Usmate, il Tar nega il riconteggio, Lisa Mandelli è legittimamente sindaco

Il Tar non ha ammesso il ricorso del centrodestra di Usmate che chiedeva il riconteggio delle schede elettorali. La soddisfazione del centrosinistra.
Lisa Mandelli è legittimamente il Sindaco di Usmate Velate. Lo ribadisce la civica di centrosinistra Per Usmate Velate aggiungendo, con un comunicato stampa diffuso oggi 10 ottobre, che “ieri, il TAR ha respinto categoricamente il ricorso dell’opposizione, condannando inoltre Amati, Vimercati e Biella (gli unici 3 dei 17 candidati della lista di destra ad aver fatto ricorso) al pagamento delle spese di lite nei nostri confronti e dell’Avvocatura dello Stato”. Il caso è noto: dopo le elezioni di giugno che hanno premiato Lisa Mandelli con uno scarto di meno di 50 voti, il centrodestra sconfitto aveva presentato su iniziativa dei tre consiglieri un ricorso al Tar con la richiesta di riconteggio.
“Il risultato? Di tutte le falsità e accuse mosse dall’opposizione nel ricorso, il Tar non ne ha considerata alcuna – dichiara la civica al governo di Usmate Velate – Contrariamente a quanto la minoranza si è preoccupata di dichiarare alla stampa nelle ultime 24 ore, il Tar non ha mai rinviato l’udienza a una nuova data e, al contrario, ha emesso la sentenza il giorno successivo l’udienza”. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per una serie di ragioni legati sia a un vizio di forma, sia ai contenuti. In un passaggio sulle ragioni della non ammissione, recita: “il gravame consiste in nient’altro che nell’elencazione di anomalie statistiche o semplici stranezze, spesso neppure correlate all’allegazione di irregolarità, come il rinvenimento – in due sezioni – di schede elettorali di altri Comuni, il numero elevato delle schede nulle, l’incongruità del risultato elettorale amministrativo rispetto a quello delle contestuali elezioni per il Parlamento europeo, nonché il minimo scarto di voti”.
Una posizione, quella del Tar, che la lista di maggioranza di Usmate rivendica come già anticipata nelle sue memorie difensive: “Dato che in questo Paese è ancora possibile difendersi e costituirsi come parte contro interessata (dal momento che siamo stati citati in causa), come esponenti della lista abbiamo presentato una memoria in cui si rendeva evidente l’inammissibilità del ricorso della minoranza sia per gravissimi errori di forma sia nel merito delle falsità dei contenuti”.