Lavoro precario, la Cgil Monza e Brianza: “Il Governo ha priorità sbagliate!”

Per il sindacato la Legge di Bilancio non interviene su salari, sicurezza e part-time involontari. Scatta la mobilitazione. Il 29 novembre è in programma lo sciopero generale, l’8 si ferma il trasporto pubblico locale.
Monza. Non è un problema di risorse economiche, ma di scelte. È questo il punto di partenza delle iniziative che la Cgil e la Uil stanno mettendo in campo a ritmo serrato anche a Monza e in Brianza.
Per i due sindacati confederali, che hanno lanciato lo sciopero generale per l’intera giornata di venerdì 29 novembre con otto ore di stop in diverse manifestazioni territoriali, infatti, la Legge di Bilancio, da approvare in Parlamento entro la fine di quest’anno, è da cambiare profondamente.
La manovra, per Cgil e Uil, dovrebbe prevedere una vera riforma fiscale per intervenire sulle entrate e fare scelte di politica economica e sociale da cui derivare le risorse per aumentare i salari e la spesa pubblica. La precarizzazione dei rapporti di lavoro, in particolare, “è il filo rosso che sta tenendo insieme tutte le decisioni dell’attuale Governo – afferma Teresa Prada Moroni, funzionaria dell’Ufficio Vertenze e Legale della Cgil Monza e Brianza – a preoccuparci non sono solo i contenuti, ma anche la visione di fondo”.

I DETTAGLI
A non quadrare, secondo i sindacati, sono le priorità che l’attuale Governo sta portando avanti attraverso una serie di provvedimenti. “Dal collegato lavoro che equipara le assenze ingiustificate di un lavoratore alle dimissioni, arrivando quindi a non prevedere né compenso né disoccupazione, al Decreto 1° maggio che liberalizza i contratti a tempo determinato” spiega Prada Moroni.
“Invece bisognerebbe, ad esempio, gestire l’aumento esponenziale del lavoro nero e sommerso e i part-time involontari, che spesso sono collegati ad una discriminazione di genere delle lavoratrici madri ed hanno un’influenza diretta sulle future pensioni – aggiunge – le priorità che ogni giorno riscontriamo nella nostra attività sindacale sono queste perché, di fronte ad un lavoro sempre più precario e povero, con una rilevante perdita di potere d’acquisto dei salari, i problemi sono l’essere lasciati a casa da un giorno all’altro, avere contratti non corretti o non averne proprio”.
LE AZIONI
La battaglia della Cgil per un lavoro stabile, dignitoso e sicuro, che copre tutti gli ambiti e i settori, compreso il pubblico impiego dove sono previsti rinnovi contrattuali che coprono appena un terzo dell’inflazione, non ha certamente avuto inizio con la discussione sulla prossima Legge di Bilancio.

Lo dimostrano il record di firme raccolte per i 4 referendum sul lavoro (18mila firme soltanto a Monza e in Brianza), che provano ad incidere sulla sicurezza, gli appalti e i licenziamenti, ma anche il successo della recente mobilitazione in bicicletta a Vimercate per sensibilizzare sulle morte e gli infortuni sul lavoro.
“Vogliamo riportare il focus sul fatto che il lavoro precario ha riscontri in tutti gli aspetti della vita dei lavoratori e delle lavoratrici – afferma la funzionaria dell’Ufficio Vertenze e Legale della Cgil Monza e Brianza – dalle donne costrette a part-time involontari, che andranno in pensione più tardi e con importi più bassi, ai giovani che, con la possibilità di più apprendistati, entreranno nel mondo del lavoro ad un’età più avanzata”.
I DATI
Il riscontro diretto delle tematiche e priorità che saranno al centro dello sciopero generale del 29 novembre emerge nel nostro territorio anche dall’attività quotidiana dell’Ufficio Vertenze e Legale del principale sindacato italiano.
“Nel primo semestre del 2024 abbiamo avuto un aumento delle vertenzialità del 146% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso – spiega Prada Moroni – una buona parte di questo incremento è dovuto alle violazioni contrattuali, che registrano un +34%, con un significativo peso delle impugnazioni di licenziamenti e degli accertamenti sul lavoro subordinato e in nero”.

“Rispetto al resto della Lombardia e ai dati nazionali, a Monza e in Brianza registriamo un’incidenza particolare delle pratiche per somministrazione illecita di manodopera, in particolare per la presenza di appalti e subappalti fittizi – aggiunge – notevole anche la richiesta di danni e risarcimenti per discriminazioni sul posto di lavoro di donne e ragazze durante il periodo protetto della maternità e l’impugnazione di apprendistati, spesso utilizzati dalle aziende per risparmiare”.
I TRASPORTI
In attesa dello sciopero generale del 29 novembre, c’è un altro settore, cruciale soprattutto nel nostro territorio, che vive uno stato di forte agitazione. L’8 novembre, infatti, è in programma lo sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico locale, proclamato da tutte le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto nazionale, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna.

La manifestazione nazionale a Roma è prevista davanti al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Ci sarà anche una delegazione della Filt Cgil di Monza e Brianza. “Non si tratta di uno sciopero che chiede soltanto il rinnovo del Ccnl scaduto dal 31 dicembre 2023 – spiegano unitariamente le organizzazioni sindacali – ma vuole provare ad aprire nel Paese una riflessione su un sistema di mobilità collettiva“.
“È importante rilevare che dopo 19 anni lo sciopero nei trasporti torna ad essere senza fasce di garanzie – spiega Giovanni Riccardi, Segretario generale Filt Cgil Monza Brianza – questo aspetto è significativo perché mette in luce tutto il malessere delle lavoratrici e dei lavoratori. Le difficoltà sono così grandi che a breve potrebbero causare una non sicurezza del trasporto pubblico locale, ossia l’incapacità di garantire il servizio con enormi ricadute per la cittadinanza“.