Verso la fusione BEA-Brianzacque: i rifiuti si trasformano in risorsa. Ora serve un terzo partner

BEA e Brianzacque uniscono le forze per migliorare la gestione ambientale e l’efficienza energetica in Brianza. Durante l’evento conclusivo di BEA60 a Cesano Maderno, è stata annunciata la ricerca di un terzo soggetto per ampliare il gruppo e sviluppare nuove strategie innovative. L’iniziativa punta a ridurre i costi, valorizzare i rifiuti come risorsa e promuovere la sostenibilità attraverso Comunità Energetiche Rinnovabili.
Cesano. Sinergia è la parola chiave che ha chiuso il ciclo di incontri per i 60 anni di BEA. Ieri, lunedì 18 novembre, il convengo che ha definitivamente sugellato il “matrimonio” tra Brianza Energia Ambiente e Brianzacque che verrà celebrato entro la fine dell’anno. Un’unione che ha come obiettivo sostanziale quello di ridare una seconda vita al rifiuto, nello specifico i fanghi del depuratore. Ma non solo, la tappa finale degli appuntamenti di BEA60 è stata l’occasione per svelare un’altra importante novità: la ricerca di un terzo soggetto per la raccolta di rifiuti.

Mario Carla Novara, presidente BEA e l’omologo di BrianzAcque, Enrico Boerci sottolineano “l’importanza del servizio svolto dalle società pubbliche e la necessità di una sinergia sempre più stretta tra le realtà locali che si occupano di servizi al territorio”.
A CESANO, L’ULTIMO CONVENGO PER I 60 ANNI DI BEA
Tanti gli ospiti che ieri si sono trovati nella sala Aurora di Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno per l’ultimo convengo di BEA60. Federico Romani, presidente del consiglio regionale della Lombardia; Marina Romanò, consigliere delegato della Provincia di Monza e Brianza; Alessandro Corbetta, consigliere regionale e membro della Commissione società partecipate; Gianpiero Bocca, sindaco di Cesano Maderno con il suo Vice, Francesco Romeo; Alberto Pinori, direttore generale Harley&Dikkinson. In collegamento anche Isabella Tovaglieri, europarlamentare e membro della commissione ITRE; Chicco Testa, presidente AssoAmbiente e Alessandro Marangoni, ceo Althesys. A moderare il convengo, il direttore di MBNews, Matteo Speziali.
L’IDENTITA’ DELLA BRIANZA, SEMPRE PIÙ FORTE
“La fusione Bea BrianzAcque è una scelta, ben oculata- sottolinea il presidente Novara – sia da un punto di vista economico e industriale, ma soprattutto dal punto di vista di approccio al mondo dell’energia”.
Nell’immediato, cioè il giorno dopo che l’operazione giuridica di fusione sarà effettivamente efficace, “avremo un risparmio di più di 4milioni di energia che oggi BrianzAcque consuma – spiega – noi invece abbiamo una produzione di energia attraverso la termovalorizzazione che non riusciamo a utilizzare per il nostro servizio di teleriscaldamento e che quindi mettiamo in rete per venderla. Con la fusione questa energia verrà messa a disposizione del gruppo essendo noi produttori e invece BrianzAcque consumatore”.
Un dare e avere, seppure in piccolo, che ben mette in luce il ruolo e l’obiettivo delle CER, ovvero le Comunità Energetiche Rinnovabili, ben spiegate durante il convegno da Alberto Pinori, direttore generale Harley&Dikkinson: “tre sono gli aspetti delle CER – commenta – economico, perché si va a risparmiare, ma anche ambientale e sociale”. In una società sempre più individualista, il condividere rappresenta davvero un passo avanti di integrazione sociale di lotta alla solitudine. Far parte di una Comunità Energetica Rinnovabile porta a molti vantaggi, per tutti. “L’importante è che le comunità vengono composte da soggetti diversi che producono energia in maniera e tempi differenti – conclude Pinori – famiglie, imprese ed enti pubblici rappresentano la combinazione perfetta”.
LA BRIANZA RACCOGLIE LA SFIDA DELLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
Nei prossimi 5 anni si punta ad avere ben 6mila CER. Un bell’obiettivo, sottolineato da presidente del consiglio regionale della Lombardia Federico Romani: “Sostenibilità e sviluppo sono il binomio che garantisce una crescita che rispetta l’ambiente, ma che si fonda su cambiamenti concreti. La sostenibilità, dunque, deve camminare insieme alla capacità di investire, senza mai perdere contatto con le nostre comunità. Solo così sapremorafforzare il ruolo dell’identità dei territori, la vera forza e il vero vantaggio competitivo del sistema Lombardia”.

FUSIONE BEA BRIANZACQUE: COME NASCE?
“Abbiamo una visione delle singole realtà proiettata verso il futuro e orientata alla sinergia con le altre aziende. Gestiamo un’attività classificata come servizio idrico integrato, che comprende acquedotto, fognatura e depurazione. Il risultato finale di questo processo è lo smaltimento di un rifiuto: i fanghi – spiega il presidente di BrianzAcque, Enrico Boerci – Come li gestiamo? In parte vengono destinati all’agricoltura, in parte alle discariche e in parte alle cementerie. Questo rifiuto, che noi paghiamo per conferire, possiede un elevato potere calorifico. Le cementerie, infatti, ne ricavano un doppio vantaggio: da un lato incassano il compenso per il conferimento, dall’altro lo utilizzano come materiale utile per la loro produzione. Da qui è nata una domanda: perché non trasformare questo rifiuto, e quindi un costo, in un’opportunità?“.
Una domanda che ha trovato risposta nella fusione BEA BrianzAcque.
“Una buona parte di questi fanghi, nell’immediato, cioè subito a fusione effettiva, possono essere smaltiti da noi creando di fatto una sinergia”, conclude il presidente BEA.
E’ dunque effettiva la nascita di un nuovo gruppo di utility che porterà, come sottolinea ancora Novara, “maggiore patrimonializzazione delle aziende che sinergicamente potranno avere accesso anche al capitale soprattutto anche a costi più ridotti. Questo significa che nel nostro progetto genererà sia beneficenze di costo ma anche di possibilità di maggiori investimenti e soprattutto di ricerca e sviluppo di nuovi business”.