Calcio Monza, l’altra faccia del derby: conosciamo il Como made in Indonesia

Abituata a confrontarsi tra serie B e Serie C, Como e Monza si ritrovano al primo, storico confronto in massima serie. Ecco il cammino dei lariani, che solo pochi anni fa militavano tra i Dilettanti.
Se il Derby è il match più atteso da tifosi e addetti ai lavori e induce i protagonisti in campo a dare il massimo, quello in programma domani in riva al Lario tra Como e Calcio Monza rischia di essere ricordato – oltre che come il primo, storico incrocio in Serie A – come “la sfida della paura”, considerando la classifica delle due contendenti.
Lotta salevzza
Otto squadre sono racchiuse in soli quattro punti in coda alla classifica. Il colpaccio del Lecce in Laguna è jolly che vale doppio e che conferma il cinismo dei salentini, in grado di toccare quota 12 con soli 6 gol a referto: ecco così che Como e Monza si presentano al loro appuntamento da terzultima e da penultima della classe.
Due punti racimolati in 7 turni zavorrano il Como che, al ritorno in Serie A dopo vent’anni, si era illuso a fine settembre di spiccare il volo verso lidi tranquilli: i successi su Atalanta e Verona sono lontani e, se le prestazioni non sono mancate in termini di proposta, la tenuta difensiva è da matita rossa, al punto che solo il Como ha subito gol in ogni gara e questa statistica vale il penultimo dato del lotto con 25 gol in saccoccia; d’altro canto il Monza sa presentare una certa quadratura là dietro (solo sette squadre vantano una difesa migliore, i brianzoli valgono Atalanta e Bologna), ma come approccia la trequarti s’inaridisce. Tutte da verificare le scelte difensive di mister Fabregas e Nesta in vista di domani: fuori da un lato Dossena, dall’altro Izzo, entrambi per squalifica.
Made in Indonesia
La proprietà indonesiana è piombata come un fulmine su un Lago calcisticamente increspato nel 2019: con l’approdo dei fratelli Arthono, che veleggiano tra i 100 uomini più ricchi del globo, i tifosi hanno sognato una sceneggiatura alla Berlusconi, ma l’operato sul calciomercato è stato oculato, pur consegnando alla piazza la Serie A con decisi investimenti nello scorso gennaio.
Alla prima esperienza in panchinaFabregas, che ha concluso in azzurro la carriera, ha fatto dunque centro: ora il più giovane allenatore del torneo deve abituare l’ambiente a sporcarsi i tacchetti per mantenere la categoria, dopo i fuochi artificiali dell’estate: Varane ha appeso al chiodo gli scarpini e le travi della mediana Sergi Roberto (23 trofei in Catalogna) e Maximo Perrone (senso tattico e attitudine al contrasto cruciali) albergano ai box: la metà campo è il tasto dolente, nonostante l’ex Mazzitelli sia ritornato alternativa a Engelhardt e Da Cunha.
La stellina è Nico Paz, folletto che innerva fantasia in rifinitura: piede mancino, il ventenne di Tenerife ha esordito nell’Argentina e dovrebbe rientrare al Real Madrid, di cui è stato il terzo marcatore più giovane dopo Raul e Rodrygo. Numeri da predestinato…
Tra i palil’alternanza tra l’uomo spogliatoio Reina e Audero è stata poco efficace per non dire dannosa. Goldanga e Moreno son pedine difensive affidabili. L’ex Lecce Strefezza, a differenza di Verdi, ha ricevuto elevato coinvolgimento, è addetto al supporto a Cutrone – che ha timbrato 4 volte come il monzese Djuric – insieme alla scheggia Fadera (classe 2001, scovato nel Genk con un investimento di 8 milioni. Più del doppio di quanto speso in tutto il mercato estivo dal Monza).
Ascesa rapida
Rivalità calcistica e passato recente si specchiano negli ultimi anni di storia di Calcio Monza e Como. Nel 2015/2016 i biancorossi concludevano al 10° posto in Serie D una stagione difficilissima, la prima dopo la rinascita dal fallimento. Proprio i lariani vengono dichiarati falliti nel 2016, scivolando prima in serie C e poi in D. La risalita lariana è stata rapidissima, con il ritorno tra i professionisti nel 2019/2020 e, successivamente, tre promozioni in sei anni.
Romantico
Tra i lariani c’è l’attaccante Alessandro Gabrielloni che veste ancora con la maglia che aveva indossato per la prima volta in Serie D 7 anni fa: oltre 200 partite e 61 reti in maglia Como. Striderà col volàno atteso da merchandising, strutture, turismo e VIP in tribuna, ma anche sul Lario ecco una storia che può apparire romantica anche agli occhi di un monzese.