Ilaria Salis, l’Ungheria chiede la revoca dell’immunità parlamentare

22 ottobre 2024 | 20:53
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Ilaria Salis, l’Ungheria chiede la revoca dell’immunità parlamentare

Ilaria Salis, originaria di Monza, si era trovata qualche giorno fa faccia a faccia con Viktor Orban. “Auspico che il Parlamento scelga di difendere lo Stato di diritto e i diritti umani”, ha commentato Salis.

Monza. Le autorità ungheresi hanno avanzato al Parlamento Europeo la richiesta di revoca della immunità parlamentare di Ilaria Salis.L’annuncio è arrivato poco fa dalla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, prima dei voti in plenaria a Strasburgo. Nel pomeriggio la stessa Salis, originaria di Monza e eurodeputata dallo scorso giugno, aveva commentato la notizia tramite i suoi canali social con toni forti e preoccupati, definendolo una manovra politica in risposta alle sue critiche verso il governo di Viktor Orbán.

Non è un caso, dice Salis, che la trasmissione della richiesta sia arrivata il 10 ottobre, appena un giorno dopo il suo intervento in Plenaria, durante il quale la deputata aveva aspramente criticato la gestione autoritaria del premier ungherese e la deriva autocratica del suo esecutivo. “Evidentemente, i tiranni faticano a digerire le critiche”, ha dichiarato Salis in una nota stampa, non nascondendo il sospetto che la tempistica della richiesta sia tutto fuorché casuale.

Per Salis – che venne eletta a Bruxelles dopo una grande mobilitazione dei cittadini e la politica, rimasti impressionati dalla condizioni della sua detenzione in Ungheria – non è solo la sua vicenda personale a essere in gioco, ma il futuro stesso dell’Europa. “In gioco c’è cosa vogliamo che sia l’Europa, sempre più minacciata da forze politiche autoritarie”, ha sottolineato.

In un momento storico in cui le tensioni tra Bruxelles e Budapest sono sempre più evidenti, la vicenda di Salis si inserisce in un quadro politico più ampio, quello della lotta per la difesa dello stato di diritto in Europa. “Auspico che il Parlamento scelga di difendere lo stato di diritto e i diritti umani, senza cedere alla prepotenza di una ‘democrazia illiberale’“, ha aggiunto, esprimendo fiducia nella possibilità che il Parlamento Europeo non si pieghi alle pressioni ungheresi. “Abbiamo già dimostrato cosa può la solidarietà. È tempo di mobilitarsi di nuovo”, ha dichiarato.