Villa Reale, “Caso Templari”: sospeso l’accordo, scoppia il caso

Dopo l’inaspettata sospensione dell’accordo, la città si trova al centro di un mistero tra le ombre dei cavalieri e le dichiarazioni dei protagonisti.
Sembrava l’inizio di una collaborazione simbolica, e invece la presenza dei Templari alla Villa Reale è diventata un caso. L’associazione “Templari Oggi”, che da giugno presidiava la Cappella Reale e la Villa Mirabello, è momentaneamente scomparsa dalla scena, lasciando in sospeso più domande che risposte. Per “questioni organizzative e culturali”, la versione ufficiale, ma cosa si cela davvero dietro a questo enigmatico ritiro?
L’accordo e il mistero del ritiro
L’accordo, siglato a giugno con l’approvazione del sindaco Paolo Pilotto, prevedeva che i Templari, riconoscibili per le loro vesti bianche con la croce rossa, prestassero servizio volontario durante i fine settimana, orientando turisti e visitatori. La loro presenza, una rievocazione storica vivente, era destinata a celebrare il valore culturale e spirituale della Cappella Reale, appena riaperta dopo trent’anni di chiusura. Ma a pochi mesi dall’inizio, senza dettagli ufficiali, l’accordo si è interrotto, con i Templari che hanno lasciato il campo, sollevando l’attenzione dei cittadini e suscitando anche la reazione di personalità politiche.

La reazione dei Templari e le parole di Federico Romani
Non appena la sospensione è stata resa pubblica, i Templari hanno preso posizione con una dichiarazione ufficiale. “Il Presidente del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, Paolo Pilotto, avrebbe spiegato la “sospensione” del servizio perché attenderebbe “che sia la Curia di Milano a verificare e confermare l’idoneità dei templari al servizio nella Cappella Reale”. Premesso che l’Associazione è ancora in attesa di ricevere motivazioni ufficiali, corre l’obbligo di fare una precisazione. L’Associazione Templari Oggi aps, era già “entrata in servizio” ed ha sin qui onorato ed assolto compiutamente il servizio richiestogli nel pieno rispetto delle prescrizioni della Convenzione, senza ricevere alcuna contestazione di sorta. L’Associazione Templari Oggi aps non è una “associazione di fedeli di diritto canonico”, ma un ente civilistico del terzo settore (associazione di promozione sociale), disciplinata dall’art. 5 Dlgs 117/2017, non dal diritto canonico, ed è iscritta al RUNTS dal 22.11.2021, sottoposta alla vigilanza del Consiglio nazionale del Terzo settore – istituito presso il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali – e non alla Autorità Ecclesiastica, cui non è sottoposta. Non necessita né è prevista, pertanto, alcuna autorizzazione ecclesiastica e/o gradimento della Curia, che (con tutto il rispetto da cattolici dovutole), rappresenterebbe una grave ed indebita ingerenza nella vita di associazioni civilistiche e istituzioni statali, in violazione delle norme concordatarie. In ogni caso, si segnala che questo Ente presterà servizio ufficiale (gratuito) a favore della Santa Sede, in Roma durante tutto l’Anno Giubilare, presso le Basiliche Papali di San Paolo fuori le Mure, Santa Maria Maggiore e San Giovanni in Laterano. Riteniamo molto sommessamente che se il Pro Prefetto per il Giubileo 2025, ha considerato l’idoneità di questa Associazione a svolgere il servizio presso tre Basiliche Papali, non dovrebbero sussistere particolari motivi ostativi ad un analogo servizio presso la Cappella Reale della Villa reale di Monza”.
A rincarare la dose è stato anche Federico Romani, presidente del Consiglio Regionale, che ha espresso la sua perplessità per l’interruzione improvvisa dell’accordo. “Forse alla curia di Monza e al sindaco da’ fastidio che ci sia qualcuno che faccia volontariato sostenendo la cittadinanza e la nostra comunità nella gestione di beni che appartengono a tutti garantendone quindi la fruibilità creando un rinnovato entusiasmo? La riflessione sorge spontanea dato che non si capisce chiaramente questa sospensione del servizio ne’ l’attesa sulla possibilità di concedere all’associazione del terzo settore Templari oggi, formata da soggetti che spendono gratuitamente il loro tempo per presidiare con personale beni culturali, di continuare l’attività di accoglienza in Villa Reale.
Non è nemmeno chiaro che tipo di accertamenti debbano essere fatti al momento. Semplicemente si sta perdendo tempo e una possibilità di promuovere il turismo nel capoluogo brianzolo a costo zero”.
Rischi e interpretazioni: cosa resta da scoprire
Intanto in città si discute su ciò che potrebbe aver innescato il cambio di rotta. Alcuni suggeriscono che la presenza dei Templari possa aver sollevato obiezioni culturali o ideologiche, con malumori tra coloro che vedono in questa rievocazione storica più teatralità che valore culturale. Altri puntano il dito verso la gestione organizzativa, ipotizzando che vi siano state difficoltà nel coordinamento del servizio.
Mentre l’opinione pubblica si infiamma, resta da chiarire se l’accordo verrà riattivato o se i Templari scompariranno definitivamente dalle scene. La questione sembra tutt’altro che chiusa, e Monza aspetta, con il fiato sospeso, la prossima mossa dei protagonisti di questa vicenda.