Omicidio a Nova Milanese: gli ultimi istanti di vita di Giovanna Chinnici

25 ottobre 2024 | 10:16
Share0
Omicidio a Nova Milanese: gli ultimi istanti di vita di Giovanna Chinnici
La palazzina di via Magellano dove abitava Giovanna Chinnici

Si fa più chiara, ma non meno sconvolgente, la ricostruzione dell’omicidio di Giovanna Chinnici, 63 anni, accoltellata nel cuore della sua palazzina di via Magellano, a Nova Milanese

Si fa più chiara, ma non meno sconvolgente, la ricostruzione dell’omicidio di Giovanna Chinnici, 63 anni, accoltellata nel cuore della sua palazzina di via Magellano, a Nova Milanese. Un momento ordinario, forse un semplice parcheggio che si trasforma in una tragedia irreparabile.

Era il primo pomeriggio quando la nipote dell’aggressore, una giovane di 28 anni, rientrava a casa. Parcheggia sotto la palazzina, ma lo zio, Giuseppe Caputo, 62 anni, non sarebbe stato d’accordo. Cosa sia accaduto in quel momento esatto, cosa abbia scatenato una furia così letale, resta ancora oscuro. Ma sta di fatto che i due iniziano a litigare, e Caputo, con in tasca un coltello, passa dalle parole ai fatti. I toni si alzano, le urla rimbombano nell’atrio.

Giovanna Chinnici omicidio Nova

Quando la nipote si ritrova l’uomo di fronte, armato, la situazione è già precipitata. Un rapido movimento e il coltello le sfiora il collo, lasciando una ferita lieve, poco più di un graffio. Ma il colpo basta per richiamare l’attenzione di Giovanna, la madre della ragazza, che sopraggiunge dal suo appartamento al primo piano. Sente le grida e capisce che sua figlia è in pericolo.

Ecco che Giovanna si frappone tra Caputo e sua figlia, cercando di proteggerla, e in quell’istante riceve due fendenti diretti al petto, sotto il collo. Il sangue comincia a scorrere. Il cortile si riempie di parenti che, inorriditi, intervengono per fermare l’aggressore. Caputo lascia cadere il coltello, che poco dopo i carabinieri troveranno abbandonato.

Giovanna viene immediatamente soccorsa e trasportata d’urgenza all’ospedale di Desio, ma le sue condizioni sono troppo gravi: lì, nel reparto di emergenza, viene dichiarata morta. La figlia, ancora incredula, non smette di ripetere quanto avvenuto, mentre la famiglia, distrutta, attende risposte.

Ora Giuseppe Caputo, accusato di omicidio volontario e tentato omicidio, resta in carcere in attesa dell’udienza per la convalida dell’arresto. L’avvocato Anna Casiraghi descrive il suo assistito come un uomo esasperato dalle continue tensioni familiari.