L’arte dell’attesa nella cultura giapponese in mostra a Brugherio

Oltre 30 pezzi firmati dalle artiste Kaori Miyayama e Kanako Takahashi in mostra dal 16 novembre. Evento patrocinato dal Consolato giapponese.
L’arte dell’attesa nella cultura giapponese in mostra a Brugherio. L’Amministrazione comunale della città, assessorato alla Cultura, propone quella che definisce un'”esperienza artistica”: una raccolta di oltre 30 pezzi firmati dalle artiste Kaori Miyayama e Kanako Takahashi e dedicati al momento profondo e fertile dell'”Osservare l’attesa”. Questo il titolo dell’evento che si aprirà il 16 novembre, negli spazi espositivi della biblioteca, curato da Matteo Galbiati e Raffaella Nobili. E che gode del patrocinio della Provincia di Monza e Brianza e del Consolato generale del Giappone a Milano: un supporto che i curatori segnalano come “per nulla scontato e motivo di orgoglio”. “Nella cultura giapponese – ha detto l’assessora Mariele Benzi durante la presentazione alla stampa – questo momento di apparente staticità ha un significato intenso noi non abbiamo mai conosciuto o abbiamo dimenticato”.

Ad accompagnare il titolo c’è la parola “matsu” che, ha spiegato il curatore Galbiati, ha la duplice traduzione di attesa e pino. Nulla di causale, alla luce della simbologia che accompagna in Giappone questa conifera considerata un elemento di unione tra cielo e terra, tra terreno e spirituale: uno spazio di passaggio, appunto, nell’attesa di raggiungere il divino. Le opere delle due artiste, giapponesi ma con formazione anche italiana, sono il frutto di un dialogo tra i loro due pensieri sul tema centrale della mostra, un dialogo che viene svelato anche in una serie di schizzi esposti insieme alle opere. Opere che, ha spiegato Galbiati, riflettono per stile e tecniche, il concetto chiave. Lo fanno con la leggerezza dei tratti e l’evanescenza dei soggetti, sospesi in istanti in cui nulla è ancora definito. Le tecniche sono diverse, xilografie con tele quasi trasparenti, una dietro all’altra, in cui i ricami in fili di seta dell’una si sovrappongono visivamente alle chiome degli alberi dipinte sull’altra. E poi disegni a matita, parti dipinte, stucchi, e parti cancellate per portare in primi piano la luce. Splendidi i lavori di Kanako Takahashi che ritraggono il chiaroscuro delle luci proiettate sulle superfici da immense vetrate. Il soggetto, la vetrata, non si vede, ma si rivela nel gioco di ombre e riflessi.

In esposizione, nella mostra di Brugherio ispirata al Giappone, il pubblico troverà anche alcuni libri d’arte delle due autrici e gli strumenti hanno utilizzato per i loro lavori, in un processo completamente artigianale, a partire dalla composizione dei pigmenti: attrezzi per le incisioni, matite, rocchetti di lucente filo di seta usato per i ricami e altri oggetti dalla funzione apparentemente misteriosa. La rassegna sarà accompagnata da visite guidate, eventi e laboratori creativi il cui calendario è in via di definizione. Si concluderà il 22 dicembre, “una sovrapposizione al periodo dell’Avvento – ha chiosato Galbiati – che troviamo contribuisca intensamente al concetto chiave di questa esposizione: l’attesa, paziente e produttiva”.
