Calcio Monza, visita ad un Torino sull’orlo della crisi

22 novembre 2024 | 13:02
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Calcio Monza, visita ad un Torino sull’orlo della crisi
Un incrocio di maglie tra Monza e Torino nelle scorse stagioni in Serie A

Calcio Monza e Torino si sfideranno domenica allo stadio “Grande Torino”: entrambe le formazioni ricercano preziosi punti in classifica per alleviare le rispettive sofferenze. In casa granata pronta l’ennesima contestazione per Urbano Cairo.

Da un lato del campo, sei sconfitte nelle ultime sette partite, l’ultima nelle quali nel derby cittadino. Una media di 0.24 punti nelle 31 stracittadine di campionato sotto la presidenza Cairo. Dall’altra parte un Calcio Monza all’ultimo posto in classifica che non può certo permettersi di ricoprire il ruolo di vittima sacrificale sull’altare della guarigione granata. Tira aria di tempesta su Torino Monza in programma domenica alle ore 15.

Contestazione granata

Il patron alessandrino Urbano Cairo attraversa un clima di bufera che rende tutt’altro che epocale il traguardo di timoniere granata più longevo che taglierà a inizio dicembre: la curva Maratona, cuore del tifo granata, sta organizzando una pesante contestazione nei confronti del Presidente proprio in occasione della partita di domenica. Per 45’ il settore resterà vuoto, con i tifosi che si raccoglieranno sotto la tribuna centrale per manifestare tutto il loro disappunto nei confronti di una proprietà incapace di accendere le ambizioni di una piazza da troppo tempo condannata all’anonimato in classifica.

Ribaltone in vista?

Il toto-allenatore (un clamoroso ritorno di Mazzarri e le ipotesi Cioffi o Sarri) che impazza in caso di sconfitta contro il Calcio Monza alimentano frequenza e intensità della contestazione. Paolo Vanoli si gioca la chance più importante di una carriera obliqua: dopo la gavetta nelle Nazionali Giovanili e nello staff di Conte, il varesino ha vinto la Coppa di Russia alla guida dello Spartak Mosca e ribaltato la sorte del Venezia, condotto nello scorso torneo cadetto dalla zona retrocessione alla promozione.

I numeri

È un campionato spaccato a metà per il Torino: tre sconfitte di fila (Roma, Fiorentina e Juventus, cammino identico al Monza) portano a sei i ko nelle ultime sette, dopo la vetta in solitaria conquistata alla quinta; i successi su Atalanta, Venezia e Verona, rimpolpati dai pari con Milan e Lecce, hanno difatti determinato un primato atteso 47 stagioni. Questo il bottino tra le mura amiche: due vittorie (Atalanta e Como), un pari (Lecce) e due sconfitte (Lazio e Fiorentina): il gioco sviluppato all’inizio con idee e rigore è evaporato e manca il furore che la storia associa al Club di Valentino Mazzola, al punto che da 270′ non si segna e la difesa, complice le cessioni di Buongiorno, Rodriguez, Djidji e Bellanova e la presenza di ragazzi abituati al modulo a 4, ha subito tre gol in più del Monza.

Tanto passa dalla mancanza di capitan Zapata, che in poco più di un anno si era preso l’attacco e la fascia di capitano : il colombiano, che ha indossato le maglie di Napoli, Udinese, Sampdoria e Atalanta, ha concluso l’annata a San Siro, dove ha lasciato crociato, due menischi e il timbro numero 124 in Serie A, quota che l’ha reso il bomber più proficuo in attività assieme a Paulo Dybala.

Contro l’Argentina Sanabria ha segnato una rovesciata che si candida a rete dell’anno e per il Monza il 28enne guaranì, che vanta 30 gol con il Torino, è vera bestia nera: ha firmato i due gol piemontesi al Grande Torino, l’ultimo delle quali valso i tre punti, ed è andato a bersaglio anche il giorno dell’esordio biancorosso (1-2) nella massima categoria, ma Duvan è un’altra cosa.

Il capitolo infortuni è cruciale: tornano a disposizione Ricci, Adams e Njie, resta in dubbio Ilic. Il classe 2001, che domina in minutaggio dall’alto dei 1008′ disputati, ha smaltito il guaio alla caviglia ed è pronto a spiccare il volo verso altre regie. Lo scozzese ex Southampton è la seconda punta ideale, nonostante la stazza, e il baby svedese ha in fondo sbrigato la pratica Como. Oltre a loro, servono l’esperienza di Linetty, i guizzi di Vlasic e l’esplosività di Coco: l’Europa pare inarrivabile, come il sogno di un Torino (valutato tra i 130 e i 170 milioni) targato RedBull.