Tra carenze e aggressioni, il pericolo è ormai il mestiere di chi lavora in ospedale!

8 novembre 2024 | 11:31
Share0
Tra carenze e aggressioni, il pericolo è ormai il mestiere di chi lavora in ospedale!

I casi di violenza, fisica e verbale, nei confronti del personale sanitario sono in aumento anche a Monza e in Brianza. I sindacati lanciano l’allarme e chiedono di intervenire sul ridotto numero di infermieri.

La propria casa è il luogo in cui normalmente ognuno di noi non si sente in pericolo. Anche l’ospedale, sebbene tutti sperino di andarci il meno possibile per ovvii motivi, dovrebbe essere un posto in cui sentirsi al sicuro. E, invece, anche a Monza e in Brianza, il rischio di assistere, o addirittura di essere coinvolti, in violente aggressioni al personale sanitario è ormai molto alto. Soprattutto se ci si trova al Pronto Soccorso.

Gli ultimi episodi sono accaduti alla fine di ottobre all’Ospedale San Gerardo di Monza e all’Ospedale di Vimercate. Nel primo caso un uomo di 54 anni, con diversi precedenti penali, ha aggredito un infermiere nella zona pre-triage e poi preso a calci i Carabinieri, intervenuti dopo che i responsabili del Pronto soccorso hanno attivato il protocollo operativo per le emergenze con la pressione dell’apposito pulsante d’allarme. Nel secondo episodio un uomo ubriaco, dopo aver disturbato i presenti al Pronto Soccorso, ha colpito un medico e un infermiere e danneggiato alcune attrezzature.

LA SITUAZIONE

Il numero delle aggressioni negli ospedali del nostro territorio destano un allarme generalizzato su più fronti. La Fp della Cgil Monza e Brianza parla “mediamente di un’aggressione al giorno al Pronto Soccorso dell’Irccs San Gerardo e in quello dell’ospedale di Vimercate – afferma Susanna Cellari – mentre nel Pronto Soccorso dell’ospedale di Desio e a Carate Brianza ci si attesta su un’aggressione ogni due giorni”. Dello stesso tenore l’allerta lanciata dal NurSind, il maggiore sindacato degli infermieri, che, senza mezzi termini, spiega: “Non ci sentiamo in corsia, ma in trincea”.

Cgil Monza e BrianzaSusanna Cellari della Fp Cgil Monza e Brianza

Anche la Fondazione Irccs San Gerardo di Monza, seppure con numeri all’apparenza meno preoccupanti e sollevando il problema dei “troppi accessi impropri al Pronto Soccorso con conseguente allungamento dei tempi di erogazione delle prestazioni”, non nega “un aumento generale delle aggressioni nei Pronto Soccorso” e ammette che “nei primi sei mesi del 2024 sono state registrate 26 aggressioni, 11 fisiche e 15 verbali, in alcuni casi con il coinvolgimento delle Forze dell’Ordine”.

I DETTAGLI

Sul banco degli imputati, come causa principale di una situazione che è ormai entrata anche nel dibattito dell’opinione pubblica, c’è l’ormai cronica carenza di personale sanitario.

Perché le aggressioni aumentano spesso proprio in conseguenza dell’esasperazione e del nervosismo per i tempi di attesa che inevitabilmente si dilatano per il numero risicato di operatori sanitari. E a poco serve che a settembre scorso sia stato approvato un decreto-legge che, come sottolinea lo Studio Legale Iacangelo, presente anche a Monza, “introduce misure volte a contrastare i sempre più frequenti fenomeni di violenza nei confronti dei sanitari con pene fino a 5 anni di reclusione e la multa fino a 10mila euro“.

ospedale san gerardo mb

“Presso il Pronto Soccorso dell’Irccs San Gerardo, con 105mila accessi annui, abbiamo una carenza di 20 infermieri – afferma la funzionaria della Fp della Cgil Monza e Brianza – nel Pronto Soccorso dell’ospedale di Vimercate, con 69mila accessi annui, per riuscire a sopperire a tutte le attività servirebbero 10 infermieri in più, mentre all’ospedale di Desio la carenza è di almeno 60“.

LE PROPOSTE

Affrontare e ridurre il numero delle aggressioni, che non mancano anche nei servizi psichiatrici, sia ospedalieri che territoriali, e nei reparti di degenza, è una priorità per tutti i soggetti interessati. “Le aziende sanitarie della nostra provincia devono attuare misure di prevenzione efficaci, interventi sull’organizzazione del lavoro e mettere in campo adeguatezza dei ricoveri, monitoraggio e analisi dei casi, formazione per il personale e assunzioni del personale in numero adeguato alle necessità” spiega Susanna Cellari.

“Oltre a questo chiediamo che il datore di lavoro sia veramente responsabile in solido nei confronti delle denunce contro gli utenti che aggrediscono il personale sanitario durante il turno di lavoro” aggiunge. Accanto a queste proposte la Uil Fpl del Lario e della Brianza ritiene necessaria “l’istituzione immediata di un servizio di vigilanza interna, con personale formato e qualificato, capace di intervenire per prevenire e gestire episodi di aggressione e l’installazione di videocamere e pulsanti di allarme rapido nei punti strategici del Pronto Soccorso” afferma il Segretario Generale Massimo Coppia.

ospedale desio pronto soccorso mb

COSA SI STA FACENDO

Se nei giorni scorsi Donati Cosi del NurSind ha sollecitato i vertici delle aziende ospedaliere del nostro territorio perché “richiedano un presidio di sicurezza fisso all’interno dell’ospedale, segnalino i casi di violenza alla Procura della Repubblica e, a tutela dei propri dipendenti aggrediti, si costituiscano come parte civile”, la Fondazione Irccs San Gerardo dei Tintori sta mettendo in campo una serie di iniziative per contrastare le aggressioni.

“Abbiamo stilato l’accordo con le Forze dell’Ordine per un’attivazione rapida in caso di conflittualità (il cosiddetto “pulsante rosso”) – assicura la Fondazione – abbiamo organizzato il corso di formazione per gli operatori per conoscere le pratiche di “de-escalation” nei conflitti e l’implementazione del servizio di sorveglianza di guardie interne 24/24 ore, accanto alla presenza diurna e nelle prime ore serali di un agente di polizia fisso”.

“È stata inoltre inserita la figura dell’Operatore Socio Sanitario dedicato all’accoglienza dei pazienti e settimanalmente si riunisce il Nucleo Ricoveri della Fondazione Irccs San Gerardo per definire quali azioni mettere in campo per supportare l’attività complessiva del Pronto Soccorso” conclude.