Brando Benifei (PD) interroga UE su Pedemontana: dubbi su regole e trasparenza

18 novembre 2024 | 11:56
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Brando Benifei (PD) interroga UE su Pedemontana: dubbi su regole e trasparenza

Benifei: “È urgente fare luce sul rispetto delle regole europee, prima dell’erogazione del prestito, ancora non effettuata, visto l’utilizzo di ingenti risorse pubbliche per la costruzione di un’opera che continuiamo a ritenere dannosa per l’ambiente, la biodiversità e la qualità dell’aria, oltre che inutile da un punto di vista trasportistico”

La realizzazione dell’Autostrada Pedemontana Lombarda torna al centro del dibattito politico. Brando Benifei, europarlamentare del Partito Democratico, ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per verificare il rispetto delle normative comunitarie in materia di appalti pubblici, con particolare riferimento al prestito da 544 milioni di euro concesso dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI), ma ancora non erogato.

L’interrogazione alla Commissione Europea

Secondo Benifei, il progetto originario della Pedemontana, che prevedeva un collegamento autostradale tra Dalmine, Como, Varese e il Valico del Gaggiolo, è stato modificato in modo sostanziale rispetto ai vincoli stabiliti. In particolare, il nuovo piano economico-finanziario (PEF) approvato dal CIPESS esclude la realizzazione della tratta D fino a Dalmine, sostituendola con una tratta denominata “D Breve”, che si conclude ad Agrate Brianza. Modifiche simili riguardano anche lo svincolo previsto con l’autostrada A8 a Varese, ora eliminato.

L’europarlamentare sottolinea che queste variazioni potrebbero rappresentare una violazione delle normative europee, che rendono immodificabili le concessioni rilasciate prima dell’entrata in vigore della disciplina sul coordinamento delle procedure d’appalto, pena il decadimento della stessa concessione.

Le posizioni dei rappresentanti locali

L’interrogazione di Benifei ha trovato il sostegno di rappresentanti locali del Partito Democratico e del centrosinistra, che criticano il progetto sia per le ripercussioni ambientali sia per l’impatto finanziario.

Gigi Ponti, consigliere regionale del PD, ha definito l’iniziativa dell’europarlamentare “opportuna” e ha ribadito la necessità di trasparenza sulle modifiche al progetto. Secondo Ponti, la tratta “D Breve” non solo non risponde alle finalità trasportistiche dichiarate, ma non ha neppure il consenso dei sindaci e delle comunità locali.

Vincenzo Di Paolo, capogruppo del centrosinistra in Consiglio Provinciale, ha evidenziato come l’opera non rispecchi le reali esigenze del territorio e abbia suscitato una forte mobilitazione tra cittadini, comitati e associazioni. “Questa è una battaglia culturale e politica per un modello di sviluppo più sostenibile per la Brianza”, ha dichiarato.

Anche Francesco Facciuto, consigliere provinciale, ha espresso preoccupazione per la mancanza di risposte adeguate da parte di Pedemontana alle criticità sollevate da Comuni e Provincia in sede di Valutazione di Impatto Ambientale presso il Ministero dell’Ambiente.

Un’opera al centro delle polemiche

L’Autostrada Pedemontana Lombarda, già da tempo oggetto di contestazioni per il suo impatto sull’ambiente e sulla biodiversità, rischia ora di vedere ulteriormente complicata la sua realizzazione. Il prestito della BEI, essenziale per il completamento del progetto, è subordinato al rispetto delle normative comunitarie.

La Commissione Europea sarà ora chiamata a pronunciarsi sulla legittimità delle modifiche al progetto e sul rispetto delle regole sugli appalti pubblici. Nel frattempo, i rappresentanti locali e i cittadini continuano a mobilitarsi per chiedere maggiore trasparenza e soluzioni alternative che tengano conto delle esigenze reali del territorio.