L’Amleto di Shakespeare arriva alla Reggia di Monza (diviso in 7)

22 novembre 2024 | 11:11
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L’Amleto di Shakespeare arriva alla Reggia di Monza (diviso in 7)
L'artista, Velasco Vitali con la tela di apertura, "La corte di Danimarca"

Sette tele ispirate alla tragedia shakespeariana. Con “La corte di Danimarca” di Velasco Vitali, il percorso espositivo di Reggia Contemporanea si arricchisce di una nuova opera suggestiva ed enigmatica

Monza. Sette è il numero delle tele realizzate dell’artista Velasco Vitali che andranno ad abbellire ancora di più la Sala del Trono delle Reggia di Monza. “Sette, tante quante il numero dei membri della corte di Danimarca, così come da copione”, spiega Vitali. “La corte di Danimarca” è proprio il titolo dell’installazione, ispirata all’Amleto di Shakespeare: sette opere olio su tela, site specific, che andranno a reinterpretare concettualmente la Sala del Trono, “proprio in un luogo dove, a pochi passi da questa sala, è stato assassinato un Re”. Insomma, tutto torna. L’arte diventa un tutt’uno con la Reggia di Monza che si arricchisce di una nuova opera suggestiva ed enigmatica, che noi di MBNews abbiamo visitato in anteprima per voi.

Amleto alla Reggia di Monza

ESSERE O NON ESSERE? QUESTO E’ IL PROBLEMA

Amleto è un’opera complessa, misteriosa e sfuggente. “Tutto c’è, nell’Amleto – commenta l’artista e sculture – “tutta la vita e ancora di più: la vita nella sua dimensione teatrale”.

Le sette tele di vitali, ve lo diciamo subito, non sono solo da ammirare. Ma da vivere, interpretare. E’ più una sorta di viaggio esistenziale quello che i visitatori potranno fare all’interno della Sala del Trono: “quello che mi auguro – sottolinea Vitali – è che chi entra qui, si faccia delle domande, più che darsi delle risposte”. Insomma, più shakespeariano di così …. essere o non essere? Questo è il problema.

Per realizzare le sette tele, Vitali ci confessa che ci ha impiegato un anno: “sono state create e realizzate su misura per vestire al meglio questa sala”.

L’AMLETO DI SHAKESPEARE ARRIVA ALLA REGGIA DI MONZA

Le opere installate sono una più bella dell’altra e tutte catturano proprio per la loro enigmatica interpretazione. Difficile non incantarsi a osservarle per capirne il senso: c’è una tigre, simbolo di potere; un elefante, simbolo di fedeltà. C’è l’opera principale, quella che ha dato il titolo all’intera installazione, “La corte di Danimarca”, che rappresenta gli opposti: “Sono due persone, non so dire se uomini o donne, il sesso qui non ha importanza – commenta l’artista – persone che si sono separate, o forse si stanno unendo. O ancora, magari, è la stessa persona che si specchia”.

E nella Sala del Trono di specchi ce ne sono, “elementi – sottolinea ancora Vitali – fondamentali per chiudere il cerchio delle mie installazioni”.

REGGIA CONTEMPORANEA SI ARRICCHISCE DI UN NUOVO ARTISTA

Presenti alla preview stampa di ieri, giovedì 21 novembre, anche il direttore generale della Reggia di Monza, Bartolomeo Corsini e l’Assessore alla Cultura, Parco, Villa Reale, Università del Comune di Monza, Arianna Bettin.

Amleto alla Reggia di Monza l'artista Velasco Vitali, l'Assessore Arianna Bettin e il direttore generale Bartolomeo Corsini

“Per chi ha sempre desiderato avvicinarsi all’Amleto e non ne ha mai avuto il coraggio, l’installazione che ospitiamo alla Villa Reale può essere una possibilità – commenta Corsini – chi invece già conosce la tragedia di Shakespeare potrà trovare nuovi motivi di analisi e di riflessione nella proposta artistica di Velasco Vitali. Il mix di suggestioni è potente – conclude – la tragica storia del principe di Danimarca è rievocata nella Sala del Trono di questa Reggia, nei cui pressi si è consumato un regicidio”.

“Questa sala – aggiunge l’Assessore Bettin – sarà la porta d’accesso per una nuova dimensione: quella dell’anima di Amleto. Grazie all’opera di Velasco Vitali, Monza si collega idealmente al noto castello di Esinore, la danese Helsingor”.