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Il Collegio Villoresi di Monza, prima scuola a ospitare la proiezione del film ‘Le cose che amiamo di Ale

22 novembre 2024 | 15:24
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Il Collegio Villoresi di Monza, prima scuola a ospitare la proiezione del film ‘Le cose che amiamo di Ale
Alessandro Cevenini

Il mediometraggio che racconta la storia di Alessandro Cevenini, il monzese che nel 2009 ha perso la sua battaglia contro la leucemia. Grazie a lui è nata la ONLUS Beat Leukemia. La nostra intervista al Rettore Don Paolo

Monza. Il Collegio Villoresi di Monza ha accolto la prima proiezione del film ‘Le cose che amiamo di Ale’, un evento che ha emozionato gli studenti e trasmesso un forte messaggio di solidarietà. Il mediometraggio che racconta la storia di Alessandro Cevenini, il 26enne monzese che nel 2009 ha perso la sua battaglia contro la leucemia. Alla proiezione hanno assistito un totale di 8 classi: le classi 3° e 4 del liceo STEAM e le classi del liceo scientifico quadriennale.

“Sono state due ore molto intense – racconta a noi di MBNews il Rettore Don Paolo – i ragazzi erano ammutoliti e molto interessanti. E’ proprio vero che, spesso, certe esperienze valgono più di mille spiegazioni in classe”.

Le cose che amiamo di Ale

LE COSE CHE AMIAMO DI ALE: IL FILM GIRATO ANCHE NEL QUARTIERE CAZZANIGA DI MONZA

Ancora una volta Alessandro Cevenini “rivive” grazie alla sua storia. Una storia che prima è diventata un libro “Il segreto è la vita” e poi un mediometraggio, “Le cose che amiamo di Ale”. Ma chi era Alessandro Cevenini? Un ragazzo come tanti. Pieno di voglia di vivere. Con tanti interessi e amici. Riceve la diagnosi della sua leucemia il giorno del suo 24esimo compleanno.

Alessandro Cevenini

“Invece di scoraggiarsi, mio fratello ha capito subito che non poteva permettersi di aspettare di stare bene per iniziare a combattere questa malattia – ci ha raccontato il fratello, Michele Cevenini – lui stesso ha fondato Beat Leukemia con tre chiari obiettivi: diffondere conoscenza e consapevolezza sulla leucemia e le altre malattie onco-ematologiche in ogni lingua e paese del mondo; collaborare con le organizzazioni che in tutto il mondo danno il loro contributo nella lotta globale alla leucemia e collegare tra loro tutti coloro che si trovano a scontrarsi con la malattia: pazienti, amici e parenti, comunità medico scientifiche, e abbattere così ogni confine linguistico e geografico”.

IL FILM DI ALE AL COLLEGIO VILLORESI: “L’IMPORTANZA DI DONARE”

“Abbiamo scelto che a questo evento partecipassero i ragazzi più grandi del nostro Collegio – ci spiega ancora il Rettore Don Paolo – questo perché sono ragazzi e ragazze che si avvicinano alla maggiore età: dai 18 anni si può donare, e questo messaggio era importante che passasse”.

Ma c’è un altro importante motivo che ha portato il mediometraggio “Le cose che amiamo di Ale” al Collegio Villoresi: “qui ha studiato Alessandro quando era ancora con noi – ci racconta il Rettore – tra l’altro, alla proiezione, era presente anche una delle sue insegnanti, la professoressa Angela Buzzi, che non è riuscita a trattenere la sua commozione”.

Lei, come molti degli studenti e delle studentesse che hanno partecipato all’incontro: il film, che noi di MBNews avevamo visto in anteprima a Milano a ottobre 2023, è davvero molto toccante. Allo stesso tempo, però, lascia un chiaro e forte messaggio di speranza e grinta: Alessandro Cevenini, fino all’ultimo, ha lottato e ha trasformato la sua malattia e la sua battaglia in una grande opportunità per molti. E’ proprio grazie a lui, infatti, che è nata Beat Leukemia.

LA STORIA DI ALESSANDRO CEVENINI E IL SUO IMPATTO

Questo evento è stato un’importante occasione per i ragazzi del Collegio Villoresi di Monza, che hanno avuto l’opportunità di vedere il film ‘Le cose che amiamo di Ale’, che racconta la battaglia di Alessandro Cevenini contro la leucemia.

“Al termine del film c’è stata una lunga processione dei nostri ragazzi e ragazze – conclude Don Paolo – verso il fratello di Ale, Michele Cevenini e la mamma. Hanno fatto molte domande interessanti, hanno preso i gadget ma soprattutto, molti di loro, hanno detto grazie e questa cosa mi ha toccato molto”.

C’è un altro aspetto importante di questa collaborazione tra le scuole e la ONLUS Beat Leukemia: “gli studenti in sala hanno cominciato a cercate Beat Leukemia sui social, sono andati a visitare il sito, a cercare il logo – chiude – i social faranno il loro per divulgare ancora di più il messaggio di Ale”.