Luca Mercalli dalla parte del comitato No Pedemontana: “Stop al consumo di suolo”

30 ottobre 2024 | 15:50
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Luca Mercalli dalla parte del comitato No Pedemontana: “Stop al consumo di suolo”

Il noto climatologo ha tenuto una videoconferenza a Lissone, su invito del comitato per la difesa del territorio. Ha parlato dei cambiamenti climatici sottolineando la necessità e l’urgenza di adottare buone pratiche e si è detto contrario alla nuova autostrada che attraverserà la Brianza, considerandola dannosa e senza senso.

Ha parlato di cambiamento climatico, di consumo di suolo e anche di Pedemontana il noto climatologo Luca Mercalli, intervenuto martedì sera all’incontro promosso  dal “Comitato per la difesa del territorio – No Pedemontana” presso la sala convegni della biblioteca civica di Lissone. Mercalli non era presente di persona ma si è collegato in video. “In questo modo evitiamo di inquinare con gli spostamenti, senza immettere altra anidride carbonica nell’aria”, ha spiegato. 

Mercalli a Lissone mb

No a Pedemontana

Davanti ad un buon numero di persone, introdotto da Silvana Fusi e Marco Donadel  e intervistato da Giacomo Mosca del comitato, Mercalli ha affrontato il tema di forte attualità del cambiamento climatico, fornendo numeri e dati e smontando le tesi dei negazionisti. E quando ha parlato del consumo di suolo, si è soffermato sul progetto di Pedemontana che attraverserà la Brianza,  motivando la sua contrarietà all’opera“L’Italia sta invecchiando: se c’è un calo demografico, che senso ha realizzare una nuova autostrada? Anche le auto diminuiranno. Inoltre, molte persone lavorano sempre più in smart working da casa. A chi progetta Pedemontana chiedo se questi aspetti li ha messi in conto oppure no.  I comuni interessati da Pedemontana dovrebbero opporsi al progetto e non essere complici. Il problema è che siamo in pochi ad interessarci a questi temi. La maggior parte delle persone è indifferente”. 

Mercalli a Lissone mb

Le gravi conseguenze del cambiamento climatico

Mercalli ha confessato di sentirsi frustrato. “E’ da anni che io e i miei colleghi parliamo del cambiamento climatico e dei rischi per gli esseri umani, ma non riusciamo a fare comprendere questa emergenza. Come possiamo comunicare questa urgenza alla società, alla politica ed all’economia?”  Nel corso della serata, il noto divulgatore ha parlato di cambiamenti climatici, fenomeni meteo estremi, aumento della temperatura, immissione di anidride economica, crescita e sviluppo.
Stiamo immettendo gas serra al ritmo di 57 tonnellate all’anno.  La temperatura media si sta alzando. Nell’ultimo secolo è aumentata di 1,4 gradi. Il rischio è di arrivare all’aumento di 3 gradi  alla fine del secolo. Un pianeta così caldo non lo abbiamo mai visto. Lo hanno visto solo i dinosauri”. Le conseguenze sono gravi. “Rischiamo il mantenimento della nostra specie, anche se abbiamo la tecnologia. Oggi tutto il mondo è abitato, pensate cosa potrebbe voler dire una migrazione di massa da luoghi in cui il meteo diventa ostile”. Con l’aumento delle temperature si verificano fenomeni estremi. “La pioggia cade intensa tutta in un colpo, come è accaduto in Romagna 4 volte in 17 mesi. Da una parte si verificano le alluvioni, dall’altra le siccità”.

Mercalli a Lissone mb

“Possiamo cambiare rotta”

La causa del cambiamento climatico, ha spiegato lo scienziato, arriva principalmente dall’aumento dei gas serra nell’atmosfera. “Il cento per cento del riscaldamento del pianeta deriva dai gas serra. In fondo, questa  è una buona notizia perché vuol dire che se vogliamo possiamo cambiare rotta”.  I margini per intervenire, secondo Mercalli, ci sono. Dobbiamo prendere atto che le risorse della terra sono limitate e noi dobbiamo cercare di diminuire i nostri bisogni materiali. Lo sviluppo non necessariamente è legato al materiale. La crescita materiale non ha senso. Occorre, invece, puntare ad uno sviluppo e progresso legato ai beni immateriali come la cultura, la qualità dei rapporti. Se continuiamo a invocare la crescita, il pianeta ci presenterà il conto. Stiamo consumando più risorse di quanto la terra ne produce. Il debito ecologico non si può estinguere. Una volta accumulato darò conseguenze che possono durare millenni”.  

Le buone pratiche

Mercalli ha elencato una serie di buone pratiche da seguire. “Dobbiamo elaborare un modello economico alternativo. Come? Passando alle energie rinnovabili, più velocemente: utilizzando, per esempio, l’auto elettrica e i pannelli solari . Possiamo ridurre il consumo di carneViaggiare meno in aereo, privilegiando mete vicine a noi. Evitare di cambiare il nostro guardaroba ad ogni stagione. Dobbiamo stare più attenti nei consumi nei diversi settori; casa, trasporti, cibo e oggetti”. Dal singolo consumatore ai grandi sistemi. Tutti devono dare un loro contributo. Il messaggio è rivolto al mondo dell’economia e della politica. 

No al consumo di suolo

“C’è un legame specifico tra consumo di suolo e clima. Quando cementifichiamo, liberiamo anidride carbonica.  Abbattendo gli alberi, inoltre, aumentiamo ulteriormente l’anidride carbonica. Gli alberi nelle nostre città che sono sempre più calde sono fondamentali, ci proteggono dalle temperature elevate e anche dalle alluvioni. Il consumo di suolo è irreversibile. Una volta che è cementificato, il suolo sotto è morto e ci metterà secoli per rigenerarsi”. Ecco quindi il no netto a nuove autostrade come Pedemontana. “Se dovessi scegliere una sola legge da approvare subito a livello europeo è quella sullo stop  al consumo di suolo” ha concluso Mercalli, rispondendo alle domande del pubblico. “Dobbiamo coinvolgere e sensibilizzare sempre più persone: è urgente”.