Sciopero del 29 novembre, la Cgil chiama alla rivolta sociale per migliorare le condizioni di vita e di lavoro!

Il sindacato sta preparando l’importante appuntamento con una serie di iniziative in tutta la Provincia e invita alla partecipazione collettiva. Tra le richieste c’è l’aumento dei salari e delle pensioni e gli investimenti in sanità, istruzione e politiche industriali.
Monza. “Veniamo considerati quelli della rivolta sociale! Noi la intendiamo come iniziativa necessaria per migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle persone attraverso gli istituti democratici come il conflitto e lo sciopero per essere attori della partecipazione collettiva e determinare un cambiamento possibile”. In queste parole di Matteo Moretti, segretario della Cgil di Monza e Brianza, c’è tutto il senso dello sciopero generale, organizzato in tutta Italia dalla Cgil e dalla Uil, in programma per l’intera giornata di venerdì 29 novembre. Otto ore di stop per cambiare la Legge di Bilancio e chiedere di aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione e servizi pubblici e investire nelle politiche industriali.
A Monza il corteo per lo sciopero generale del 29 novembre partirà alle ore 9 da Piazza Castello per poi arrivare in piazza Roma dove avranno luogo gli interventi e le conclusioni del segretario generale Walter Palvarini. “Invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici, le pensionate e i pensionati, le cittadine e i cittadini alla partecipazione – afferma Moretti – in queste settimane con i nostri funzionari e delegati nei luoghi di lavoro, con le attiviste e gli attivisti dei pensionati e nel territorio stiamo preparando questo importante appuntamento per il quale abbiamo organizzato oltre 300 assemblee e numerose iniziative sul territorio”.

I DETTAGLI
Tra gli appuntamenti che la Cgil di Monza e Brianza ha organizzato in vista dello sciopero generale, oltre a un costante volantinaggio in particolare davanti a ospedali e stazioni ferroviarie di Monza e della provincia, il 21 novembre sarà una giornata molto significativa. “Quel giorno saremo davanti all’Istituto omnicomprensivo Banfi di Vimercate perché, in questa battaglia di mobilitazione, riteniamo utile rivolgerci anche agli studenti e alle studentesse – annuncia il segretario della Cgil di Monza e Brianza – i giovani rappresentano il nostro futuro, ma 100mila di loro ogni anno vanno via dall’Italia, anche per le condizioni di eccessiva precarietà, per i bassi salari e per l’impossibilità di realizzarsi professionalmente e solo il 25% rientra”.
“Sempre il 21 novembre alle 15.00, inoltre, saremo davanti alla sede dell’Agenzia delle Entrate di Monza, in via Gambacorti Passerini, per un flash mob che vuole evidenziare le contraddizioni di un sistema fiscale reso ancora più iniquo dall’attuale Governo la cui premier, Meloni, parla delle tasse come di un pizzo di Stato”, annuncia Moretti, che spiega: “Flat tax e condoni legalizzano di fatto l’evasione fiscale sottraendo risorse al gettito che finanzia sanità e servizi pubblici, noi siamo per un fisco equo e progressivo come previsto nella nostra Costituzione”.
LAVORO E PENSIONI
Una delle tante emergenze che lo sciopero generale del 29 novembre mette in evidenza è la precarizzazione dei rapporti di lavoro. “Il 75% dei nuovi posti di lavoro in Italia è a tempo determinato, intermittente o in somministrazione – spiega Moretti – tutto questo abbassa la qualità del lavoro e condanna 4,5 milioni di lavoratori e lavoratrici, soprattutto part time involontari, ad una condizione di sostanziale povertà, che li penalizza anche per l’accesso alla pensione poiché i buchi contributivi e i bassi salari consentiranno l’accesso alla pensione solo con la vecchiaia e con importi insufficienti”.

Su quest’ultimo punto, secondo la Cgil di Monza e Brianza, il Governo in carica sta andando nella direzione sbagliata e sta imbrogliando i propri elettori. “Hanno promesso di abolire la legge Fornero e invece l’hanno addirittura peggiorata togliendo misure come opzione donna e quota 100 – sostiene il segretario del sindacato di via Premuda – se non si interverrà sulle pensioni, sulla base delle richieste unitarie del sindacato confederale prevedendo la valorizzazione del lavoro usurante, introducendo tutele per le giovani e i giovani precari, per le lavoratrici e i lavoratori con part time involontari, prevedendo misure che riconoscano il lavoro di cura e l’accesso alla pensione con 41 anni di contributi senza tagli all’assegno finale, la nostra mobilitazione proseguirà ”.
LE TEMATICHE
In pericolo, secondo le organizzazioni sindacali promotrici dello sciopero generale del 29 novembre, ci sono diritti universali come l’istruzione e la sanità pubblica. Entrambe versano in uno stato di grave difficoltà. “Oltre 4 milioni di italiani sono stati costretti a rinunciare alle cure”, ricorda Moretti. “I salari e le pensioni non sono rivalutati adeguatamente, il Governo ha sottoscritto un accordo separato per i dipendenti pubblici dove riconosce solo il 5,78% di aumento dei salari con un inflazione a consuntivo del triennio trascorso del 17% – aggiunge – il Governo è il peggior datore di lavoro italiano e si oppone all’introduzione del salario minimo legale lasciando 3,5 milioni di lavoratori con paghe orarie sotto i 9 euro”.

Per la Cgil e la Uil, comunque, non è questione di mancanza di risorse pubbliche. La prossima Legge di Bilancio, invece, dovrebbe prevedere una serie di scelte adeguate. “L’Italia è fanalino di coda negli investimenti in ricerca e sviluppo – afferma il segretario della Cgil di Monza e Brianza – questo Governo, poi, non attua le necessarie politiche industriali e toglie 4 miliardi di euro all’automotive, settore che anche nel nostro territorio è colpito dalla cassa integrazione, dal calo di produzione e dai riflessi negativi sull’indotto”. “Le risorse ci sarebbero, poiché ci sono 84 miliardi di evasione fiscale – continua – ma questo Governo preferisce strizzare l’occhio a chi evade il fisco con continui condoni e penalizza lavoratrici e pensionati che pagano il 94% dell’IRPEF in busta paga ogni mese, privandoli dei servizi pubblici come la sanità che non è finanziata nemmeno per coprire l’inflazione”.
LE PROSPETTIVE
La mobilitazione della Cgil per un cambiamento possibile nella direzione di una società più giusta e dignitosa non terminerà il 29 novembre. “Lo sciopero è una tappa importante di un percorso che si gioca anche con i 4 referendum sul lavoro, per i quali abbiamo raccolto oltre 18.000 firme a Monza e in Brianza, ma anche quelli sulla cittadinanza e contro la legge sull’autonomia differenziata sulla quale la pronuncia della Consulta ha dichiarato 7 punti di incostituzionalità, come abbiamo sostenuto insieme alle forze politiche di opposizione durante la campagna della raccolta firme” spiega Moretti.

“La sfida nel caso di questi sei referendum sarà portare 25 milioni di italiani a votare – conclude il segretario della Cgil di Monza e Brianza – come per lo sciopero del 29 novembre, l’impegno di tutta la Cgil è massimo. L’obiettivo di base è sempre quello di mettere in connessione le persone e in moto la partecipazione collettiva per dare risposte ai bisogni concreti delle persone e tenerle insieme nella fase complessa che abbiamo di fronte, cambiare le scelte politiche di questo Governo all’insegna della sostenibilità, dell’inclusione e della pace”.
Invitiamo tutte e tutti a partecipare alla manifestazione di Monza il 29 Novembre alle ore 9.00 al ritrovo corteo in Piazza Castello!