lo sai cosa abbiamo in Comune? – I servizi della tua città in piazza”, l’edificio di Piazza Trento e Trieste, costruito tra il 1926 e il 1938, si è svelato ai cittadini come raramente ha fatto prima.

In questa occasione la Sala Giunta, l’ufficio del Sindaco, il Consiglio comunale, il grande scalone di marmo e i sontuosi corridoi, dove da decenni prende forma e viene esercitato il potere delle istituzioni locali, hanno restituito ai quasi 600 visitatori il senso più profondo della democrazia.

Giornate FaiI volontari Fai al Pime

“Il nostro intento era di raccontare lo stile eclettico del Palazzo comunale, ispirato ai palazzi-castello tardo rinascimentali, le scelte urbanistiche che lo hanno caratterizzato, ma anche trasmettere un senso di appartenenza – afferma il Capo Delegazione FAI Monza – quest’ultimo aspetto è stato ancora più evidente nella curiosità e nel coinvolgimento degli Apprendisti Ciceroni, che hanno scoperto argomenti poco trattati anche a scuola”.

IL PIME

Dopo un tentativo fallito ai tempi del lockdown per il Covid-19, le Giornate Fai hanno finalmente aperto le porte anche del Pime di Monza. Il Pontificio Istituto Missioni Estere, che dal 1912 ha sede nell’ex villa Staurenghi in via Lecco, ha vissuto due giornate tra arte e spiritualità missionaria. Da un lato l’evoluzione architettonica dell’edificio, che dal 1921 al 1926 ha visto aggiungersi al corpo centrale le due grandi ali porticate laterali e il lungo corridoio posteriore di collegamento. Dall’altro, profondamente collegate, le attività del Pime, la galleria con ritratti di missionari ed una chiesa con opere d’arte significative.

“I visitatori hanno potuto vedere anche la raccolta di insetti provenienti da tutti i continenti, collezionata da un padre missionario considerato uno dei maggiori entomologi al mondo e la Biblioteca teologica, dove sono esposte numerose Bibbie in tante lingue del mondo” afferma Colombo.

Giornate FaiUna delle sale di Villa Brivio

L’ARTE DEL LAVORO

Chi pensa che il mondo dell’economia e della produzione, con i luoghi in cui si svolgono e le persone che le rendono possibili, siano estranei al patrimonio culturale di un territorio, si sbaglia di grosso. E il Fai, anche in queste Giornate d’Autunno, lo ha dimostrato con le due aperture di Nova Milanese.

Villa Brivio, che risale al ‘500, nei suoi secoli di storia è stata in origine una Hostaria, un’attività commerciale con camere in affitto, pozzo, stalla vendita di vino e generi alimentari prodotti nelle terre della famiglia. Nel 1847, poi, la famiglia Vertua Prinetti, divenuta proprietaria, la ampliò e fece costruire una filanda che sancì il legame di questa villa, dove sono conservati affreschi e sale nobiliari, con l’evoluzione dell’industria tessile.

Giornate Fai

L’UNICITA’ DELLA CAIMI 

In modo per certi versi simile, anche se con quasi 500 anni in meno sulle spalle, l’azienda Caimi Brevetti unisce design nel settore dell’arredamento, dei suoi complementi e delle soluzioni acustiche per ufficio alla produzione di oggetti iconici come la Schiscetta e il posacenere Dondolino.

Un percorso lungo 75 anni sulla strada dell’innovazione e della creatività che nelle Giornate Fai d’Autunno ha portato i visitatori a vedere anche gli Open Lab con la camera “riverberante” e quella “semianecoica”, un’esperienza unica nel mondo dell’acustica. Da tramandare nel tempo. Non a caso, quindi, “sono venuti anche alcuni studenti di architettura e design del Politecnico di Milano” conclude la Capo Delegazione FAI Monza.