Allarme cybercrime: aziende lombarde in allerta, 900 attacchi in sei mesi

11 novembre 2024 | 11:59
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Allarme cybercrime: aziende lombarde in allerta, 900 attacchi in sei mesi

Il mondo dell’impresa è sempre più in allerta, con quasi mille attacchi cyber solo nella prima metà del 2024 nelle province di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia.

Il mondo dell’impresa è sempre più in allerta, con quasi mille attacchi cyber solo nella prima metà del 2024 nelle province di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia. Le cifre emergono dall’ultimo rapporto “Cyber Security News”, realizzato da Assolombardain collaborazione con Exprivia, e mostrano un contesto in cui il pericolo digitale è un nemico insidioso, che attacca preferibilmente i settori finanziari, digitali e retail, puntando al furto di dati e all’estorsione.

Il crimine digitale non arretra

Le cifre non mentono. Nel solo primo semestre del 2024, si sono verificati ben 959 eventi di sicurezza, appena 18 in meno rispetto all’anno precedente, segno di una costanza inquietante degli attacchi. Anche con l’introduzione di nuove normative e protocolli, come la Direttiva Nis 2 e il Decreto Legislativo 138, il numero di attacchi si mantiene alto, confermando che la strada verso una vera sicurezza informatica è lunga e complessa.

“Con normative in evoluzione come la Direttiva Nis 2 e il Decreto 138, ci aspettiamo un rafforzamento della protezione delle aziende e delle amministrazioni pubbliche,” ha dichiarato Stefano Rebattoni, vicepresidente di Assolombarda con delega alla Transizione Digitale. “La protezione del valore di business aziendale è un percorso tortuoso, ma Assolombarda è pronta a offrire supporto alle imprese, collaborando con partner tecnologici e l’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza per assistere le organizzazioni in questo cammino.”

Il volto delle minacce: chi sono i bersagli

Gli attacchi non sono distribuiti casualmente: nel mirino c’è il settore finanziario, con ben 385 episodi rilevati. Seguono i comparti software e hardware, colpiti in 265 casi, mentre il settore retail è vittima di 99 attacchi, con una tendenza in crescita. Sono proprio queste realtà, spesso depositarie di dati sensibili e transazioni preziose, a fare gola agli aggressori che trovano nelle vulnerabilità dei sistemi informatici una porta aperta al profitto illecito. Dei 959 attacchi registrati, ben 903 sono da imputarsi al cybercrime, sottolineando come il crimine digitale sia ormai la principale arma dei malintenzionati.

Il pericolo silenzioso del fattore umano

Nonostante i continui progressi tecnologici, un elemento rimane invariabilmente il più difficile da proteggere: il fattore umano. È infatti attraverso negligenze, disattenzioni o scarse competenze in ambito cyber che i criminali trovano spesso la via d’accesso ai sistemi aziendali. È così che una sola distrazione può rivelarsi fatale, aprendo la strada a perdite finanziarie e danni di immagine.

“Il fattore umano è il tallone d’Achille della sicurezza digitale,” ha dichiarato Rebattoni. “Senza una formazione efficace e continua, nessun software può garantire la totale protezione delle informazioni.” E infatti, Assolombarda ha già avviato una campagna di sensibilizzazione mirata alla formazione continua degli addetti, promuovendo una cultura della sicurezza anche nei luoghi di lavoro.

L’incubo del cybercrime e la risposta delle imprese

Mentre i numeri raccontano un quadro già preoccupante, la realtà dietro le cifre è ancor più intricata. Gli attacchi non si limitano a infiltrazioni silenziose o furti di informazioni: le modalità sono spesso violente e invasive. Il “ransomware“, in particolare, ha assunto un ruolo da protagonista, con attacchi che bloccano intere infrastrutture aziendali, richiedendo un riscatto in criptovalute per riottenere accesso ai propri dati.

Assolombarda e i suoi partner tecnologici stanno però mettendo in campo un arsenale difensivo sempre più raffinato: dai sistemi avanzati di protezione perimetrale, alla gestione centralizzata delle identità digitali, passando per la sorveglianza costante di ogni flusso di dati. Eppure, è chiaro che la battaglia sarà lunga e servirà uno sforzo costante e diffuso.

Un futuro in difesa della sicurezza digitale

Il lavoro che Assolombarda sta compiendo in collaborazione con l’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza mira a rafforzare i sistemi di difesa, ma è un percorso che richiede il contributo di tutti, dalle singole aziende agli enti pubblici, fino ai singoli dipendenti. La sfida più grande sarà quella di un cambio culturale, di una nuova consapevolezza che porterà, forse, a un futuro dove il cybercrime non sarà più una minaccia costante e incombente.

L’incontro “Cybersecurity, ieri, oggi e domani” ha rappresentato un ulteriore passo avanti nella lotta contro questa piaga digitale, con Assolombarda che ha riaffermato il proprio impegno a fianco delle imprese, offrendo strumenti, conoscenze e una guida esperta per un futuro digitale sicuro.