A Usmate la maggioranza non si sente al sicuro: chiede il consiglio da remoto

Clima teso con l’opposizione e cittadini esasperati per il sequestro del cantiere di via Manara a causa degli arresti per corruzione.
La maggioranza di centrosinistra Per Usmate Velate non si sente sicura nel partecipare al consiglio comunale. Per questo ha proposto di fissare la seduta del 28 ottobre da remoto. Lo conferma il capogruppo Alessio Penati precisando che, dopo un confronto in sede di riunione capigruppo, il centrosinistra ha optato invece per la seduta mista, “come il nostro regolamento consente, in modo che ognuno possa scegliere se partecipare in presenza o a distanza”. Le ragioni di questa inquietante posizione hanno a che fare con il clima tesissimo che da mesi si respira in consiglio, in relazione agli arresti per corruzione anche all’interno del Comune. Arresti sui quali si sta consumando un’aspra battaglia tra la sindaca Lisa Mandelli (con la sua maggioranza) e i due gruppi di opposizione capitanati da Vanessa Amati e Stefano Vimercati (Usmate Velate Insieme e Uniti per Usmate Velate) .
Tema di spicco nella brutta vicenda che ha investito il Palazzo a Usmate Velate dopo l’indagine della Guardia di Finanza, è il cantiere residenziale di via Manara finito sotto sequestro, con gli acquirenti che vedono sfumare i risparmi di una vita e che hanno manifestato la loro esasperazione anche con toni accesi fuori dai consigli comunali. “Se l’esasperazione di queste persone è comprensibile – dice Penati, foto sotto – per la situazione che vivono e in cui nessuno vorrebbe mai trovarsi, dall’altro lato le minoranze alimentano un clima in consiglio che non è adeguato a una sede istituzionale. In questo quadro la maggioranza non si ritiene al sicuro”. Da qui l’idea fuori dal comune di un consiglio da remoto che poi si è tradotta in una seduta mista. La presenza della polizia locale è data per scontata ed è altamente probabile che siano presenti anche i carabinieri di Arcore.

In questo quadro, i due gruppi di opposizione intervengono duri: “Il sindaco Mandelli la smetta, una volta per tutte, di giocare a fare la vittima e non pensi di trincerarsi in casa o nel suo ufficio per paura del confronto e delle legittime contestazioni di coloro che per colpa delle sue gravi negligenze sull’ufficio tecnico ha perso casa e soldi e sono costretti a vivere in affitto. Stia tranquillo il sindaco, la sua sicurezza in consiglio comunale di fronte a queste famiglie disperate è garantita per lei dalle Forze dell’ordine. La ‘coraggiosa’ sindaca può anche evitare il confronto con i cittadini ma non può impedire l’ingresso nell’aula di Villa Borgia a tutti i consiglieri comunali”.
E ancora: “ci chiediamo a cosa serve un sindaco che ha paura del confronto con i cittadini. Se non se la sente di esercitare il proprio ruolo può tranquillamente dimettersi, oppure smetterà di uscire di casa per paura di incontrare per strada dei contestatori? Il prossimo passo sarà la richiesta della scorta?”.
Non ci sta Alessio Penati all’accusa che sindaca e maggioranza si sottraggano al confronto: “con i cittadini che vivono questa gravissima situazione ci sonno continui confronti. Che avvengono come deve essere nelle sedi appropriate”.