I comitati No Pedemontana: “Le recinzioni sono scenografie, i lavori non sono ancora iniziati”

I comitati No Pedemontana spiegano che le recinzioni apparse in alcune città servono per verifiche preliminari e bonifiche, mentre i lavori veri e propri per la nuova autostrada non sono ancora iniziati. “La nostra lotta continua ed esortiamo tutti all’azione” scrivono in un comunicato.
Da un paio di mesi in alcune delle città brianzole che saranno attraversate da Pedemontana sono apparse le recinzioni intorno alle aree interessate dal passaggio della nuova autostrada. I lavori veri e propri però non sono ancora iniziati. Il direttore generale di Pedemontana Sabato Fusco ha annunciato che i lavori sono imminenti: inizieranno a novembre. I comitati No Pedemontana non ci credono e per spiegare ai cittadini la situazione hanno diffuso un comunicato, dal titolo “Uno spettro si aggira per la Brianza”, firmato da Comitato per la difesa del territorio, No Autostrada Pedemontana, No Tratta D breve Pedemontana e Suolo libero no Pedemontana.

“Le recinzioni riguardanoverifiche preliminari e bonifiche, non i lavori”
“Da due anni siamo abituati a leggere frequenti dichiarazioni propagandistiche con le quali, i vertici di Pedemontana, annunciano l’imminente avvio dei lavori. Da due anni gli annunci vengono puntualmente disattesi: entro l’inizio del nuovo anno, entro l’estate, entro l’autunno e poi il prossimo inverno – scrivono i gruppi di attivisti – . Da alcuni mesi agli annunci si sono aggiunte le recinzioni comparse in alcuni comuni lungo il tracciato, dando l’impressione che i lavori siano ormai alle viste. Non è così. Le recinzioni riguardano attività propedeutiche ovvero verifiche preliminari e bonifiche di eventuali ordigni bellici. Sporadicamente si avvista qualche ruspa. Anche i terreni soggetti alla bonifica inquinante da diossina, nei comuni interessati dal disastro Icmesa del 1976, sono stati recintati nella prima metà di settembre, in particolare due lotti, i più piccoli: dopodiché tutto fermo. Queste recinzioni, con cui Pedemontana allunga le grinfie sul nostro territorio, sono poco più che scenografie, finalizzate a far credere che ormai ci siamo, i lavori stanno iniziando ed è inutile opporsi. Credere a questa narrazione, abbandonare l’azione di denuncia, di contrasto o limitarsi a chiedere mitigazioni e compensazioni sarebbe un gravissimo errore”.

“I problemi di Pedemontana”
“Sappiamo che non è facile – proseguono i comitati – Siamo consapevoli che i lavori potrebbero partire dopo questi cantieri. Sappiamo che si tratta di un progetto con un iter già avanzato ed un appalto assegnato per le tratte B2 e C. Diverso per la tratta D breve, attualmente né approvata né finanziata. Sappiamo che dietro quest’opera ci sono enormi interessi. Non siamo sprovveduti. Ma sappiamo anche che Pedemontana ha molti problemi, più di quanto faccia credere. La Banca Europea degli Investimenti, che dovrebbe erogare la quota più cospicua del finanziamento, non lo ha ancora fatto”.
I comitati esortano i cittadini a farsi sentire
“A gennaio scadrà di nuovo, l’ennesima, la quinta per esattezza, proroga di pubblica utilità, necessaria per procedere agli espropri. E così dal 2009 migliaia di proprietari continuano ad essere in un limbo in cui, di fatto, non possono disporre dei propri beni in attesa poi di esserne privati. Una prevaricazione che denunciamo con forza. Pedemontana, per ora, resta solo uno spettro.I lavori non sono ancora iniziati, la nostra lotta continua. I comitati sono più che mai attivi sui territori, tramite molte iniziative, ed esortiamo tutti all’azione”.
I comitati hanno promosso un presidio itinerante, dal titolo “Piantatela li” : la prima tappa si è tenuta a Lissone. Nei prossimi giorni il presidio toccherà altre città.